Cuccioli di Alfa

CAPITOLO 5

-Papà? Ci sei?- domandai.

-Sì- rispose -scusate ma mi è venuto in mente quando la mamma mi ha detto che era incinta. Non sapevamo che eravate in due-.

Rimasi molto colpita dalla condivisione dei suoi pensieri sulla mamma: di solito li teneva per sé.

Alzai le sopracciglia.

-Non fare quella faccia. Avevo la vostra età quando la incontrai per la prima volta e sono dovuto crescere in fretta per averla con me-.

-Ma eri già Alfa quando sei diventato adulto- precisò Dimitri.

-Esatto. E voi, invece, aspetterete a prendere il vostro ruolo quando avrete l'età giusta- disse indicandoci alternativamente.

Sbuffai e mollai la forchetta nel piatto ormai vuoto.

-Quindi tra quattro anni. Nel frattempo troviamoci un branco-.

-Non voglio essere un Alfa- dissi guardando il tavolo -Dimka lo è-.

-Infatti sarai il mio vice, Anouk-.

Guardai mio fratello e annuii. Già essere vice mi piaceva di più.

Sentimmo papà sospirare. -Sarete Alfa entrambi. Un Alfa deve essere forte ma giusto, duro ma comprensivo e nessuno di voi due ha tutte queste cose. Dimitri finirebbe per avere lupi insubordinati e approfittatori e Anouska, al contrario, finirebbe per essere temuta ma per nulla rispettata-.

Sbuffai. Che palle.

Dimitri rimase molto colpito, tanto che non trovò nulla da dire.

-Vorrà dire che lui prenderà il ruolo solo ufficiosamente, mentre ufficialmente saremo Alfa entrambi- dissi.

Papà ci sorrise e Dimitri trovò la mia mano per stringere le dita tra le sue.

-Terzo giorno. Vediamo di non fare a botte, eh?-.

Annuii e sorrisi malefica a mio fratello. Sapevo che avrebbe voluto rompere qualche osso.

-Campbell ti guarda spesso-.

Mi irrigidii subito e lanciai un'occhiata in giro. Era vero: Logan mi stava guardando.

Strinsi i denti e accelerai il passo. Cosa voleva?

Dimitri mi raggiunse subito. -Non so cosa vuole, è un solitario. Ma con te si è esposto tantissimo. Almeno così è sembrato ai miei compagni che lo conoscono da tre anni, ormai-.

Sbuffai. -Sai già tutti i pettegolezzi? Sei incredibile...-.

Lui scoppiò a ridere, poi tacque quando sentimmo una voce chiamarmi. Ci bloccammo e ci girammo verso sinistra. Mary si stava sbracciando per farsi vedere; a qualche metro da noi si fermò.

-Complimenti per l'udito, ragazzi: mi avete sentita subito- disse con il fiatone dopo aver deglutito.

Ormai era vicina, stavo per dirle di fare attenzione al gradino, ma lei inciampò. Prontamente (ovviamente) mio fratello si precipitò a sostenerla per non farla cadere.

La prese al volo e la aiutò a riprendere l'equilibrio. Mary sollevò la testa e lo sguardo senza provare a liberare il braccio stretto nella presa di mio fratello. Dimka catturò nei suoi occhi azzurri quelli verdi di lei e le sorrise fascinoso.

Alzai gli occhi al cielo. Già il primo giorno in mensa conversavano adoranti tra loro (lasciandomi in balia di Logan).

Feci un mezzo sorriso quando Mary arrossì fino alle orecchie. -G...grazie-.

Dimitri la lasciò andare. -Figurati-.

Insieme, raggiungemmo le nostre classi e ci separammo.

Mi accasciai sul banco, quando suonò la campanella che annunciava l'intervallo.