primo capitolo

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11 settembre, primo giorno di scuola dopo un'estate passata a divertirmi. Entro in classe gia annoiata dalla mattinata che mi aspetta e dopo aver salutato tutti i miei compagni e dopo avergli domandato come avessero passato l estate prendo posto in attesa che il tempo passi il piu velocente possibile. Ad un certo punto la porta si apre ed entra questo ragazzo alto con gli occhi e i capelli castani subito penso a come sia carino quel ragazzo purtroppo pero lo faccio ad alta voce,cosi mi ritrovo subito color peperone e a guardare fuori dalla finestra sperando che lui non abbia sentito. Ho notato quasi subito che anche lui era un po imbarazzato però non per quello che ho detto io,infatti penso che molte altre ragazze prima di me glielo abbiano detto,ma perche aveva sbagliato classe e se ne era accorto dopo mezzora di lezione quando hanno chiamato l appello.Mentre cerca un banco libero per prendere posto i nostri sguardi s incontrano, mi fa un mezzo sorriso e io rimango come incantata a guardalo. Mentre sono ancora persa nei suoi occhi marroni e profondi non mi rendo conto che il prof. mi ha fatto una domanda e sta aspettando la risposta e dopo la centesima volta che mi chiama mi giro e gli dico che ero distratta facendo la seconda figuraccia nel giro di dieci minuti. Il tempo passa più lentamente di quando mi aspettassi ma finalmente suona la campanella dell intervallo e tutti scappiamo nei corridoi che nel giro di trenta secondi erano pieni di ragazzi e ragazze che correvano in giro; chi per la pizzetta chi perché doveva fumare e aveva poco tempo e chi perche inseguiva gli altri non sapendo cosa fare. Perfortuna io e alcuni miei compagni riusciamo ad uscire nel cortile quasi subito e mentre mi accendo una sigaretta continuo a pensare a quel ragazzo che era entrato tardi e di cui ancora non sapevo il nome,ed ero talmente assorta nei miei pensieri che non mi ero accorta che la sigaretta era finita e che mi stavo fumando anche il filtro scottandomi cosi le labbra. Finiti i dieci minuti d aria tutti rientriamo nelle rispettive classi come carcerati con le faccie di chi passerà il resto del tempo a dormire sul banco. Una volta tornata al posto e tirati fuori i quaderni mi venne istintivo girarmi a guardare quel ragazzo per vedere dove era seduto;senza rendermene conto passo le tre ore successive a guardarlo e a domandarmi chi sia,quanti anni abbia,dove viva e mille altre cose. Perfortuna il tempo così sembra passare infrettissima e la fine dell ultima ora arriva subito,metre attendevamo il suono delle campanella il ragazzo viene da me mi porge la mano e mi dice: " piacere diego"mentre pronuncia il suo nome il mio cuore sempre fermarsi e gli porgo anche io la mano dicendo "piacere lara "; nonostante io abbia gia finito di parlare lui non lascia la mia mano e io non lascio la sua ma purtroppo il suono della campanella interrompe il tutto e lui mi lascia la mano salutandomi. Io corro subito a prendere il pullman che era gia arrivato e una volta arrivata a casa mi accorgo di non riuscire a togliermi dalla testa quel suo sorriso o quella sua stretta di mano calda e confortante.....



Ehi sono Sara questa è la mia prima storia quindi se avete consigli da darmi li accetterò molto volentieri: )

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