8 - Only You

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Io: Justin! Justin svegliati! Sono le 7:40!

Non si voleva proprio svegliare. Lo scossi svariate volte ma l'unico segno di vita erano i suoi grugniti.

Io: Dai Justin è tardi! Dobbiamo andare a scuo...

Fui sorpresa da un suo scatto direi felino e mi ritrovai a sacco di patate sulla sua spalla.
Ma cosa cavolo?!

Lo colpì più volte con i pugni ma per lui erano come carezze. Si alzò e cominciò a girare per la stanza. Ma si fai come se fosse tutto normale.

Io: Ti stai divertendo?

Justin: Eccome! Sai hai un bel didietro.

Dopo quelle parole gli diedi svariati schiaffi stavolta con più forza.

Justin: Hey bambolina! Mi hai svegliato male ed ora mi picchi pure?

Io: Certo! Tu mi prendi come un sacco di patate! Ma che ti salta in mente?!

Justin: Uhh scusi Miss Permalosa

Lo disse ridendo e il che mi irritò.

Io: Io permalosa?! Ahahaha ma fammi il piacere! Sei tu il permaloso Mr Idiota.

Justin: Idiota a me?! Cara Mad non sai con chi hai a che fare...

Disse con occhi socchiusi, labbra serrate e con aria direi quasi pericolosa.
Onestamente? Si avevo paura. Ormai avevo capito che era un tipo con frequenti sbalzi d'umore ed era quindi imprevedibile...

Si avvicinò a me. Stava ancora senza maglietta e quei tatuaggi, non ne so il motivo, rendevano la situazione ancora più minacciosa.

Chiamatemi "cagasotto" ma lo ammetto quel ragazzo a volte dava l'aria di un tipo duro.

Quei fottuti occhi che ti guardano e ti ipnotizzano ogni volta. Quei occhi che allo stesso tempo ti affascinavano e trovavi oscuri.

Vidi le sue mani dirigersi verso i miei fianchi. Cercavo di non far vedere che in realtà avevo paura. Vidi il suo sguardo addolcirsi e il che mi tranquillizzò tirando un leggero sospiro di sollievo. Justin se ne accorse e lo capì dal suo sorriso beffardo.

Avvicinò il suo viso sull'incavo del mio collo e pian piano lasciò sciie di baci umidi. Erano dolci e piccoli. Mi feci scappare un sorriso. Mi piaceva. Era una sensazione piacevole.
Ma le sue labbra morbide e carnose si posavano sul mio collo e non quello di una ragazza che lo merita...

Insomma ancora non mi spiego per quale motivo lui sia così amichevole (?) con me.

Uff...questo pensiero mi turbava molto. Forse mi stava solo ingannando. Forse è il solito puttaniere che inganna le ragazze per portarsele a letto, ma lui non sembra quel tipo. Ecco il problema lui 'non sembra' ma io come posso sapere chi è in realtà? Non riesco proprio a capirlo. Justin mi incuriosisce e tanto. Mi affascina il suo carattere misterioso.

Decisi di scacciare le mie paranoie e mi godetti il momento. Quelle fottute labbra volevo tanto baciarle. Erano irresistibili. Era più forte di me. Posai le mie mani sul suo e mi avvicinai alle sue labbra, avevo il timore che lui non ricambiasse ma invece mi sbagliavo.
Fu un bacio pieno di passione e dolcezza allo stesso tempo. Un bacio indimenticabile.
Un bacio unico, speciale.

Il mio cuore sembrava uscire dalla gabbia toracica e avevo una strana sensazione alla pancia. Altro che farfalle, nella mia pancia era in corso una guerra. Un po' come io e Justin quando ci guardiamo. Lui mi sfida sempre pur sapendo che sono sempre io quella a cedere ai suoi occhi color nocciola.

Mi staccai lentamente da quelle labbra rosate. Sorrisi a Justin e lui ricambiò dandomi un bacio a stampo da me inaspettato. Arrossí e cercai di nasconderlo con i capelli.

Guardai l'orario sul mio cellulare.
Erano le 8:00.
Merda! Ormai era ovvio che avremmo perso la prima ora.

Io: Justin dobbiamo andare!

Justin: Uff...non mi va

Io: Dai muoviti! Dobbiamo consegnare il dipinto al professore in seconda ora.

Justin si limitò ad annuire.
Mi cambiai in bagno. Diedi una veloce sistemata ai miei capelli e mi truccai con solo mascara e matita nera che avevo preso frettolosamente da casa la sera prima. Uscì dal bagno e trovai Justin con maglietta grigia e jeans neri leggermente strappati. Indossò il suo cappello grigio e mise lo zaino in spalla. Feci lo stesso e presi anche il dipinto.

Salimmo in macchina e Justin sfrecciò.
Erano le 8:30 avevamo ancora 30 minuti dato che potevamo entrare soltanto alle 9. Proposi quindi a Justin di rimanere nel cortile fuori scuola a mangiare qualcosa.

Andammo ad un bar lì vicino ed io presi un cappuccino con brioche e Justin un frullato al cioccolato. Ci sedemmo su una panchina nel cortile. Avevo intenzione di parlargli di noi. Insomma volevo chiarire le mie mille domande. Non avevo la minima idea di come cominciare il discorso...

Io: Ehm Justin? Dobbiamo parlare...

Justin: Senti se è perché stasera ho russato...mi dispiace ma è di famiglia

Disse un po' impacciato

Io: Ahahah no no. Volevo parlarti di noi. Insomma chi siamo ora?

Justin: Mhh...non lo so Mad

Io: Ecco non vorrei girare intorno alle parole. Te lo dico chiaro e tondo. Justin io provo qualcosa per te, qualcosa che non ho mai provato per nessun l'altro.
Justin...i-io ti amo

Lo vidi sorridere.

Justin: Sai Mad dal primo giorno che ti ho vista lì su quella panchina a piangere, mi hai fatto pena eppure non sono il tipo che si preoccupa degli altri, anzi a volte sono un fottuto egoista ma mi hai subito attratto. I tuoi bellissimi occhi verdi. I tuoi capelli morbidi e profumati. Il tuo corpo perfetto. Quelle labbra. Tu non lo sai ma vorrei tanto staccartele a morsi. Ahaha già, mi fanno impazzire, tu mi fai impazzire ma amo quando mi mandi il cervello in tilt. Solo tu sai farmi sorridere. Solo tu hai delle labbra irresistibili. Solo tu quando arrosisci sei ancora più bella. Solo tu mi hai fatto capire di non mollare mai. Solo tu Madison. Quel giorno a scuola è stato il destino a portarmi da te. Eri così timida e indifesa che mi facevi tenerezza. Sentivo di doverti difendere. Io devo. Io sono il tuo eroe e lo sarò sempre, il tuo scudo, la tua roccia. E sai Mad dopo queste parole che non so nemmeno io da dove abbia preso...ti amo anche io

Mi scese una lacrima. Mi aveva commosso. Solo lui mi ha accettata per quello che sono. Solo lui mi ha capita. Solo lui mi ha protetta. Solo lui mi ha amata veramente. Solo lui.

Si alzò ed io feci lo stesso. Mi guardò per qualche secondo e avvolse le sue possenti braccia ricoperte da tatuaggi intorno al mio esile corpo. Il calore si propagò per tutto il corpo. Restammo così per molto. Potevo anche morirci in quelle braccia tanto sapevo che mi avrebbero protetto sempre e comunque.
Mi fidavo di lui.

Hold Tight ||Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora