Capitolo 1

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Ragazzi, io non so disegnare, ma ci tenevo a provare a disegnare la casa di Sam.

Guardavo ormai da quelle che parevano ore il finestrino della macchina. All'esterno, sfilze di alberi, rocce e cespugli correvano veloci, parendo quasi indistinti, parendo solo macchie verdi e grigie gettate per sbaglio su una tela, da un'artista un po' distratto. Siccome il paesaggio era presso a poco sempre uguale, e guardare all'interno della macchina era sconsigliabile anche per le numerose curve, fissavo il finestrino e le miliardi di goccioline che già da un po cadevano indisturbate, buttate giù da un cielo plumbeo che non le vuole più. Affianco a me, mamma sospira e continua a guidare. Nella macchina solo il suono della radio che molto spesso non si sente bene. Sono delusa dalla mia vita. Ho quindici anni, e la mia vita andava bene. Avevo amici, andavo bene a scuola, facevo attività fisica e vivevo la tipica vita degli adolescenti. Quando papà è morto però, anche una parte di me se n'è andata con lui. Mamma era stata licenziata qualche giorno prima e la casa in montagna era la nostra unica salvezza. Una lontana zia, che di parenti aveva solo la mamma è venuta a mancare qualche mese fa, e ci aveva lasciato una casa in montagna, persa nei boschi. Avendo in città una casa in affitto non siamo più potute rimanere lì, causa mancanza di denaro. Avevamo lasciato papà in un cimitero in città e noi ce ne eravamo andate. Siamo partite questa mattina presto, ora sono quasi le 14:00. Le curve non mi hanno fatto molto bene, credo di dover vomitare. Continuo a fissare le goccioline nel tentativo di tenermi la colazione nello stomaco, quando mia mamma imbocca una stradina in mezzo ai boschi esclamando
<< Siamo arrivati Sam, ecco la nostra nuova casa >>
Alzo gli occhi trovandomi di fronte una casa, fatta non da mattoni, bensì da quelle tipiche rocce che si usano per costruire le case di montagna. Il tetto è a punta per favorire lo scivolamento della neve in inverno ed è ricoperto almeno davanti di edera e credo sia a due piani. A vederla sembra cupa, probabilmente sarà a causa della pioggia. C'è un cancello che abbiamo appena sorpassato, stranamente già aperto. Il giardino, piuttosto grande, ha l'erba un po' alta, e alcuni alberi spogli, ci sono anche dei cespugli. Mamma parcheggia difronte i gradini della porta. Scende e io la seguo. Un forte odore di pioggia e di foglie secche mi investe mentre apro l'ombrello. Il vento tagliente mi sferza il viso e fa fluttuare i miei lunghi capelli rossicci divertendosi nel farli aggrovigliare. Dietro la casa in sfondo c'è una vetta innevata, intorno solo boschi. Mamma prende le valigie e io la aiuto, ci dirigiamo alla porta che apre con una piccola chiave. Dentro mi accoglie un'odore di vecchio e di muffa. Faccio una smorfia schifata. Sono nel salone, una grande stanza con un gran camino spento di fronte, poi una libreria sopra il camino. A sinistra una TV di quelle vecchie, un divano davvero messo male e due poltrone nelle stesse condizioni. Affianco al camino c'è un lungo corridoio e a destra una porta, probabilmente la cucina.
<< Sam, comincia ad esplorare le varie stanze e apri tutte le finestre. Io controllo se hanno rimesso l'acqua e l'elettricità. Trova la tua camera e comincia a sistemati. >>
Prendo la valigia e vado nel corridoio. Ci sono solo due porte che sono un bagno e un ripostiglio. Alla fine del corridoio ci sono le scale. Afferro la valigia e salgo lentamente le scale, arrivando in un piccolo piazzaletto avente tre porte che scopro essere al centro il bagno, a sinistra una camera molto grande con un letto matrimoniale, quindi di mia mamma e a destra una camera più piccola. Dentro c'è un piccolo letto singolo di legno addossato al muro, una grande finestra e una scrivania anch'essa in legno. La cosa più bella è una libreria traboccante di libri che occupa metà della parete di fronte al letto e un armadio in legno che occupa l'altra metà. Apro l'armadio e la polvere mi investe. Tossico e dopo la fuoriuscita di qualche falena comincio a pulirlo con uno straccio sotto alla finestra. Comincio a prendere i vestiti dalla valigia e a sistemarli con cura nell'armadio. Appena finisco appendo anche il pesante cappotto e mi tolgo gli stivaletti per rimpiazzati con le pantofole. Siccome fa davvero molto freddo, mi metto una felpa e scendo al piano di sotto. Entro nella cucina nel momento esatto in cui il mio stomaco brontola.
<< Tesoro, so che hai fame, infatti prima di partire ti ho preparato un panino, io esco per fare la spesa, tu dovresti rimanere, perché tra poco dovrebbe arrivare il camion del trasloco, basta che firmi e loro entrano e scaricano. Pensi di potercela fare? >> mi canzona mia madre. Io per tutta risposta annuisco, prendo il panino, e mi butto sul divano, che traballa. Di fronte il camino è acceso. Mentre mi sistemo una molla salta fuori e mi punge il sedere.
<< Ahi! >> me lo massaggio e mastico il panino. Dopo averlo finito mi distendo sul divano, incapace di non pensare a quanto io sia sfortunata. Non sento neanche la mamma uscire perché mi addormento.

E niente ragazzi, sono secoli o forse millenni che cerco uno straccio di idea per una storia. Cercherò di non fare come le ultime due, dove ho scritto solo 2 capitoli e poi ho cancellato tutto in mancanza di idee. Come potete notare non so scrivere tanto bene, spero di migliorare durante il corso della storia. Non aggiornerò molto spesso perché sono piena di impegni, ma voglio comunque provare a scrivere.
Al prossimo capitolo
Lara2203

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 02, 2021 ⏰

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Sam, il Mondo Delle Foreste [SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora