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Gennaro si era decisamente stancato di tutta quell'ansia che ogni santo mercoledì sera pervadeva il suo corpo, il suo respiro iniziava a diventare irregolare, la sua mente si riempiva di pensieri che di tranquillizzante non avevano nulla, e le sue mani iniziavano a sudare.

"Genna' perché non dormi?" chiese Alex vedendolo seduto contro la spalliera del suo letto, con il viso tra le mani e il respiro decisamente pesante. "Potrei farti la stessa domanda, sai?" gracchiò Gennaro, con la voce di chi si era appena svegliato, per poi rimettersi sotto le coperte, dando le spalle al compagno.

"Sei in ansia?" chiese Alessio vedendo l'altro che continuava a muovere le spalle, come se si stesse sfregando le mani sui pantaloni, cosa che faceva sempre quando aveva le mani sudate, sintomo di ansia. Ottenne uno sbuffo, che prese per un sì. "Calmati, vuoi una tisana?" chiese con quel modo di fare apprensivo che aveva sempre, Alessio era quel tipo di persona che, se l'avessi chiamato, sarebbe uscito da casa sua alle quattro di mattina per venire da te.

"No Ale' lascia stare, sono solo preoccupato" rispose per poi fare l'ennesimo sbuffo, sentì uno scrosciare di coperte e subito dopo sentirsi le sue alzarsi, per poi sentire il materasso abbassarsi.

Prima che potesse spiccicare parola si ritrovò il corpo del moro premuto contro la sua schiena, il respiro gli si mozzò e il cuore iniziò a battergli ad una velocità fuori dal normale.

Che cazzo sta succedendo.

L'altro gli mise un braccio intorno alla vita e lo attirò più a sé, in modo da far aderire ancor di più i loro corpi. Gennaro non aveva più fiato, si sentiva il cuore esplodere ed i polmoni fuori uso, il sangue gli affluiva alle guance e le mani gli tremavano.

Gennaro porca troia calmati un attimo.

"C-cosa stai facendo?" sussurrò il biondo, con un tono di voce che faceva sembrare che avesse paura di chiederlo, terrore della risposta.
"Ti tranquillizzo" rispose Alessio, aveva il sorriso sulle labbra, si sentiva dalla sua voce, fece poi pressione sul bassoventre di Gennaro, facendogli capire che doveva girarsi verso di lui, e il biondo non poté fare altro che acconsentire le sue richieste.

Perché era così, Alessio chiedeva, Gennaro faceva. Funzionava così tra loro due, era uno dei tanti meccanismi che c'erano nella coppia.
E girandosi si ritrovò il viso sorridente dell'altro ad un palmo di mano. Ricambiò il sorriso, facendo comparire le rughe d'espressione che gli comparivano sempre a lato degli occhi quando sorrideva.

E Alessio sentì le farfalle nello stomaco e il cuore che voleva uscirgli dalla cassa toracica, perché Gennaro era davvero bellissimo e lui non se ne accorgeva.

"Sei bellissimo."

E Alessio se lo fece sfuggire, non voleva, davvero. Gennaro sgranò gli occhi per poi risorridergli, perché con Alex l'ansia era passata e la tranquillità aveva preso il posto del terrore.

Genn lo fece senza pensarci, prese il viso dell'altro tra le mani e lo avvicinò al suo, fermandosi a pochi centimetri dal suo viso "Tu, sei bellissimo" sussurrò prima di baciarlo.

E dopo questo bacio ce ne fu un altro, e un altro ed un altro ancora.

E sembrava non si volessero mai fermare, perché in tutto ciò c'era una dolcezza mai vista, che nessuno dei due aveva mai provato.

E si guardavano e si baciavano, e nei loro baci c'era una promessa.

La promessa di non lasciarsi mai.

Angolo autrice:

ciao amici!
Eccomi qui con una One Shot sui miei bambini bellissimissimi.

hope you like it!

Anna. xx

🎉 Hai finito di leggere You can see trough my head, inside my eyes ➸ Gennex [ita] 🎉
You can see trough my head, inside my eyes ➸ Gennex [ita]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora