Capitolo Unico

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When she's leaving your home she's begging you "Stay, stay, stay, stay, stay."

Ancora una volta mi trovo a non riuscire a chiuder occhio. Mi chiedo se riuscirò mai a dormire la notte.
Dalla finestra della mia camera, lasciata aperta, intravedo la luna.
Bianca, luminosa e regina del buio.
Vorrei pure io essere come lei coraggiosa e forte.
Tutta la città sembra dormire, mentre io sono ancora qua sul letto con gli occhi aperti. Ho troppi pensieri per la mente che non mi fanno addormentare, ormai ci ho fatto l'abitudine ma è sempre straziante aspettare il mattino rimanendo immobili a non fare nulla.
Scendo dal letto e senza esitare afferro la felpa che la sera prima avevo lasciato sulla poltrona e scendo le scale dirigendomi verso la porta d'ingresso.
Sono a mala pena le 2:00 del mattino e Londra è avvolta nel buio, illuminata soltanto da qualche lampione posto ai margini della strada.
Non mi spaventa il buio anzi trovo serenità a camminarci a quest'ora, godendomi ogni più piccolo particolare.
Chissà se i miei coinquilini si saranno accorti della mia scomparsa, ma penso proprio di no visto che normalmente tutto ciò che ci circonda non esiste perché si è avvolti dalle braccia di morfeo.
Cammino lentamente, facendo molta attenzione a dove mettere i piedi.
Per le strade non c'è nessuno e questo mi rincuora perché posso vagare nel cuore della notte soltanto con i miei pensieri, ma d'altra parte mi sento ancora più sola.
Continuo a camminare senza una meta precisa, ripensando alla mia vita.
Quando ero piccola la vita mi sembrava sempre allegra con momenti felici e di gioia da condividere con le persone più care.
Non mi importava del mondo, ero io che decidevo cosa voler fare.
Ora invece mi sento l'esatto opposto. Triste, stanca, nera come un'ombra e senza nessuno che mi possa aiutare.
Assorta nei miei pensieri non mi accorgo di un piccolo pub da cui esce una musica leggera ma allo stesso tempo strana che mi invita ad entrare.
Lo so mai fidarsi degli estrani, ma sono giovane posso compiere degli sbagli.
È un classico pub, con tante sedie poste vicino al bancone dove la gente si ferma a consumare qualche drink. Ci sono anche molti tavolini posti in giro per la stanza, utilizzati soprattutto dalle persone che vogliono sedersi a gustare un drink senza essere disturbate da qualche ubriacone seduto vicino a loro.
Continuo a sentire quella musica che mi ha spinta ad entrare, forse sono diventata pazza perchè qua non c'è nulla che possa assomigliare a un vinile o a uno stereo da cui emettere musica.
Mi fermo un attimo ad ascoltare quella dolce melodia cantata da una voce rotta e sofferente, non sta per piangere, ma è così travolgente come l'acqua del mare d'estate quando non ti lascia distendere perché ti fa affondare.
Convinta che quella voce non sia frutto della mia immaginazione, chiedo al barman delle informazioni a riguardo. Vedendomi così sconvolta, fa una risatina poco udibile ma ben visibile, tornando subito dopo serio e accondiscendente a indicarmi la direzione della musica.
Non avrei mai pensato che un pub del genere potesse avere uno scantinato affittato da musicisti che vogliono far ascoltare le proprie creazioni.
" I'll give you one more time
We'll give you one more fight
Said one more lie
Will I know you "
Ormai questa canzone la percepisco in ogni centimetro del mio corpo, mi è entrata sotto la pelle e mi fa tremare.
Le implorazioni di lei che chiede a lui di lasciar perdere tutto, di scoprirsi da quella maschera e affrontare le conseguenze, con le promesse di lui che non la lascerà.
Lei è testarda e mette in dubbio il suo amore, lui ha cattive idee ma vuole solo un po' di fiducia e un po' d'amore.
Si potrebbe definire un amore malato e senza finale che ha la capacità di far scorrere dalle mie guance qualche lacrima amara macchiata dal mio passato.
Senza esitare esco dalla stanza, dal pub e mi siedo fuori sul marciapiede a cercare di calmare il mio cuore.
Quella travolgente melodia che provoca sentimenti ormai é solo un ricordo lontano perché si sente solo il mio pianto interrotto da singhiozzi.
Non mi piace questa situazione, ma ogni volta è sempre la stessa storia. Basta una lettura, una canzone o delle parole d'amore per farmi ripensare al mio amore per quella persona passata che mi ha soltanto presa in giro.
Senza accorgermene alzo il volto, che un attimo prima era sepolto tra le mie mani e ginocchia, trovando il cantante della band di prima che mi osserva.
Senza chiedere il permesso si siede accanto a me e mi abbraccia. Non mi piace dare confidenze, non mi fido, sopratutto se quella persona è quella che mi ha fatto star male per molto tempo; ma sento dentro di me un qualcosa che mi fa rimanere ferma li tra le sue braccia.
Gli faccio qualche domanda per accertarmi che non mi voglia far del mare anche perché in quel caso sarei sicuramente indifesa e senza via di scampo.
So che poche parole non possono far rinascere nulla, ma la sua compagnia é piacevole e per il momento mi basta.
Le mie mani sono ancora incastrate tra le sue, sembra che nemmeno lui si voglia staccare. Ci sto veramente bene e spero che questa sensazione duri perché io non me ne voglio andare.
È da stupidi tornare da lui come se nulla fosse successo, ma anche se non lo voglio ammettere sono ancora legata a lui.
Poche parole scappano dalla sua bocca, come implorazioni di pentimento.
"Stay, stay, stay, stay, stay."

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