La sveglia suonó, con quel rumore a dir poco fastidioso, e mi svegliò, facendomi dire le prime parolacce di giornata.
Dopo aver fatto passare una decina di minuti per rendermi conto che non ero ancora nel mondo dei sogni, andai in soggiorno, salutai i miei genitori e mio fratello Luke, presi dei biscotti e del latte e mangiai velocemente, andando poi in bagno e lavandomi i denti e il viso, e mettendomi poi una linea leggera di matita e un po' di rossetto, il giusto per non sembrare uno spaventa passeri.
Presi il diario, su cui avevo scritto l'orario scolastico, e iniziai a leggere quali lezioni avrei avuto oggi:
-matematica.
Okay, arrivata a scuola e boom ti distruggono già il cervello di prima mattina
-storia
Un po' meglio, dai
-ginnastica
Sono una pippa, Oddio, un altro 5 per pallavolo sicuro anche per oggi [è vero, odio ginnastica e non sono per niente brava ne a pallavolo, ne a calcio ne a niente che riguardi lo sport. Okay mi dileguo]
-informatica
Meglio, il professore è pazzo e non fa altro che urlare di stare zitti ed ascoltarlo quando parla... Telefono acceso, finalmente ! [ io ce l'ho veramente un prof così, non è di informatica però... Dovrei imparare a zittirmi ]
-musica
Sorrisi: il professor Clifford insegnava bene e io lo adoravo... Beh, poi noi due avevamo un segreto che sapevano poche persone: ci eravamo fidanzati qualche mese fa, appena è entrato in classe ci siamo guardati negli occhi e la mia monotonia è finita. Poi ho scoperto che il professore era un grande amico del mio fratellone, e quindi abbiamo avuto anche l'opportunità di conoscerci. Lo sapeva solo la mia famiglia e una mia amica, poi il professore di scienze, il prof. Hood, [chissà perché è professore di scienze... Per quanto ne so io ci ha insegnato bene l'anatomia umana] che è il fidanzato di questa disagiata che conosco [TVB e #nontelaprenderetesoro ]. Nella scuola nessun alunno lo sapeva, anche perché sennò sarebbero partite le offese e accuse contro di me, che erano da poco finite per il bullismo che mi facevano [l'espressione è giusta ?] due ragazzi più grandi di me di un anno. Comunque per ora sia io che lui stiamo bene insieme, almeno spero. Io lo amo da impazzire.
Comunque misi tutti i libri nello zaino, presi la chitarra, e uscii di casa, salutando tutti e incamminandomi per scuola... Ero in ritardo.
Arrivai nell'edificio scolastico e mi incamminai verso la quinta A. Aprii la porta e vidi la professoressa che già stava scrivendo sulla lavagna equazioni su equazioni, spiegandolo in maniera indecifrabile, quasi quanto le cifre scritte sulla lavagna. Si girò e mi vide "_______, le sembra l'ora di arrivare in classe ?" Le volevo urlare 'Manco fossi arrivata con tre ore di ritardo, sono passati solo dieci minuti, calmati donna in menopausa !!!' Ma mi limitai a un semplice " mi scusi, non succederà più professoressa ". Mi sedetti in uno dei banchi vicino alla cattedra e iniziai ad ascoltare la lezione, che capii però, solo dieci volte che la professoressa l'aveva ripetuta. Mi volevo impegnare, ma era difficile così, dovevano semplificare il modo di insegnare !!!
Comunque l'ora passò molto lentamente e io potei uscire un attimo, aspettando che arrivasse la professoressa di storia, che a dirla tutta mi stava un po' simpatica: era una donna sulla trentina, tutta acqua e sapone, che anche se spiegava con un metodo più difficile, ci metteva tanta passione [non pensate male] e riusciva a coinvolgere chi provava almeno un po' ad impegnarsi.
Nonostante ciò passai l'ora di storia più noiosa del pianeta: non mi piaceva l'argomento Napoleone, non so perché, era a dir poco noioso per me.
Iniziò poi la ricreazione, e insieme a quella l'inferno: i miei compagni di classe facevano una confusione pazzesca e io ero un'amante del silenzio o della sola musica, non coperta da nessun rumore. Uscii dalla classe, non era permesso ma pazienza [good girls are bad girls]. Mi diressi verso la quinta F, in cui stava _______, l'amica che sapeva di Michael e che era fidanzata con il professore Calum Hood. Parlammo del più e del meno, ma soprattutto dei nostri fidanzati "Calum è dolcissimo, è così delicato con me, mi tratta come una principessa!!" Era cotta, anzi, si era proprio scottata.
Dalla mia parte non mi potevo lamentare: la persona migliore sulla faccia della Terra era fidanzata con me e continuava a dirmi di amarmi, fino a farmi credere in queste sue affermazioni.
La ricreazione finì. Tornai in classe e presi la sacca per ginnastica, oggi si scendeva in palestra, preferivo di gran lunga fare teoria.
Scesi, mi misi la tuta e iniziai a correre. Passarono altri cinquanta minuti in cui giocammo a palla prigioniera, o almeno, gli altri giocavano, io facevo finta. Poi il professore ci disse di andare negli spogliatoi e di cambiarci. Ci misi un eternità, tanto che tutti uscirono dagli spogliatoi e io rimasi sola. Sentii la porta aprirsi: ancora con questi scherzi da bimbi deficienti ? Ma non avevano imparato la lezione? Volevano un altro video di loro che si masturbavano di nascosto pubblicato su internet ? Si, una ragazza di classe mia l'aveva fatto veramente... Mi misi dietro una porta di una toilette a caso, ero mezza nuda, che ci dovevo fare ?! Poi vidi una chioma rossa fuoco e una mano bianca come il latte a capii che era Michael "che ci fai qua?" Dissi, mettendo fuori la testa per guardarlo: sorrise. "Mi mancavi e sono venuto a farti visita" "ma come facevi a sapere che ero nello spogliatoio ?" "L'ho chiesto al professore di ginnastica, con la scusa che ti dovevo dare una comunicazione" era bravo a mentire. Poi mi guardó le labbra e mi chiese "perché non esci da lì dietro? Ci possiamo divertire un po ..." " intanto perché sono in mutande e regiseno, poi perché se iniziamo a divertirci qua, verranno a cercarci e ci scopriranno, e terzo io non ho ancora intenzione di perdere la verginità" eh si, dopo alcuni mesi, fidanzata con la persona più pervertita sulla faccia della terra, non avevo ancora perso la verginità: si da il fatto che avessi paura di trovarmi in imbarazzo quando avremmo fatto l'amore per la prima volta. Michael aveva accettato il fatto che io volessi aspettare, ma non mancava occasione per farmi qualche avance...
"Va bene, non faremo niente, ma almeno le coccole ?" "Le coccole vanno bene" mi avvicinai a lui e misi le braccia intrecciate dietro al suo collo, mentre mi mettevo in punta di piedi e lui posizionava le sue mani sui miei fianchi al momento nudi. Altro che brividi !! Posó le sue labbra sulle mie e mi chiese l'accesso mordendomi delicatamente il labbro inferiore. Glielo concessi e le nostre lingue entrarono in contatto, facendomi diventare tutta un brivido. Come diavolo faceva a farmi provare questi sentimenti e queste sensazioni di benessere misto ai rinoceronti infuriati dentro alla pancia ?
Poi dopo pochi minuti, si staccò, aprendo gli occhi e facendomi perdere in quei mari verdi smeraldo, che in questo momento tendevano al celeste-grigio. Iniziò a parlare e la sua voce mi parve un piumone in pieno inverno. "Allora ci vediamo dopo " disse, lasciandomi un bacio sul collo. Se ne andò e rimasi imbambolata per qualche secondo, rendendomi poi conto che ero in super-mega-ritardo per informatica. Mi vestii velocemente e feci una bella corsetta verso la classe. Il professore stava già urlando, da ubriaco pazzo che era, e mi cacció dalla classe senza nemmeno farmi capire il perché. Molto probabilmente era pure fatto. Passai circa cinque minuti a pensare a Michael e poi lo vidi: stava camminando verso una classe terza, dall'altra parte del corridoio, che era davvero molto ampio. Si girò e mi vide, facendomi l'occhiolino e mandandomi un bacio volante. Lo acchiappai e gliene mandai uno pure io. Poi gli dissi sottovoce "ci vediamo dopo " lui mi guardó pieno d'amore, ed entrò nell'altra classe. Passarono altri minuti, e finalmente suonò la campanella. Entrai in classe e aspettai l'arrivo del mio fidanzato: ci mise davvero poco tempo, due secondi dopo che suonò la campanella, lui era già in classe, dicendo il solito buongiorno e guardandomi di sottecchi. "Ragazzi, silenzio. Avete portato le chitarre ?" "Si sollevò un brusio nel quale risuonarono solo quattro o cinque "si". Il professore perlustró la classe e posó gli occhi su di me. "_______,venga qui, prenda la chitarra, ho uno spartito qui, voglio vedere come lo suona"
Intanto chiamó pure un altro alunno per distribuire i fogli con gli spartiti. Presi la chitarra e mi diressi verso la cattedra, dove il professore si era seduto e aspettava che io mi mettessi si accanto a lui. Voleva che gli saltassi addosso davanti a tutti ?
Comunque mi sedetti e gli chiesi di passarmi il foglio "mi scusi, mi può passare lo spartito ?" "Oh, si ________ aspetti un attimo " prese il foglio e ci scrisse sopra qualcosa. Poi me lo passò. Mi commossi: sopra c'era scritto 'questa è dedicata a te, l'ho chiamata Disconnected' [è una delle mie canzoni preferite dei 5sos, e quella con più significato perché è stata la prima che ho ascoltato di quelli là, quindi ho deciso di mettere questa... Comunque quale è la vostra canzone preferita di questi quattro cretini ? E la prima che avete ascoltato ? Sto parlando al muro, me ne vado]
Mi sorrise, e io cercai di trattenere le lacrime. Poi mi disse "ora prova a suonarla. Voglio vedere le tue capacità "
Iniziai, lui cantava, aveva scritto una canzone per me ?! Poi ad un certo punto sbagliai una nota, lui mi guardó e mi fece avvicinare ancora di più, praticamente facendomi ritrovare sulle sue gambe. Gli sussurrai "questa posizione non è conveniente, soprattutto in mezzo alla gente " lui, capendo cosa intendessi, mi fece alzare e si mise in piedi dietro a me, facendo aderire la mia schiena al suo busto. "Non è tanto meglio Mikey" "ti devi accontentare, ti voglio vicina" alzai gli occhi al cielo e soffocai un sorriso. Poi iniziammo a suonare la chitarra, mentre lui cantava, soffiando le parole sul mio collo e facendomi tremare e rabbrividire ad ogni respiro e parola. "
I like the summer rain
I like the sounds you make
We put the world away
We get so disconnected
You are my getaway
You are my favorite place
We put the world away
Yeah we're so disconnected "
Continuò fino a che non finì la canzone. Dopo pochi secondi suonó la campanella e tutti si alzarono. La voce di Michael si sentì comunque "chi rimane per pulire la classe ?" Ma pensavate che qualcuno rimanesse ?? Se siete così stolti da pensarlo allora cambiate subito idea.
Mi guardó malizioso "siamo solo noi due". Questa volta lo assecondai. "Hai scritto una canzone per me " dissi, quasi iniziando a piangere. Mi avvicinai e posai le mie labbra sulle sue, aspettando che lui ricambiasse, cosa che successe subito, mentre lui approfondiva infilando la lingua nella mia bocca. I baci diventarono presto più selvaggi. Poi infilò la testa nell'incavo del mio collo e iniziò a lasciare baci umidi, a volte tirandomi la pelle. Non riuscivo a capire cosa stessi provando: un calore allucinante nel basso ventre, più una insistente e fastidiosa costrizione dei polmoni. Eppure era proprio Michael l'ossigeno che mi permetteva di liberare i polmoni. Intanto, chissà con quale coraggio, iniziai ad abbassargli la cerniera dei soliti skinny jeans . Nel mentre lui mi abbassava la zip della felpa dei Green Day (che mi aveva regalato lui), iniziando a scendere con le labbra. "M-michael, n-non dovremmo mette-ere a pos-sto la class-se ?" Dissi ansimando, per quanto quella situazione mi piacesse avevo paura di deludere le sue aspettative. Lui mi disse, sorridendo sulla mia pelle "esistono i bidelli apposta" "sei sicura che non sia solo una scusa per non fare l'amore per la prima volta con me ?" Insinuò poi, smettendo per un attimo di baciarmi e guardandomi seriamente negli occhi. Ci affogai, poi gli risposi con uno sguardo che voleva essere un misto di insicurezza e vergogna, sperando che lui avesse capito cosa intendessi. "Hai paura che ti faccia male?" "Io... No Michael, ho paura di non essere abbastanza, di non riuscire..." A quel punto sembrò capire cosa intendessi e mi spinse verso la cattedra, mettendo il mio bacino tra questa e il suo: sentii qualcosa che spingeva verso di me e allora capii. "Non devi preoccuparti, non ti devi preoccupare proprio di niente" disse, riprendendo a baciarmi. Gli tolsi completamente i pantaloni, facendo in modo che l'amichetto di Mikey stesse meno stretto, poi iniziai togliergli la maglia dei Metallica (quella che preferivo di più su di lui) e infine lui rimase in intimo, mentre mi toglieva definitivamente la felpa e i jeggins (?). Mi sdraiai sulla cattedra, mentre lui si posizionava su di me. Poi mi abbassò le mutandine e iniziò a stimolare la mia entrata. Arrivò, con il viso, all'altezza della mia intimità e ci infilò la lingua, facendomi gemere vergognosamente. Ci aggiunse pure due dita, e dopo pochi minuti, nei quali la tortura durò, venni, sporcando le dita e la bocca di Michael, che se le leccò, prima di passare la lingua anche sulle labbra, facendomi quasi venire un'altra volta. Poi ribaltò le posizioni e mi fece mettere sopra di