Tutto ciò che c'è da sapere su una pizzeria d'asporto.

40 2 1
                                    


Guida per pizzamaniaci.

Ci sono serate in una pizzeria in cui sembra quasi di essere in guerra. E queste, sono le serate che non consiglierei a nessuno. Dove puoi vedere i nostri due pizzaioli, disegnarsi due strisce sotto gli occhi con la farina, la cassiera scendere in trincea preparando mille e più cartoni. I consegnatori fanno rombare il motore e la cameriera prepara i tavoli come se non ci fosse un domani. Per non parlare della cucina... I sacchi delle patatine strabordano nel freezer, la lavastoviglie è già accesa e carica, ancor prima di iniziare. Siamo pronti, e con il primo squillo del telefono, volano palline di impasto, grida di guerra e tutti sono in posizione.

Queste serate, solitamente le avverti nell'aria come quando gli animali impazziscono prima di una tempesta. Bè per chi lavora in una pizzeria, invece degli animali, è il telefono quello che ti fa presagire l'imminente tempesta. I telefoni iniziano a squillare mezz'ora prima dell'apertura, la cassiera, inizia a giostrarsi intorno alla cassa come una giocoliera d'altri tempi. "Pizzeria buona sera, sì un momento..." Giù un telefono su l'altro è sempre la stessa solfa, anche con i clienti che entrano per ordinare. Improvvisamente diventa così brava che entra in un loop continuo arrivando a scrivere anche con la sinistra, ed è destra tanto per farvi capire.

Il capo, un omone di novanta kg di un metro e novanta, mentre butta legna in forno, si guarda spaesato. La seconda pizzaiola, sì abbiamo una pizzeria con una pizzaiola, stende, farcisce, mette i fritti e farcisce le pizze in uscita neanche fosse Flash. Le borse rosse, sono piene già a cinque minuti dall'apertura e il consegnatore corre da una parte all'altra del paese, come se avesse il diavolo alle calcagna.

Ma non è solo questo quello che succede, arrivano anche le telefonate più strane: "Pizzeria buona sera."

Cliente: "Salve, fate consegne a domicilio?"

Risposta: "Sì. Per che ora le voleva?"

Cliente: "Bene vengo io."

Oppure, sei in ritardo, perché nel frattempo hai già fatto centinaia di ordini, e ti chiamano dicendo: "Dove sono le mie pizze? Ma lo sapete che l'Italia è in deficit? E io che ordino le pizze da voi per farvi lavorare, voi siete lì a non far niente! Cosa ci vuole a fare 4 pizze???? Una scienza?" E vedi la cassiera diventare paonazza, gli è salito il nazismo, ma non può insultare il cliente. E quindi gli risponde: "Il ragazzo è fuori, ci scusi per il ritardo." In sottofondo senti il citofono suonare, controlli l'orario e sei in ritardo di due minuti! Ma fa niente, è la prassi il cliente ha sempre ragione.

Certe sere sono le peggiori, soprattutto quando tutte le donne della pizzeria hanno la sindrome premestruale ed iniziano ad insultarsi tra loro, tanto che anche il capo per osmosi, va in pre-ciclo e sbotta e piange peggio di una ragazzina. Sentite, provate voi a lavorare in un posto con 5 donne di età diverse, con vite diverse e con il ciclo in sincrono! Diventa una donna anche il più maschio dei maschi, oltre che un santo.

Poi ci sono i racconti dei consegnatori. I ragazzi, passano la serata ad entrare e ad uscire da una casa. Conoscono le persone, interagiscono con loro, ci scherzano alle volte. Uno scambio di denaro e cartoni delle pizze, un sorriso e una "buona serata" per ciascuno. Poi come dicevo, ci sono i loro racconti. Che sono strani e molteplici, ti raccontano del signore anziano che ti vuole offrire da bere, della coppia innamorata, che si sbaciucca senza ritegno davanti a te, del signore con il cane. Che immancabilmente scappa sempre e c'è il padrone che urla per mezz'ora contro il suo cane prima di cagarti. Intanto le pizze si raffreddano e lui si lamenta. Ma va bene così, anche perché ti lasciano un sorriso, un ricordo divertente da raccontare finita la serata. un modo come un altro per scaricare la tensione e ridere in compagnia.

Perché dopo una serata da battaglia, dopo che hai lavorato incessantemente per ore, dopo che le gambe fanno male e i piedi minacciano di esplodere, ci si siede nella zona relax. Si fuma una sigaretta in compagnia e si inizia a ridere come dei deficienti. Non tanto perché la serata è stata complessa, tanto perché pensi a quanto ancora ti manca prima di poter andare a casa. Ci sono i piatti da lavare che sono impilati alla bell'e meglio in cucina, i cassoni dell'impasto sono da pulire e sono più alti di te e la farina ti scivola sotto le scarpe tanta ne è per terra. Ma ridi, inizi a raccontare i momenti salienti della serata, magari quando volevi impalare questo o quell'altro perché ti aveva fatto arrabbiare. Quando stavi per avere una crisi di panico sommersa dalle cose da fare e c'era qualcuno che ti gridava: "CALMATI!!". Sei stanco ma piacevolmente soddisfatto. In un modo o in un altro hai affrontato la serata, hai fatto lo slalom tra la folla impazzita di fronte alla cassa, alle palline d'impasto che volano e ai piatti che ti sommergono oltre al: "Pomodoro, patatine, speck...." E la lista continua.

Poi ci siete voi, il cuore pulsante di una pizzeria che sia d'asporto oppure no. I clienti. Ci fate ammattire quando ordinate, ci rendete partecipi della vostra vita, invitandoci nelle vostre case. Ci insultate perché in ritardo e siete incavolati, giustamente. Ma alla fine, siete le persone più importanti per tutti noi. Basta un sorriso, un parola di apprezzamento per il nostro lavoro e le serate più difficili diventano semplici. Quindi, la prossima volta: che saremo in ritardo, che sbagliamo una pizza ecc. Buttate un occhio dentro, potrete vedre la gente correre come galline senza testa. I telefoni squillare a più non posso e voi volete lo stesso l'orario tassativo. Facciamo tutto quello che possiamo, ci muoviamo, corriamo, ma veramente ci sono serate che sono impossibili. Ma comunque grazie, voi siete l'anima pulsante di una pizzeria. Siete i nostri Pizzamaniaci.

Con affetto

Lo staff di una pizzeria d'asporto. 


Guida per PizzamaniaciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora