OBIETTIVO IN FUGA

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CAPITOLO 3

Steve si risveglia con un fortissimo mal di testa, con mani e piedi legati in un posto scarsamente illuminato insieme agli altri. Non riesce a capire dove si trova per via del forte mal di testa che gli fa vedere tutto offuscato, ma è facilmente intuibile che si tratta di una cella.

Oltre al luogo, non riesce neanche a distinguere le voci degli amici intorno a lui che parlano, sentendole tutte ovattate e fioche mentre dicono "Si sta svegliando" "Menomale" "Chi è questa gente? Cosa vogliono da noi?" "Dobbiamo trovare un modo per fuggire da queste celle".
Ad un certo punto, tutto tace e si sente una porta aprirsi. Seguono successivamente delle urla e gridi di gente che sembra essere trascinata via. Anche Steve si sente preso di forza e portato via.

Il gruppo si ritrova in un gran salone e il SEAL inizia a riprendersi e a distinguere le cose intorno a lui vedendo tutti legati e in piedi in file ordinate. Dopo aver osservato una stanza in ottime condizioni, con un pavimento in legno e un soffitto alto almeno 3 metri e mezzo sempre in legno, gli viene chiesto da Mark "Stai bene?" "Si, grazie" risponde sofferente e continua "Che cosa è successo?". Risponde Alex stavolta "Ci hanno attaccato all'alba in una decina di uomini portandoci qui per sbatterci in cella. È tutto quello che sappiamo." Steve continua a guardarsi intorno e osserva dei muri sul giallo coperti da quadri e mobili di lusso. In pratica era un normalissimo salone. Entrano cinque uomini armati con AK-47 e vestiti con pantaloni militari, magliette a maniche corte, ognuna diversa da quella dell'altro e un giubbotto antiproiettile, in più avevano tutti il volto scoperto.
Uno di loro, apparentemente il capo, aveva una cicatrice vicino l'occhio molto vecchia, i capelli castani tagliati abbastanza corti e una barba di media lunghezza completava il suo volto per poi passare all'alto e imponente fisico.
Inizia a parlare dicendo "Siete tutti qui per un motivo. Domani mattina all'alba verrete venduti come schiavi ma prima di allora se volete sopravvivere, non provate a fuggire o verrete uccisi. Non provate a chiedere aiuto, tanto non ci riuscirete e rispettate i nostri ordini". A Danny non va giù la cosa e con tono minaccioso parla "Non faremo mai quello che vuoi, stronzo". Il capo va via ignorandolo e lui continua urlando "Ehi, mi hai sentito?!" ma un altro rapitori gli tira un pugno e lo fa cadere a terra allora Steve per difenderlo grida anche lui "Siamo dei Navy SEAL. Ci staranno cercando e ci troveranno presto, avete i secondi contati qui a Maramh." I rapitori si guardano e mostrano un piccolo sorriso mentre uno si avvicina al soldato e lo prende per il retro del collo avvicinandolo alla sua bocca con forza "Non vi troveranno mai, contaci".
Il gruppo viene riaccompagnato nelle celle e finalmente si può descrivere bene l'ambiente circostante. La stanza era buia con un soffitto e un pavimento anch'essi in legno ma molto più logori di quelli della sala. I muri erano formati da pietre stuccate, chiaramente messe insieme in modo approssimativo e tutti quanti erano chiusi in delle celle sparse per la stanza in gruppi da tre o quattro.
Emily inizia a piangere e Mark cerca di calmarla "Emily, supereremo anche questa vedrai" ma Danny non sembra convinto della cosa "Erano troppo sicuri di loro stessi che non ci avrebbero trovato, che fine ha fatto il tuo amico pilota, eh Brandon?" con tono accusatorio e riceve come risposta "Devono aver preso anche lui, non può aver tradito la mia fiducia." "E allora come spieghi che sia sparito insieme a tutti gli altri e all'aereo?" Steve non convinto chiede "Brandon rispondi sinceramente, pensi che Max sia coinvolto?" Dopo qualche secondo di esitazione scuote la testa rispondendo "Non lo so, non penso" e il SEAL continua a chiedere "Non pensi?" con tono perplesso.

I ragazzi passano l'intera notte nelle gabbie e al risveglio, tutti i militari che occupavano una cella vengono presi, mentre gli altri sono lasciati lì. Gli sfortunati erano Steve, Mark, Danny e Britney, il primo dice "Che cosa volete farci? Lasciateci stare!". Vengono caricati in un furgone con la forza e scortati da altri due pick-up. Li conducono lungo una via passante per una foresta. La strada è sterrata e ai lati c'è un fitto bosco. I quattro si trovano in uno di quei camion con il rimorchio coperto da un tendone verde, come quelli che usano i militari per portare i soldati in missione.
"Dobbiamo trovare un modo per liberaci da queste corde che ci legano" dice Danny e Britney con un sorrisetto tira fuori un chiodo. "Grande Britney" dice Steve e Mark aggiunge "Dobbiamo trovare il momento giusto per saltare fuori".

Passati alcuni minuti, Il convoglio si blocca all'improvviso e il Marines si esprime "È il nostro momento". Prima che i quattro potessero saltare fuori, inizia uno scontro a fuoco. La strada era infatti bloccata da un auto messa apposta per bloccare e attaccare la milizia. I misteriosi attaccanti ingaggiano una sparatoria con gli altri dando la possibilità ai ragazzi di fuggire via.
La battaglia è però breve per via della male organizzazione dell'assalto e i miliziani, usciti vincitori anche se con alcune perdite, vanno all'inseguimento dei fuggiaschi.
I giovani si disperdono nel fitto bosco e costringono anche gli inseguitori a farlo.
Steve e Britney proseguono in una direzione inseguiti da due uomini, mentre Danny e Mark da quella opposta seguiti da un solo uomo.
Gli ultimi due riescono a nascondersi e a far fuori alle spalle il rapitore, raccogliendo in seguito il suo AK-47.
I due SEAL invece corrono a caso nel bosco sperando di seminare i due. Fanno in modo di far dividere i miliziani con delle false piste girando un po' in tondo per la foresta e riuscendone a prenderne uno alle spalle che si era diviso dal compagno. Steve afferra un bastone e lo colpisce in testa raccogliendo l'arma ma l'altro accorre in aiuto e prende Britney dicendo "Getta il fucile o gli sparo. Subito!" "Secondo me dovresti buttarlo tu, nell'esercito ci hanno insegnato a sparare ad un uomo con un'ostaggio che usa come scudo, proprio come te adesso" risponde il soldato sicuro di se.
Si sente un colpo d'arma da fuoco, il rapitore cade a terra e Britney si allontana prontamente. È stato Danny a sparare aggiungendo a Steve "Tu continua a parlare che sparo io". Avvicinandosi risponde "Perché l'hai ucciso?" "Questo dovrebbe essere il momento in cui mi ringrazi per averti salvato la vita" risponde il Marines che però riceve spiegazioni "Hai appena sparato alla nostra unica pista. Perché dovrei ringraziarti?". Spaesato però dice avvicinandosi molto all'interessato "Hai corso uno stupido rischio, coglione!" puntandogli il dito e spingendolo leggermente appoggiandogli la mano sopra, così Steve infastidito dice minacciosamente "Levami subito quella mano di dosso" però per provocazione si sente dire "Altrimenti?". Dopo questo il Navy SEAL afferra la mano di Danny torcendogli il braccio e bloccandolo come se volesse romperlo aggiungendo dopo averlo lasciato "Sarà pure vero che non ti piaccio ma..." Danny tira un pugno in faccia a Steve aggiungendo "Hai ragione non mi piaci".
Prima che si scateni una rissa Mark ferma i due incazzato "Abbiamo già troppi problemi, cerchiamo almeno di rimanere uniti". Dopo questo i litiganti decidono di placarsi.
Il gruppo si osserva intorno, si rendono conto che hanno smarrito la strada e non sanno più dove si trovano.

Nel frattempo il capo dei miliziani, di nome David Mason, dovrà informare il suo compratore chiamato Wo Fat, un uomo sulla quarantina di nazionalità giapponese, che ha perso i suoi ragazzi.
L'uomo si presenta con una guardia mentre Wo Fat, che era già lì, aveva con lui quattro persone.
"Signore, mi dispiace informarla che farò un ritardo con la consegna, i suoi ragazzi sono scappati". Inizia così timorosamente Mason che riceve come risposta con un sorrisetto "Immaginavo che sarebbe potuto succedere. La buona notizia è che sono intrappolati qui e non possono scappare. Trovali!". "Sarà fatto" dice il capo dei rapitori che aggiunge "Entro quando dobbiamo portarglieli?" e in risposta riceve un "Il prima possibile. Potete anche uccidere gli altri ma dovete portarmi vivo lui" mostrando una foto di Steve. "Vedo che si tratta di una questione personale" osserva David che continua "Avrei una domanda. Da come parlano i ragazzi credono di essere sull'isola di Maramh, posso sapere perché?" "Esatto" dice sorridendo Wo Fat "Credono...".







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