Gli occhi della vita.

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Arriva un momento nella tua vita in cui ogni cosa che ti circonda diventa oscura, sfumata. Arriva un momento in cui ti giri e ti senti diversa, diversa da come tutti ti vorrebbero, sbagliata, un punto interrogativo circondato da tanti punti esclamativi.
Raggiunti i 16 anni si ha una prospettiva della vita molto negativa, il che penso sia normale, perché si cerca di avere le risposte di una vita, e penso che sono proprio questi gli anni in cui ognuno scopre caratteristiche interiori di se che erano nascoste nel profondo della nostra anima. Sebbene io abbia una visone del tutto pessimistica, mi piace definire l'adolescenza come "il periodo del vivere", perché, anche se mi viene difficile ammetterlo, è proprio in questi anni che si forma la nostra persona, che si forma ciò che saremo in futuro, ed è proprio in questi anni che tutte le emozioni cominciano a scontrarsi tra di loro in maniera caotica formando il caos più totale, generato anche da sentimenti complessi come l'amore.
Che brutta questione quella dell'amore, è buffo pensare come molte persone possano essere la nostra felicità e allo stesso tempo la nostra avventura più sofferta, si perché l'amore è un avventura, ti avventuri in un nuovo capitolo della tua vita, dove metti tutta te stessa, dove corri rischi che non avresti mai pensato di correre, ridi, piangi, vivi, soffri, ma una cosa è certa, se è vero amore non passa mai.
Mi chiamo Luna e ho 16 anni, la mia adolescenza peggiora ogni giorno radicalmente. Sono una ragazza molto chiusa in me stessa, non mi piace espormi alle persone, non mi fido di nessuno, diciamo che ho iniziato a non fidarmi quando ho capito che non esistono amiche o amici completamente sinceri, viviamo in un modo bugiardo, ogni cosa che ci circonda è una bugia. Sebbene la mia fiducia nei confronti delle persone sia pari a zero, ce ne sono quattro che racchiudono tutta l'amore che risiede dentro me: mia madre, mio padre, mia sorella e mia nonna.
Da quando mio nonno è morto, mia nonna si è trasferita a vivere con noi, è da lì che abbiamo iniziato a capire il vero significato dell'unione, il vero significato della perdita, il vero significato della speranza, il vero significato della vita, e per quando mi riguarda ho imparato che se non apprezzi quello che ti ha offerto la vita, un giorno potresti perdere tutto e accorgerti che era quella la tua vera felicità.
Apro lentamente gli occhi, intravedo la luce proveniente dalla finestra della mia stanza. Mi alzo e inizio una giornata qualsiasi, monotona come tutte le altre. La cosa più bella della mattina, oltre ai raggi del sole che ti illuminano il cuore, è fare colazione insieme alla tua famiglia, svegliarti e vedere sorgere nel viso dei tuoi familiari una curva meravigliosa, il sorriso. Ti dà una specie di forza per superare anche quella merdosa giornata. La mia famiglia è davvero la soddisfazione più grande che potessi ricevere in questa vita.
Mi preparo e mi dirigo velocemente a scuola. Ecco un altro ostacolo per essere sereni, LA SCUOLA. Sebbene studio volentieri, a volte mi verrebbe voglia di buttare tutto all'aria, è complicato non avere un brutto rapporto con la scuola, ci provo da anni, e anche se raramente ci riesco, in alcune circostanze mi manca la forza per riuscirci e ci rinuncio.
All'entrata incontro la mia migliore amica: Rachele.
L'amicizia tra me e Rachele è nata in un modo davvero bizzarro, è scaturita all'improvviso ed è stata una delle cose migliori che mi sia capitata. Ci siamo conosciute in primo superiore, ma sin dal primo momento che ci siamo viste abbiamo nutrito un antipatia fortissima l'una rispetto all'altra. L'anno scorso siamo state invitate insieme a una festa, e da lì abbiamo imparato a conoscerci e ci siamo ritrovate. Ho trovato me stessa in lei, ho trovato un rifugio, una sorella, delle braccia da cui farmi coccolare. All'inizio mi sembrava tutto così strano, ma poi ho capito che era amicizia vera, non mi serviva dirle di starmi accanto nei momenti di sconforto, perché lei era sempre lì con me, 24h su 24, e da quando abbiamo iniziato a condividere tutto, la mia vita ha assunto un peso minore rispetto a prima. Rachele è la mia salvezza, è la prova che alcune situazioni possono cambiare radicalmente, è la prova che i sentimenti non sono insensati a volte. Io la amo, può sembrare strano, ma non lo è. Anche l'amicizia è una forma di amore. L'amicizia quella vera supera qualsiasi cosa, supera tempeste, uragani, battaglie, litigi. L'amicizia vera non ti lascia andare neanche un secondo, perché quel secondo sarebbe il più vuoto e insensato di tutti, e vi giuro che Rachele per me, rappresentava una di quelle amicizie talmente vere, che senza di lei, mi sarei sentita come una margherita in un campo di rose.
Insieme entrammo a scuola. Vedevo nel suo viso ancora il cuscino stampato in faccia, il che mi sembrava abbastanza normale. E' davvero traumatico alzarsi alle sei del mattino per andare a studiare, ma anche questo fa parte di uno dei tanti doveri della vita, e a volte non si può far altro che vivere così come ci detta la legge.
La mattinata scorre velocemente, tra compiti, interrogazioni e tant'altro. Il tempo vola, le lancette segnano le due in punto. Suona la campana. All'improvviso ci alziamo tutti di fretta per uscire dal portone principale e si viene a creare una folla caotica, piena di frastuoni, urla e risate. Il sole continua a splendere nel cielo circondato dalle nuvole, bianche come lo zucchero a velo. Mentre cammino verso casa respiro un'aria del tutto inquinata, inquinata. Quanto sarebbe bello vivere nel pieno della natura, a parere mio, la vita risulterebbe a tutti più leggera. Il rumore degli alberi, il fischiettio degli uccelli, l'aria pura, il sole che si nasconde dietro le fronde degli alberi, le casette di legno, con un camino che ti riscalda dal freddo. Quanto sarebbe bello poter scegliere come vivere la propria vita, ma purtroppo ciò non è sempre realizzabile, cresciamo non come vogliamo, ma come dobbiamo, ed è proprio questo il motivo del nostro fallimento.
Appena arrivata a casa mi tuffo sul letto e cerco di rilassare la mente che continua ad agitarsi. Sento aprire la porta, era mia madre. Mentre pranziamo inizia a chiedermi com'è andata la giornata, lo fa sempre, è una cosa che mi fa sentire un po' speciale, e da un lato anche un po' fortunata, sin da quando ero piccola, mia madre ha sempre cercato di crescermi nel migliore dei modi, è per questo che ho sempre provato a non deluderla mai, e anche se a volte sbagliavo, lei mi ha sempre trovato un punto da dove ricominciare.
Finisco velocemente di mangiare ed esco. Avevo voglia di fare una passeggiata e distrarmi un po'. Mentre cammino per le strade desolate, sento una musica che mi colpisce particolarmente. Mi giro, la musica proveniva da una finestra. Sbircio dentro e vedo dei ragazzi con il sorriso stampato in faccia che ballano e cantano, seguiti da un maestro. In quel momento sentivo il cuore battermi come un pazzo, la mia felicità aveva raggiunto il limite dello stupore, ero immobilizzata davanti a quella scena che sembrava uscire da uno di quei film con il lieto fino. Per la prima volta nella mia vita, chiunque mi avesse visto, sarebbe rimasto scioccato. Per la prima volta nella mia vita mi sentivo nel posto giusto al momento giusto.

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⏰ Last updated: Dec 18, 2015 ⏰

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