Libero, senza di te

87 3 2
                                    

La libertà non è una cosa che si possa dare; la libertà, uno se laprende, e ciascuno è libero quanto vuole esserlo.
James Baldwin

Sapevo che la situazione sarebbe presto cambiata. Dovevo solo pazientare. Scostai il ciuffo di capelli, che mi si era parato davanti agli occhicon la mano, e sospirai. Ero seduto, su una sedia, nel giardino sulretro e stavo fumando uno spinello. Non lo facevo da tempo immemore, ma quel pomeriggio avevo deciso che volevo rilassarmi. Ero andato fino alla cassettiera, avevo aperto l'ultimo cassetto e sotto la biancheria intima di Louis, dove sapevo che teneva da parte queste cose, avevo trovato una busta e con tranquillità avevo preso l'erba e le cartine e mi ero girato una canna. Erano passati cinque minuti da quando avevo iniziato a fumare e mi sentivo decisamente meglio.

Stavo allungato sulla sedia con gli occhi chiusi e ogni tanto davo un tiro. Louis avrebbe pagato oro, per essere lì in quel momento. Avrebbe potuto rinfacciarmelo a vita. Io con il mio stile di vita sano edequilibrato, che lo invitavo a smettere di fumare, mi stavo, beatamente, consumando uno spinello. I miei pensieri vennero interrotti da delle labbra che mi stavano sfiorando il collo, facendomi rabbrividire, e un paio di braccia che mi circondarono.

"Harry, avresti potuto dirmelo che volevi sballarti, ti avrei raggiunto prima!" disse con un tono divertito. Nel frattempo si era seduto nella sedia affianco alla mia.

"Ma piantala" gli diedi un piccolo schiaffo sul ginocchio "non prendermi in giro, ne avevo voglia okay? Sono parecchio stressato inquesti giorni. Non vedo l'ora che inizi l'anno nuovo per essere invacanza". Louis mi guardò con il sorriso sulle labbra e uno strano luccichio negliocchi celesti. Ma non mi rispose.

"Sai che non fa bene alla tua voce, ultimamente ti stai maltrattando".

"Ah certo, sarebbe mia la colpa se sono senza voce, vero? Non di un mio certo fidanzato, che si ostina a farmi urlare più e più volte durante la notte" ribattei, gettai lo spinello non ancora finito nel posacenere, e constatai, dal calore che sentivo al viso, che probabilmente ero arrossito. Dopo tutto questo tempo, l'effetto che mi faceva era sempre lo stesso. Louis nel frattempo si era posizionato con la sedia per essere di fronte a me. E aveva messo le sue mani sulle mie ginocchia.

"Quindi ti staresti lamentando del trattamento che ti ho riservato negli ultimi giorni, perché non mi sembrava ti dispiacesse" affermò con un ghigno. Probabilmente arrossii ancora di più e abbassai losguardo. Louis mi richiamò, prendendomi per il mento e obbligandomi a guardarlo negli occhi. Si era avvicinato ed era a pochi centimetri dal mio viso. Lo guardai negli occhi azzurri e annullai la distanzatra di noi, baciandolo. Quando mi allontanai per interromperci mi riprese e approfondii maggiormente il bacio. Un gemito roco uscì dalle mie labbra.

"Lou..."si era portato a cavalcioni su di me e aveva dato vita a una discesa di baci lungo il mio collo, di riflesso avevo portato la testa all'indietro per dargli un maggiore accesso, ma volevo finire il discorso iniziato. Puntai una mano al suo petto, intimandogli di fermarsi.

"Oh avanti Haz, assecondami", mise su un adorabile broncio.

"Cosa c'è? Riguarda il motivo per cui sei qua fuori, ampiamente sballato?" Mi persi nelle sue iridi azzurre per qualche secondo.

"Non mi dispiace affatto, passerei tutte le notti come le precedenti, sabotando anche qualche intervista, se necessario" ammisi, collegandomi al discorso di prima.

Non volevo ancora ammettere il motivo, per il quale ero lì fuori a rimuginare. Senz'altro lui aveva capito già tutto, ma voleva che fossi io a dirglielo. Raramente esternavo quello che provavo riguardo al sesso, era Louis quello sfacciato che non mancava mai di comunicarmi qualsiasi sua sensazione o richiesta. Louis mi aveva guardato un attimo spaesato, ma poi realizzando cosa gli avessi appena detto, mi guardava con finta aria scioccata.

Libero, senza di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora