Capitolo cinque

1.4K 64 1
                                    




"Grandioso" mormorò Stiles guardando i mercenari camminare nel suo giardino "Ora dovrò dire a mio padre che non è stato un cane a rovinare le aiuole"
Scott placcò con le braccia gli amici e li fece allontanare dalla porta lentamente "Andate tutti di sopra"

Nessuno si mosse, tantomeno io che non riuscivo a staccare gli occhi da quelle sagome. La rabbia cresceva dentro di me, e non sapevo se sarei riuscita a controllarmi.

"Non puoi farcela da solo" esclamai sovrastano il rumore metallico dei loro stivali che si faceva sempre più vicino.

"C'è un modo per allontanarli?" chiese Liam, cercando i miei occhi.

" Non abbiamo nessun modo per ucciderli, e non sappiamo cosa possa batterli. Ma una cosa può rallentarli, l'erba gatta" risposi tastandomi la tasca posteriore dei jeans. Confidavo che qualche ciuffo della pianta si fosse salvato da quella notte, e un filo appuntito mi sfiorò il dito.
Sì, qualcosa poteva aiutarci.

"Dobbiamo bruciarla" dissi mostrando l'erba che avevo tirato fuori dalla tasca "Farà disperdere il mio odore, così non attaccherà nessuno di voi"

Stiles corse in cucina scivolando sulla curva, e ne torno con un accendino con su scritto "Love is in the air" a cui fece spallucce imbarazzato "Non ho idea di chi sia"
Non sapeva decisamente mentire.
Mi passó anche una ciotola di legno

Sfregai l'erba tra le mani, gesto che fece disperdere nell'aria un odore aspro a cui Scott e Liam storsero il naso.
Forse funzionava anche coi Lupi.

"Al mio tre apri la porta" dissi a Scott che si posizionò davanti alla tendina.
Erano vicini, ma avevamo ancora un minuto di tempo prima che fossero troppo vicini.

"Uno.."
"Due.."
"...Tre!"

La gettai nella ciotola e ne infiammai una punta. Prima che il fuoco avvampasse l'Alfa fece scattare la serratura e spalancò la porta. Lanciai la ciotola fuori dalla casa, urlando poi a Scott di chiuderla.
Sì sentì un'esplosione, tanto che Lydia si tappò le orecchie.

Poi silenzio. Stiles scostò la tendina.
Se ne erano andati.

•••••

Decidemmo che la casa di Stiles non era sicura abbastanza, ormai che i Doloribus avevano rintracciato la mia posizione.
Lydia dovette tornare a casa, aveva promesso a sua madre di partecipare a una vendita di oggetti di antiquariato quel pomeriggio.

Così Scott, Stiles e Liam, mi accompagnarono nella clinica veterinaria per passare la notte. Quando salii sulla Jeep di Stiles, che mi fece addirittura pena per quanto fosse ammaccata, la puzza di pizza carica di cipolla mi fece girare la testa.

"Sono anni che non mangio un pizza" ammisi appoggiandomi col mento sul sedile del guidatore "E dopo oggi continuerò a non volerne mangiare"

Liam mi era seduto accanto, e potevo vederne solo gli occhi azzurri nell'oscurità del veicolo.
Mi gettai all'indietro con la testa sul finestrino, prima che Scott si girasse verso di me dal posto davanti.

"Questi cosi perché vi danno la caccia?" chiese, intelligentemente.
Mi rianimai i capelli appiccicati al volto sudato e feci saettare lo sguardo da l'Alfa al Beta, e nello specchietto retrovisore dove comparivano gli occhi interessati di Stiles.

"Per le nostre zanne" risposi creando uno stupore generale. Potrei giurare che qualcuno di loro abbia avuto gli occhi più confusi di quando io a nove anni avevo scoperto mia cugina Corinne a letto con un guardiacaccia.

"Vedete, il morso di noi Pantere Mannare, ferisce come quello di qualsiasi altro animale. Ma non trasforma. Nessuno può diventare uno di noi, lo può essere solo chi dispone di geni ereditari di una madre o di un padre che apparteneva alla nostra stirpe. E questi "geni" vengono attivati solo durante la prima luna piena degli otto anni" spiegai più lentamente possibile, dato che Scott sembrava l'unico che riusciva a tenere il filo.

"Un clan tipo quello mafioso" disse Stiles senza staccare gli occhi dalla strada buia.

"Esatto" esclamai dandogli una pacca sulla spalla, atto al quale sussultò preso in contropiede. Forse ero stata troppo forte. Non sapevo dosare bene la forza.

"Il problema é che, sì, il nostro morso è pericoloso ma se si mischia con la giusta sostanza può portare alla guarigione. E con guarire intendo riportare in vita" dico sussurrando.

"Incoraggiante. In pratica un sacco di folli maniaci omicidi possono essere riportati in vita grazie a voi. Grazie! Siete di grande contributo alla società!" urló ironico Stiles sbattendo le mani contro il volante.

"No. Usare quel potere è proibito. Se uno del branco lo usa dovrà abbandonare gli altri, e questo porta a morte certa" spiegai verso Liam.

Il beta annuì e poi guardò fuori dal finestrino "Loro vogliono usare questo dono, i Doloribus giusto?"

Assentii così aggiunse cupo "E su chi vogliono usare questo potere?"

"Vogliono riportare indietro Katarina, la prima pantera mannara mai esistita" risposi.

"Beh, è una di voi, cosa potrebbe succedere?" chiese Stiles svoltando verso la clinica veterinaria.

Sospirai profondamente, guardando Liam i cui occhi risplendevano leggermente nel buio dell'auto "Niente di buono, niente di buono"

UnchartedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora