- J-Jeff? - I nostri nasi stanno per sfiorarsi. Io lentamente annullo la distanza che ci separa e lo bacio. Dalla sua gola esce un rantolo di sorpresa. All'inizio è immobile, rigido, ma poi si scoglie e ricambia il mio bacio.
Gli lecco le labbra con la lingua per chiedergli l'accesso, lui le dischiude e mi lascia entrare. Inizio ad esplorare la sua bocca, mentre lui inizia a gemere. Ci stacchiamo per riprendere fiato. Lo guardo. È rosso, immagino per l'imbarazzo e ansimante, cerca di guardarmi negli occhi, ma poi svia lo sguardo alle sue scarpe. È così adorabile. Gli prendo il mento con due dita, facendo una lieve pressione e gli alzo il volto, costringendolo a guardarmi. Mentre con una mano gli tengo alzato il mento, con l'altra gli afferro i fianchi e lo avvicino a me. Sento che sta iniziando a tremare. Io gli do un dolce bacio sulle labbra e lo stringo a me, spegnendo la TV. Lui ha il volto affondato nella mia felpa, che stringe tra le mani, quasi a non volermi lasciare. È così adorabilmente adorabile! Lo prendo in braccio come una principessa e lo porto in una stanza. Lo stendo dolcemente sul letto, io mi metto a cavalcioni su di lui e inizio a baciargli la clavicola, poi salgo sulle guance, all'angolo delle labbra e in fine poso le mie sulle sue in un dolce e delicato bacio, che poi approfondisco. Scendo sul collo, glielo lecco, lo mordicchio, lo bacio lasciandogli, infine, un paio di succhiotti. Lui ansima sotto di me, travolto dal piacere. Torno sulle sue labbra mentre gli infilo una mano sotto la felpa e inizio a giocare con i suoi capezzoli. Lo sento gemere. Mi stacco dalle sue labbra ma senza togliergli la mano dai capezzoli. - J-Jeff... - Ansima.- Sta tranquillo, piccolo. Andrà tutto bene. - Gli sussurro dolcemente. L'ho chiamato "piccolo" ma non con lo stesso tono di quando lo chiamo "moccioso" o "ragazzino" o "mocciosetto", per divertirmi a vederlo andare fuori di sé, per poi diventare un cucciolo spaventato. Sta volta ho usato un tono dolce, delicato. E anche lui sembra rendersi conto che sta volta non voglio prenderlo in giro. Lo ribacio, facendo scorrere una mano sui suoi jeans, sto per slacciarglieli ma lui mi ferma.
- Ti... ti prego io... non mi sento... ancora pronto. - Dice con un tono di voce più flebile di un sussurro. Mi stupisco, non credevo fosse ancora vergine, perché quello è sottinteso, e... magri quello era il suo primo bacio! Non voglio forzarlo come Jack ha, e continua a fare con me, sono disposto ad aspettare quando sarà pronto.
- Non preoccuparti, non fa niente, Dylan. - Mi stendo sul letto al suo fianco, lui si avvicina e si accoccola a me.
- Puoi... puoi chiamarmi... piccolo? - Gli accarezzo i capelli e lo stringo ancora di più a me.
- Certo. Ti chiamo in tutti i modi che vuoi, piccolo mio. - Gli bacio dolcemente i capelli e lui si stringe ancora di più a me.
Restiamo in questa posizione ancora per un po', finché non sento il suo respiro farsi regolare, segno che si è addormentato.
Mi alzo dal letto attento a non svegliarlo e scendo al piano di sotto. Trovo un orologio e guardo l'ora: le 16.00- Cazzo. Non credevo fosse così tardi. Jack si starà preoccupando. Bé, ma a me che importa, tanto a lui interessa solo fare sesso con me. Che si logori nella preoccupazione, io torno dal mio dolce piccolino. - Torno in camera da letto, mi sdraio accanto a lui e lo abbraccio portandogli la testa all'altezza del mio petto. Gli bacio la testa e chiudo gli occhi, cadendo in un sonno profondo.
Mi sveglio qualche ora dopo, Dylan è ancora tra le mie braccia. Volto la testa verso la finestra, fuori è buio. Forse abbiamo dormito troppo... mpf! Chissene frega finché posso stare con Dylan e posso stare alla larga da quel pagliaccio, mi va bene tutto.
Smetto di abbracciarlo e metto una mano a reggermi il viso, per guardare Dylan dormire. È dannatamente adorabile quando dorme. Sul mio viso compare un espressione dolce e rilassata. Non capitava da.... non so nemmeno io quando.
Passa qualche minuto, poi un verso dalla sua bocca, mi avverte che sta per svegliarsi. Sbatte le palpebre un paio di volte, poi concentra il suo sguardo su di me.- Jeff... - Sussurra.
- Ben sveglio, piccolo. -
- Quanto ho dormito? - Chiede con ancora la voce impastata dal sonno.
- Abbastanza, ma non preoccuparti, anche io mi sono svegliato da poco e poi eri stanco. - Continua a fissarmi senza parlare. - Lo sai, sei maledettamente carino quando dormi. - Lui sgrana gli occhi e arrossisce. Mi scappa una piccola risatina, mentre lui si copre il volto con le mani. Io lo abbraccio e come prima, gli porto la testa sul mio petto. - Perdonami... non ti farò mai più del male, te lo prometto. -
- Ma tu non mi hai mai... oh... -
- Ti darò un coltello, se dovessi cercare di farti ancora del male, usalo. Non esitare. Perché se ti facessi di nuovo del male, non me lo perdonerei. -
- Ma io... non potrei mai farlo! -
- Invece lo farai... promettimelo. -
- Però io... -
- Ti prego. -
- Va... va bene... te lo prometto. -
- Grazie. -
- Però sappi... che adesso, quel marchio, non mi da più fastidio, ansi... è un immenso onore averlo. Perché io, voglio avere sulla mia pelle, un simbolo che dimostri che io ti appartengo. -
- Cos...? Ma, Dylan... -
- Io voglio essere tuo, Jeff... solo e soltanto tuo... di nessun altro. - Sgrano gli occhi per la sorpresa, poi gli alzo il viso e lo bacio con intensità.
- Adesso ne ho finalmente la conferma. Tu sei solo mio. Del tutto. Tutto di te mi appartiene. Il tuo corpo, il tuo sangue e la tua anima. Tutto. -
- Si Jeff... tutto. - Si stringe ancora di più a me e io lo stringo più di prima.
- Sei solo mio. -
- Solo tuo. -
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Jeff e Jack (TKB)
HorrorPrimo libro della saga The Killer Blood Jack vuole che Jeff sia solo suo, ma inaspettatamente Jeff si innamora. Jeff The Killer e Laughing Jack. Attenzione: è uno BoyxBoy se non ti piace, non leggere. contiene scene di SESSO ESPLICITE. Sequel: Jeff...