Love 'till The End Of The Days [Larry Stylinson]

Love 'till the end of the days

Entro nel salotto circolare di casa Tomlinson, seguita dai rispettivi proprietari.
«Si può sedere qui.» Louis Tomlinson mi indica una sedia posta al centro della stanza accanto ad un tavolinetto. Lui si siede sul divano di fronte, seguito a ruota dal marito. Tiro fuori dalla mia borsa il registratore, che appoggio sul tavolino, il block notes nero e la matita, quella che uso per le interviste con persone dalle storie speciali.
Come sottofondo ai miei pensieri ci sono le parole sussurrate di Louis, le risate di Harry e il carillon della loro figlia che diffonde nell'aria una musica dolce.
«Siete pronti?» domando. I due annuiscono, così faccio partire la registrazione e inizio a presentare.
«Sono in compagnia di Louis Tomlinson, 35 anni, ed Harry Styles, 32 anni, abitanti di Doncaster dalla nascita, uniti legalmente da 5 anni, ma da sempre insieme. Sono una delle tante coppie che ha deciso di partecipare al progetto Storie di Doncaster e sono onorata di poter avere la possibilità di intervistarli.»
All'ascolto della parola 'uniti', noto la mano di Harry stringere il braccio di Louis, che gli rivolge un dolce sorriso.

«Come vi siete conosciuti?»

Il primo che prende parola è Louis: «Al tempo, entrambi frequentavamo la stessa scuola, ma non riuscivamo mai ad incontrarci. Ero al penultimo anno, ero considerato una celebrità, ero invitato fisso di tutte le feste. Harry era nuovo, timido, senza amici. Un giorno lo incontrai sull'autobus per tornare a casa, eravamo entrambi soli e l'unico posto libero era quello accanto a lui, così mi sono seduto lì. Ad una frenata, gli sono caduto addosso e gli ho detto "Oops", lui mi ha sorriso e mi ha salutato. Da quel giorno ci siamo sempre seduti vicini e la stessa cosa a scuola.»
«Ricordo anche che, dopo averlo salutato, mi ha domandato che canzone stessi ascoltando, così gli ho passato una cuffia.» aggiunge Harry.
«Ascoltavi 'Let it be'.» risponde il marito, prendendogli la mano destra e stringendola nella sua.

«Cosa vi ha fatto inamorare l'uno dell'altro?»

«La schiettezza. Sa dire le cose in faccia senza tanti giri di parole. Quando mi ha detto per la prima volta 'Ti amo' stavamo girando per i corridoi della scuola, avevamo appena finito di parlare con un nostro amico. Mi sono sempre promesso di non credere ad un 'Ti amo' detto senza motivo, in un contesto sbagliato, ma quel periodo passato in sua compagnia mi aveva fatto capire che qualsiasi cosa dicesse, la diceva con onestà.» Harry si passa le mani fra i capelli e ogni tanto interrompe il discorso per prendere fiato.
Louis annuisce ad ogni affermazione dell'uomo seduto al suo fianco. «La prima cosa che ho adorato di Harry?- porta l'indice sulle labbra e tiene lo sguardo fisso in alto -I suoi occhi. Dopo tanti anni, non ho ancora capito di che colore siano. A volte mi sembrano tendenti al blu, altre al verde, altre ancora sono un misto. Perderei le ore ad osservarlo con lo sguardo fisso nei suoi occhi.»

«Siete sempre stato insieme o no?»

«Ad essere sinceri, no.- risponde velocemente Harry -Quando Louis ha finito la scuola,per motivi lavorativi, si è trasferito a Londra. Aveva promesso di tornare e tutto, ma dopo due mesi ci siamo lasciati e-
«Mi sono presentato a Doncaster con un altro ragazzo, un tipo biondo con la ricrescita castana!» Tutti e tre scoppiamo a ridere.
«Purtroppo è vero. Abbiamo passato dieci anni separati, non riuscivamo a salutarci, evitavamo gli sguardi. Poi abbiamo chiarito e per varie circostanze abbiamo deciso di riprovarci. In poco tempo, abbiamo ricreato ciò che avevamo distrutto. E abbiamo costruito di meglio.»
Ad un tratto, vediamo la piccola Tomlinson correre verso il salotto, piangendo, con il carillon in mano. «Papà, si è rotto!»
«Vieni qui Tracy!» le mormora Harry, per poi prenderla in braccio e appogiarla sulle sue gambe. Louis prende il gioco e prova a sistemarlo. La bimba mi osserva, poi guarda i suoi due papà, al che mi viene una domanda da fare.