Capitolo 21

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Sentii il peso del mondo abbattersi sulle mie spalle e dovetti aspettare un po' prima di provare a dare una risposta. Sicuramente quella risposta non fu semplice...non potevo dirgli quello che realmente pensavo...o forse avrei dovuto? Avrei dovuto urlargli che non capivo come una ragazza che conoscesse da tre mesi possa essere riuscita ad entrargli nel cuore con così tanta facilità rispetto a una che per diciotto anni gli è stata accanto? O forse avrei dovuto fare come farebbe una semplice amica...dirgli che ero felice per lui e che doveva buttarsi...in sintesi, tutto ciò che non pensavo. Questo è quello che dovrebbe dire un'amica no?
Se me lo avesse detto due mesi fa quella sarebbe stata la mia risposta...una risposta che però non nascondeva nessuna traccia di infelicità come invece faceva in quel momento. Ero triste, mi sentivo come se mi fosse stata portata via una cosa che in realtà non mi era mai appartenuta, infuriata con tutti...con Piero, con Deborah e con me stessa...perché diciamo la verità...io la mia occasione la avevo avuta...se solo mi fossi accorta prima che le farfalle nello stomaco erano dovute a quel siciliano con gli occhiali rossi.

- Quindi per te va bene?- chiese lui, giuro che se continua a chiederlo gli spacco la chitarra in testa.
-Sì Piero, basta che tu sia felice...e che non mi dimentichi- gli dissi provando ad usare un tono abbastanza amichevole.
- Perfetto, domani sera ci dobbiamo vedere,l'ho invitata al cinema qualche giorno fa...secondo te che film dovremmo vedere?-
- Chiedilo alla tua stupida biondina che film vuole vedere - questo sarebbe stato quello gli avrei voluto rispondere invece che consigliargli una stupida commedia.
-Aly non sono sicuro che tutto vada come vorrei, ma se dovesse andare tutto secondo i piani voglio dirti che anche se io e Deborah ci mettessimo insieme, cosa che spero, non smetterò di romperti le scatole a casa...non voglio perderti- le sue parole taglienti mi lasciavano cicatrici che però poi venivano curate, almeno in parte. Faceva male sapere che lui desiderasse stare con una persona che non ero io...ma mi aiutava sapere che lui ci teneva a me.
-Ah non andare a dormire presto che dopo l'appuntamento ti chiamo per raccontarti tutto-
- Piero...questa è una frase che di solito si dice tra ragazze- gli feci notare cercando di non fargli capire il fatto che non volevo che mi raccontasse tutto.
- Azzittate picciridda - mi disse sfoggiando quel suo dannnato sorriso.

La mattina arrivò, e con lei, l'ultimo giorno della settimana che avrei passato in quel carcere.
Stetti un quarto d'ora abbondante in bagno e ovviamente dovetti vestirmi alla velocità della luce essendo in ritardo. Uscii con una misera barretta tra le mani e raggiunsi la macchina di Piero, che fortunatamente non mi fece arrivare tardi a scuola.

-Sei la solita ritardataria!- disse Alessandra vedendomi correre verso di loro.
-Ma zitta che se non ti avessi salutato non te ne saresti neanche accorta tanto eri occupata a sbaciucchiarti con Ignazio- le risposi ricevendo un' occhiata di fuoco da parte sua.

Prime due ore matematica...santo Ed Sheeeran salvami tu!

- Hey Alissa...posso parlarti?- mi chiese Deborah, la tentazione di dirle di no era alta...ma non potevo.
-Certo-
- Non so se Piero ti ha detto che sta sera usciamo insieme...oh ma che stupida...certo che te lo ha detto, sei la sua migliore amica-
-Sì me lo ha detto...che vuoi sapere?-
-Beh se potevi darmi qualche consiglio, a me lui piace veramente e visto che sei la sua migliore amica ho pensato che potessi dirmi che so...come mi dovrei vestire o come mi devo comportare...- ma questa è cretina o cosa? "Come mi dovrei comportare? " ...ha veramente detto questa frase? Ma solo io sono dell'idea che se ti piace qualcuno devi dimostrarti per quello che sei?
-A lui piacciono le stronze, le maleducata ed insopportabili -come avrei voluto dirglielo.
-Devi essere te stessa dopo tutto verrà da sé, ora se non ti dispiace devo tornare da Ignazio che dobbiamo andare a casa- le risposi forse troppo freddamente...beh anche io avevo una vita, se volevo dare consigli a mezzo mondo sarei andata a lavorare all'info Point di Trapani.
-Oh Sì certo...ti chiamo sta sera per dirti tutto okay?-
- Scusa ma credo che a quell'ora stia già dormendo...ci vediamo lunedì- le dissi andando via per raggiungere Ignazio che mi aspettava per andare a finire la canzone.

-GIANLUCA NON SCASSA A MINCHIA CHE DOBBIAMO LAVORARE!- esclamò Ignazio entrando, per poi andare direttamente al piano.
Stettimo tra spartiti per quello che per gli altri può sembrare un' eternità.

Erano ormai le undici, le palpebre erano presenti e se non fosse stata per la suoneria del telefono sarei già nel mondo dei sogni.

-Pronto - dissi tra uno sbadiglio e l'altro.
-Non mi dire che stai dormendo?- chiese la voce di Piero
-Se non fosse per te e il tuo tempismo schifoso quest'ora sarei nella mia villa con Tom Cruise, quindi vedi di muoverti-
-Tom Cruise? Ma è basso!-
- Ho vissuto con te per diciotto anni...credo che avere dei nani intorno sia nel mio destino-
- Ma smettila!-
-Ora mi dici perché mi hai chiamato o ti devo pregare?-
- Sei nervosetta oggi...prima con Debby e ora con me-
-Non farmi la predica e vai al sodo- quindi quella aveva parlato a Piero della nostra conversazione, e in più come la ha chiamata?"DEBBY?!"
-Hey sei ancora in linea ?-
-Sì dimmi...-
-Ci siamo baciati, stiamo insieme-

Non farmi aspettare ||Piero BaroneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora