Ero solo una bambina,una bambina che parlava con i suoi amici che tutti credevano immaginari ma che erano veri.
Erano i miei amici spiriti.
Io li vedevo anche se nessuno mi credeva.
Stavo anche ore e ore a parlare con loro e a giocare con loro nella casa delle bambole in cui loro le facevano prendere vita.
I miei genitori mi costringevano sempre ad andare con loro al parco,volevano sempre che io mi facessi degli amici ma ogni volta io mi infilavo nel tunnel giocattolo e parlavo con loro.
Odiavano i miei genitori e di notte aprivano porte chiuse a chiave,facevano cadere oggetti e libri sugli scaffali,il problema era che i miei genitori d'avano la colpa a me di tutto quello che succedeva.
Ma una notte stufa di tutti quei castighi ingiusti presi un coltello e mi avvicinai al letto di mamma e papà.Volevo farla finita e sbarazzarmene non ci riuscii perché loro si svegliarono,io feci scivolare il coltello sotto il loro letto enpoi i miei amici spiriti lo rimisero a posto in cucina io dissi:"mamma,papà ho fatto un brutto sogno."
La mattina dopo mi portarono a scuola.Alla fine della 2° ora che ero lì mi sentii come posseduta e in pochi minuti tornai in me ma sia io che la maestra che i miei compagni vedemmo cosa avevo scritto alla lavagna,avevo scritto ripetutamente:"starò buona quando morirò."
Inizialmente ero scioccata ma dopo qualche secondo mi sembrava normale.
La maestra chiamò i miei genitori che dopo aver parlato con lei mi riportarono a casa dove sentii di nuovo questa sensazione ma questa volta anzi che pochi minuti ne durò 10 in cui io con un pezzo di bicchiere che avevo rotto mi tagliai sul braccio in modi da comporre la scritta:"don't love me."
Quando i miei genitori mi videro chiamarono uno psicologo che mi rinchiuse in un manicomio.