Dear Santa...

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Gatto Skunk

Cuccetta morbidosa in corridoio,

Casa mia,

Lì 17/12/2015

                                                                                                                             Alla cortese attenzione di

                                                                                                                                                     Babbo Natale,

                                                                                                     Casa nella neve, Circolo Polare Artico,

                                                                                                                                                              Lapponia.


Mio Dilettissimo sig. Santa Claus, Papà Noel, Babbo Natale, o come più le si aggrada essere chiamato, le scrivo quest'anno, come gli anni passati, all'avvicinarsi del Natale, esponendole sempre la mia richiesta. Chiedendole speranzoso, lo stesso regalo di cui scritto nella mia precedente lettera l'anno passato, e l'altro anno ancora, a quanto pare, invano. Capisco la miriade di impegni che si susseguono in questo periodo, ma insomma, immagino che anche per noi gatti lei abbia creato una lista di bravi e cattivi, e valutando con attenzione obbiettivamente la mia condotta, suppongo di rientrare nella prima categoria con tutti i crismi.

Ed immagino che lei, con tutti gli umpa lumpa di cui è adisposizione, possa soddisfare le misere richieste di noi piccoli felini domestici, come farci trovare del succulento paté di renna e patate impacchettato sotto l'albero, o nel mio caso, soddisfare una richiesta ancor più semplice, se solo si decidesse finalmente a prenderla in considerazione seriamente.

Il mio unico desiderio è semplicemente quello di trasformare i miei pallini in pallini veri.

Stavolta mi sono prodigato ad effettuare le più approfondite ricerche in merito, e sono giunto a spiegazioni quasi scientifiche sulla riuscita del progetto.

Anche Pinocchio è diventato un bambino vero, per cui, se i miei conti non mi ingannano, io ho più possibilità di lui, in quanto, a differenza sua che è venuto al monto solo tramite l'abilità di intagliatore di mastro Geppetto, dunque da un misero ciocco di legno, i miei pallini una volta erano già reali.

Voglio raccontarle la mia storia.

Quando per un fortuito ed alquanto sfortunato scherzo del destino sono giunto dalla mia umana apri scatolette, ero una graziosa cucciola di felino da compagnia femmina. Si esatto. Avevo un nome da femminuccia ed ero aggraziata ed elegante, soprattutto quando le concedevo centellinate un po' di fusa e di moine.

Ma un bel giorno, dagli anfratti più nascosti e reconditi del mio basso ventre, sono comparsi due pallini.

Due splendidi pallini. Due meravigliosi e sferici pallini pelosi. La mia umana rimase un po' turbata da quel cambiamento arrivando a rivalutare la sua intera esistenza, cambiandomi nome, ma io ero fiero dei miei due adorabili pallini tanto che me ne andavo in giro a coda alzata ostentandoli qua e là, saltando sulla tavola ogni qual volta entrava un ospite e concedendogli l'immenso onore di ammirarli da vicino. Ne andavo talmente orgoglioso che circa quindici volte al dì li toelettavo con cura. Non potevo sapere che la mia felicità non sarebbe durata a lungo.

Un giorno la mia umana dispensatrice di grattini a richiesta, mi tenne a digiuno, e mi infilò nel trasportino. Odiavo essere rinchiuso lì dentro in quello spazio angusto, e stavo affilando i miei artigli per farglieli assaggiare non appena fossi uscito di li.

Mi portò dal veterinario.

Non ricordo molto di quel che successe dopo, il mio subconscio felino deve aver rimosso l'accaduto per cui ogni ricordo dell'avvenimento mi risulta confuso e ovattato.

Ma nulla, nulla potrà mai cancellare il terrore che provai quando mi accorsi che i miei due pallini, i miei compagni di vita, i miei amici fidati...erano scomparsi. Svaniti. Caput.

Vane sono state le mie richieste di spiegazioni all'umana traditrice, anche sotto minaccia. Purtroppo i miei compagni di giochi ballonzolanti non esistono più.

Oltre al danno la beffa comunque, ed infatti al loro posto mi sono rimasti due pseudo pallini piccolissimi, microscopici, ridicoli, privati delle loro vitali funzioni. Ora sono diventati i miei non-pallini. Non ballonzolano, non mi danno soddisfazione toelettandoli, niente.

Sono sicuro che un giorno riuscirò a sfogare tuta la rabbia che sto covando addosso all'umana traditrice, vendicandomi una volta per tutte, infatti ho già cominciato col progetto di distruzione di ogni decorazione natalizia di forma sferica. Nulla mi potrà fermare.

Quindi mio carissimo, mio dilettissimo Papà Natale, quest'anno le rinnovo ancora una volta la mia richiesta di trasformare i miei non-pallini in pallini veri, come la fata turchina. Solo questo.

Lei pensi a soddisfare questo mio unico desiderio, che alla vendetta verso la lurida umana traditrice ci penso io.

In attesa di un Suo riscontro, voglia accettare i miei più cordiali saluti,

                                                                                                                                                                    Skunk.


PS: Nel caso le interessasse sapere, non mi dispiacerebbe ricevere per Natale anche del paté di renna.



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Spazio dell'autore:

Ragazzi scusate per questa breve e ridicola lettera, ma ieri, osservando la foto del mio gatto non ho potuto fare a meno di scriverla, e volevo condividerla con voi. Lo so che è una sciocchezza, ma a me faceva sorridere, spero anche a voi. 

Buon Natale ;)








Lettera di un gatto a Babbo NataleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora