Capitolo 15_il primo giorno

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||ANASTASIA||
"Tu, invece, come ti chiami?"chiedo curiosa. Mi sento stranamente a mio agio e una strana sensazione mi pervade. Forse è perché ho aspettato tanto tempo questo momento, questo incontro. "Io sono Christian"risponde sorridendomi. Oddio, che splendido sorriso. Credo che mi scioglierò da un momento ad un altro. "Quale anno frequenti, Christian?"chiede Kate, con fare civettuolo. Non farlo, Kate. Christian riprende la parola "sono al terzo anno. Per quattro mesi sono stato a Boston, per seguire un corso di specializzazione. Perciò questo è il mio primo giorno del terzo anno." Okay, sono tante informazioni. Forza Anastasia, fa un po'di conversazione! Bene bene, conversazione, eh? "Anche per noi è il primo giorno. Ci siamo trasferiti tutti e tre da Savannah, in Georgia."chiarisco. Siamo arrivati nel cortile principale, proprio difronte all' ingresso dell'università. "Ragazze, io inizio a cercare la mia aula. Ho lezione alla prima ora."ci informa Ethan. Poi lascia la mia mano, che per questo tempo è rimasta intrecciata alla sua, e sia avvia alla ricerca di un'aula sperduta in chissà quale navata della struttura imponente che si presenta dinnanzi a noi. "Ci vediamo a pranzo, non dimenticartelo!"gli grida Kate dietro. Ecco, adesso tutti gli studenti si sono girati verso di noi. Che imbarazzo! Abbasso gli occhi e stringo le braccia al petto, come se volessi scomparire. Odio stare sotto l'attenzione di tutti. Sentiamo il suono di una campanella, il che significa che dobbiamo raggiungere le nostre aule. "Ana, io ho il corso di informatica alla prima ora, e alle altre due ho giornalismo. Ci vediamo a pranzo, okay?"mi chiede Kate. "Bene. Sai già dove andare?"chiedo a mia volta. "Sì, mi sono già informata. Ci vediamo dopo, buona giornata Ana! E buona giornata anche a te, Christian." Aggiunge. Sono sola con Christian e quella sensazione si diffonde di nuovo in me. Sento come se un ipotetico blocco si stesse formando un po'più in basso della gola. "Ehm.. tu che materie hai alla prima ora?" Chiedo titubante. "Economia dell' industria. Invece tu, Anastasia?" Apro il fogliettino spiegazzato che ho tirato fuori dalla tasca dei jeans e verifico. "Letteratura inglese. Due ore." Christian sorride leggermente, poi mi saluta dicendo "Va bene, Anastasia. Ci vediamo più tardi?" Io faccio un cenno con il capo, poi però domando "Scusami tanto, Christian... potresti indicarmi qual è la mia aula? Non mi sono informata bene come Kate e non so come raggiungere la mia classe." Ancora una volta Christian sorride, poi mi fa strada. Io lo seguo, lanciando ogni tanto un'occhiata al posto che mi circonda: tante aule da entrambi i lati, ognuna con il proprio numero e la materia svolta, tanti laboratori deserti, qualche insegnate che si avvia verso la propria classe e tantissimi ragazzi, che aspettano l'ultimo minuto per entrare. "Ecco questa è la tua aula. Ci vediamo presto, Anastasia !" Saluta Christian, che è rimasto silenzioso fino ad ora. "A presto, Christian." Faccio un respiro profondo, stringo forte la tracolla tra le mie mani ed entro. Ci sono già alcuni alunni seduti nei primi banchi, mentre altri stanno chiacchierando in piedi in fondo alla vasta aula. Prendo posto nella terza fila, affianco ad una ragazzina dall' aria simpatica. "Ciao, io sono Maily!"mi saluta amichevolmente. "Ciao Maily! Mi chiamo Anastasia." Rispondo sorridente. "Sei nuova qui? Non ti ho mai visto."chiede, aggiustandosi gli occhiali e spostando indietro un ricciolo ramato. "Sì, mi sono trasferita ieri dalla Georgia." Prendo la borsa e la appendo sullo schienale della sedia. "Ah! Wow! Hai fatto un lungo viaggio!" La porta si spalanca e un professore alto e robusto, ormai non più giovane, si presenta davanti a noi. "Buon giorno a tutti." Saluta freddamente. Noi balziamo in piedi e salutiamo con rispetto. Poi ci accomodiamo di nuovo. "Sì, può sembrare un po'freddo, ma è molto bravo nel suo insegnamento." bisbiglia Maily. Ancora una volta la porta si apre e un ragazzo dalla pelle scura e dai tratti Sudamericani entra in classe. "Rodriguez! Ancora in ritardo eh?"sbotta il professore. Il ragazzo si scusa borbottando qualcosa che non sono riesco a capire, poi si siede ad un banco nella mia stessa fila. "Bene ragazzi. Ora che ci siamo tutti possiamo iniziare la lezione. Farò un breve riepilogo per le persone che non hanno seguito le lezioni precedenti."

Due ore dopo

Sonl finite le ore di letteratura. Devo dire che Maily aveva ragione: il professor Smith è davvero bravo. Ha rifatto un breve ma incisivo riepilogo sugli argomenti che avevano già approfondito ed io ho presto tanti appunti. Anche a Savannah ho frequentato l'università, ma il livello professionale non è come questo Seattle. È la terza ora e ho un'ora libera prima del pranzo. Credo proprio che andrò in biblioteca: è il luogo più adatto per stare in silenzio e schiarirsi le idee. Chiedo ad un professore dove si trovi la biblioteca ed entro. Raggiungo lo scaffale della letteratura inglese e scorro i titoli. Vediamo un po'...Tess degli Ubervilles. Proprio quello che mi serviva. Prendo il libro e mi siedo su uno dei tavoli. Divoro le pagine e mano a mano che vado avanti, ho sempre più voglia di leggere, di sapere come andrà a finire, anche se questo stesso libro l'ho già letto almeno due volte. Non so, con i libri tutto è ignoto. Sono emozioni che ti fanno restare con i piedi sulla terra e la mente in un altro universo. È per questo che mi sono appassionata così alla lettura: è capace di trasportarci in luoghi infiniti, esternandoci dalla realtà. Guardo l'orologio. Cavolo, è quasi l'una! Devo raggiungere immediatamente la mensa. Afferro la tracolla al volo, rimmetto al proprio posto il libro ed esco dalla biblioteca. Finalmente raggiungo la mensa. Vedo Katherine seduta ad un tavolo con Ethan che si sbraccia per richiamare la mia attenzione. Prendo un vassoio, mi viene servita una pietanza anonima e raggiungo Kate. A fianco a lei c'è anche quel ragazzo con il quale si scontrò il giorno della mia partenza da Savannah. Il ragazzo dice "Ho sentito che avete fatto la conoscenza di mio fratello, Christian!"

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