Capitolo 24.

12.7K 574 135
                                    

"Cosa? E io cosa centro?" chiesi alzando gli occhi dal foglietto.
"Non so, dimmelo tu." ribatté Alby impaziente.
"Cosa dovrei dirti?" domandai scocciata. Non sapevano neanche loro di cosa mi stessero accusando.
"Inizia, per esempio, dicendomi se conosci Thomas o se ti sembra familiare." spiegò Alby, perdendo visibilmente la pazienza.
"Io non..." ci riflettei su. Non mi sembrava un'ottima idea parlarne con Alby, soprattutto se i miei sogni erano veri e lavoravo veramente per la W.I.C.K.E.D.

"Io non lo conosco." mentii cercando di essere il più credibile possibile.
"E perché qualcosa mi dice che stai solo mentendo? Un mucchio di sploffate, ecco cosa stai dicendo." insistette Alby.
"Senti, Alby. Te l'ha già detto: non lo conosce." si intromise Newt , probabilmente cercando di camuffare le mie visibili difficoltà nel parlare. "Anche lei è senza memoria, proprio come tutti noi. Non capisco perché ti ostini tanto." mi difese.
"Io so solo che c'è qualcosa che mi puzza in tutta questa storia." continuò Alby. "Insomma, prima arriva una ragazza nella Radura – cosa mai capitata –, poi arriva un nuovo Fagiolino con fottutissimo anticipo, in seguito Ben viene punto in pieno giorno e guarda caso cerca proprio di uccidere i due nuovi Fagiolini. Alla fine, come se non bastasse, Zart va via di testa e inizia a cercare di ucciderla. Non ditemi che sono solo io a sospettare qualcosa di strano in tutta questa sploffata."

"Alby stai esagerando a dare tutta la colpa a lei." intervenne Minho. "Se ti ricordi le cose hanno iniziato a diventare strane già prima che lei arrivasse qui. Devo per caso ricordarti quando io e Ben abbiamo assistito a una lotta tra Dolenti? Si sono ammazzati tra di loro, ignorandoci completamente! Non mi sembra che questo sia normale."
Cosa? Quindi sono veramente riuscita a modificare i comandi dei Dolenti? Pensai entusiasta, incapace di trattenere un sorrisetto.
Avevo salvato le chiappe a Minho e a Ben e loro neanche lo sapevano.
Ora sicuramente io e Minho siamo pari. Pensai, lanciandogli uno sguardo senza dare nell'occhio. Ma la poca soddisfazione che riuscii a racimolare, venne soffiata via da un altro pensiero. Forse è per questo che Ben...

Lasciai la frase in sospeso, incapace di continuare. La morte di Ben era stata già programmata e io, cambiando i comandi dei Dolenti, l'avevo sabotata. La W.I.C.K.E.D. aveva sicuramente dovuto rimediare e lo aveva fatto facendolo pungere dai Dolenti.
Quindi era tutto parte del piano?
La W.I.C.K.E.D. aveva già programmato che Ben mi avrebbe attaccata e aveva già ipotizzato che i Radurai l'avrebbero bandito?
Era una cosa orribile. Orribile, ma stupefacente.
"Andate a chiamare il Fagiolino. Se non me lo vuole dire lei, me lo dirà lui." ordinò Alby riportandomi alla realtà.

Gally uscì dalla stanza e un imbarazzante silenzio di attesa aleggiò per la stanza.
Guardai Newt e cercai di non far trasparire la mia preoccupazione.
Cosa sarebbe successo se fossero venuti a sapere dei miei sogni?
Newt mi fissò per qualche istante, il suo sguardo era pieno di preoccupazione e non cercava di nasconderlo.
Mi prese la mano, e gli fui grata per quel gesto, perché mi restituì la stabilità che avevo perso.
Gally rientrò dopo qualche istante, trascinando per la maglietta Thomas.
"Fagio, siediti." ordinò Alby.

Thomas si guardò intorno spaventato, poi si sedette su una sedia accanto a me.
"Cosa succede?" mi chiese curioso.
Feci per rispondergli, ma Alby mi anticipò: "Lo ripeto per la seconda volta: voi due Fagio vi conoscevate già prima di arrivare alla Radura?"
Guardai Thomas nella speranza di incrociare il suo sguardo per capire se avesse intenzione di spifferare tutto, ma lui guardava fisso davanti a sé, incrociando senza paura lo sguardo di Alby.
Sperai con tutto il cuore che non nominasse i miei sogni.
Quando aprì la bocca per parlare trattenni il respiro e attesi in silenzio, ascoltando il mio cuore battere all'impazzata.

"No, non la conosco." spiegò calmo.
Dovetti trattenermi dal rilasciare un sospiro di sollievo.
"Neanche un pizzico di familiarità?" insistette Alby.
Thomas scosse la testa convinto e sostenne lo sguardo furente del ragazzo di colore.
"Giuro che se mi state nascondendo qualcosa vi do in pasto ai Dolenti." mormorò infuriato.
Dovetti trattenermi dal lanciargli in faccia il bigliettino che tenevo ancora appallottolato tra le mani.

The Maze Runner - RememberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora