Little Stupid Pregnant Girl - 20k

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Fissoil panorama di cui si può godere da Beachy Head, e forse quasicapisco perchè è il terzo luogo più comune per i suicidi,probabilmente buttarsi da questa scogliera non è il modo migliore diuscire dai miei casini, ma li capisco quelli che si buttano: guardarele rocce e il mare infinito che si scontrano è una bella cosa dafare prima di morire.

Miguardo alle spalle, ma nessuno deve aver notato quanto mi sonosporta, non ho intenzioni di morire, anche se sento che una parte dime lo sta facendo, inesorabilmente e contro ogni mia volontà.

Sospiroappena, e mando dietro l'orecchio una ciocca di capelli, sempre lasolita che sfugge alle mie trecce trasandate; poi infilo una manonella borsa e sfilo il biglietto del treno 'Eastbourne-London' solaandata, e forse sto facendo un'altra stupidaggine da aggiungere atutte quelle che mi hanno portato fino a qui, ma non riesco nemmenoad immaginare i visi dei miei genitori se dicessi loro cosa mi stasuccedendo.

Scapparecome una ladra non è stata di sicuro la mia prima scelta, volevodire ai miei che sarei andata a stare da Selene per un po', giusto iltempo di otto mesi, ma poi come avrei giustificato al mio ritorno lapresenza di un neonato? Sparire per un po' è la cosa più giusta,più stress per loro, ma meno per me, che di stress ne ho piena latesta.

Approfittodella casa vuota appena dopo pranzo per raccattare tutti i soldi chetrovo nel barattolo delle emergenze di mia madre, perchè questa sìche è un'emergenza; infilo nella valigia qualche pacco di biscotti, poi corro nella mia stanza e afferro tutte quelle stupide collanine ecatenine che ho ricevuto durante i miei compleanni e che ho ricevutoda lui, i suoi stupidi regali per liberarsi di me e dei suoi sensi dicolpa finalmente mi saranno utili. Guardo indecisa il salvadanaio aforma di maialino di mia sorella, sbuffo e decido di risparmiarealmeno quello.

Stoquasi per chiudermi la porta alle spalle, trascinando il mio grandetrolley rosso, quando mi ricordo delle carte che ho fatto firmarequalche giorno fa dalla ginecologa, apro di fretta il cassetto dellamia vecchia scrivania e le infilo nella borsa.

Respiroper un'ultima volta l'odore di casa, e poi mi incammino, trascino lavaligia per quattro isolati, poi suono il campanello del numero 34.La speranza che ci fosse solo lui in casa sfuma, fisso sua moglie ecredo che mi abbia appena chiesto come può essermi utile, "Cercoprofessor Smith." impaziente e sfacciata, certo potevocontenermi, ma questa donna mi fa andare il sangue al cervello.

"Seiuna sua studentessa?" domanda lasciandomi ancora sul patio,annuisco solamente, lei sorride cordiale e mi lascia entrare nelgrande ingresso, pareti bianche e cornici dorate, è marmo quello sucui sto camminando?

"E'nel suo studio" mi sorride cordiale indicando la grande porta avetri poco più avanti sulla destra "Puoi andare."aggiunge. Ha sposato una donna per avere una segretaria? Lei che dàil permesso a me per incontrare suo marito, io che non ho mai dovutochiedere nulla a lei per avere ciò che era suo. Stringo le ditaintorno al braccialetto fino in oro bianco, quello che anche se nondovrei tengo ancora intorno al polso perchè è tutto quello che miresta della ragazzina innamorata che ero dieci mesi fa. Pochi passi esenza chiedere il permesso apro e chiudo la porta alle mie spalle,fissando con gli occhi spalancati l'uomo che è riuscito a farmi apezzi. Alza gli occhi dal foglio che stava leggendo e lo stuporelascia subito spazio al fastidio, lui che quell'espressione lamostrava solo quando parlava di sua moglie, adesso mi guarda allostesso modo, un astio che mi frantuma il cuore; e mi ritrovo asperare che la creatura che porto dentro di me non erediti i suoiocchi, perchè sarebbe la fine.

"Haideciso?" parla a bassa voce, ma il suo tono è gelido.

Alzolo sguardo fiera, perchè sarò anche una codarda con una valigia nelcorridoio e un biglietto del treno di sola andata, ma non sarò maicodarda quanto lui, "Lo tengo."

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