lui. Gli tolsi i boxer e vidi, vicina al mio viso, tutta la sua lunghezza. Poi passai la lingua sulla punta, sentendolo subito gemere. Lo presi in bocca e cercai di donargli piacere. Sperai di star andando bene, non volevo rovinare tutto perché ero inesperta. Lui venne dopo poco nella mia bocca. Poi mi disse "__________, non voglio fare l'amore con te su una cattedra. Non è una scopata così per " la trovai una cosa estremamente dolce. "Allora andiamo, tanto tu hai la macchina, no? Rimani a casa mia" gli dissi, baciandolo un'altra volta e riniziando a vestirmi. Si rivestì pure lui e andammo in macchina, il tragitto fu parecchio silenzioso. Poi arrivati a casa aprii la porta, mi assicurai che non ci fosse nessuno e poi mi girai verso Mikey. Lui avvicinò le nostre labbra "ti amo" soffiò quelle due bellissime parole sulle mie labbra, facendole poi scontrare violentemente con le sue e iniziando ad accarezzarmi il seno ancora coperto dalla felpa. Scese con le mani, attraversando i fianchi e arrivando sul culo, che mi palpò, avvicinandosi poi con il bacino e facendomi sentire quanto imponente fosse la sua erezione. Poi ci risvestimmo e rimanemmo in intimo, mentre lui mi sollevava, facendomi mettere con il petto contro il suo e le gambe intorno alla sua vita, mentre mi teneva con le mani sotto il fondoschiena, che non smetteva di palpare. "Datti una calmata" gli dissi con tono scherzoso, mentre lui faceva aderire la mia schiena al muro, senza mai posarmi per terra. Tolse poi una mano da sotto le mie cosce e mi accarezzò una guancia. Affogavo sempre in quei suoi fantastici occhi, nei quali le pupille ora erano leggermente dilatate. Passò la mano sulla pancia facendomi rabbrividire e ricordare i lividi e le ferite che mi venivano fatti a scuola e che solo lui aveva visto, riuscendo a guarire tutto quel dolore fisico con il solo suo tocco. Lo baciai, mentre lui mi sganciava il reggiseno, e lo lanciava in una parte remota del corridoio. Entrò in camera da letto e mi adagiò sulla tastiera (?), iniziando poi ad abbassarmi le mutandine e notando quanto mi fossi bagnata. "Allora è questo l'effetto che ti faccio ?!" Disse, sghignazzando e sorridendomi maliziosamente. Arrossii di botto.
Poi si abbassò a boxer e iniziai a spaventarmi "mi farà male ?" "Un po' amore, ma cercherò di essere più delicato possibile" cercai di rilassarmi, Michael avrebbe fatto piano e sicuramente stava pure cercando di mettermi a mio agio: me lo aveva sempre detto che la mia prima volta doveva essere perfetta. Si posizionò meglio su di me e si appoggio sui gomiti per non pesarmi, poi mi disse "baciami". Lo feci e lui intanto mi penetrò. Sentii un "leggero" dolore. Ma era più forte il piacere che stavo provando: in quel momento io e Michael eravamo una cosa sola. I suoi baci, mi stavano alleviando il dolore e il sentirlo dentro di me era qualcosa di magnifico. Poi iniziò a ruotare i fianchi, spingendo leggermente e iniziando a farmi dimenticare completamente il dolore, che si stava facendo sostituire dal piacere. "Sei così stretta" mi disse ansimando, mentre iniziava a torturare con le labbra e i denti i miei capezzoli. Gemetti, dicendogli sottovoce "ti amo, sono solo tua" " ripetilo" "sono solo tua" questa volta glielo dissi con una tonalità di voce più alta, visto che lui stava continuando a spingere dentro di me, facendomi quasi arrivare al limite. Venni subito dopo. Michael invece si concesse qualche altra spinta, venendo dopo pochi secondi e accasciandosi su di me. "Ti amo ___________, sei la mia vita, il mio sole, il mio respiro" sorrisi, intenerita, ma soprattutto commossa. "Tu invece sei quell'ancora di salvezza, il porto al quale mi sono appigliata (?) per non far affondare la mia barca, è solo grazie a te che sono ancora qui" gli dissi, quasi iniziando a piangere. "Per favore Mikey, stringimi e non lasciarmi affondare" mi avvicinò ancora di più al suo corpo, strinse le braccia intorno al mio esile corpo e mi baciò. Poi si staccò, mi guardó negli occhi e intrecciò le nostre mani, senza però smettere di proteggermi dal freddo con il suo corpo. Ci addormentammo stretti l'una all'altro.
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Immagina su Michael Clifford
FanfictionÈ un immagina, per chi non lo sapesse,(solo io sono così deficiente da non capirlo)è quindi una storia senza il nome del/lla protagonista. Adoro Michael e non sapendo scrivere storie abbastanza lunghe (ci sto provando ma mi viene male), ho deciso di...