ITALIA

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Comunicazione di servizio: al posto di _____ potete inserire il nome che preferite, che sia il vostro, quello della vostra vicina o del cane di vostra nonna non importa.

Buona lettura.

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*da qualche parte in una qualche città italiana in un giorno d'estate*

- Ciao bella! Ve~-

-Salve. Tu sei Feliciano, giusto?-

-Sì, sono proprio io. Ve~-

La ragazza squadrò il giovane che le stava davanti: non era molto alto e, a prima vista, nemmeno molto intelligente, ma era piuttosto carino con quella faccia infantile e quell'adorabile ciuffo che spuntava fuori dai suoi capelli castani.

"Mmm... non è così male... vedremo però come andrà la giornata." Pensò lei tra sé e sé.

-Bene Feliciano, io sono ______-

-Oooh hai un nome bellissimo, sai?- rispose lui con un sorriso sincero ed innocente che la fece arrossire leggermente.

-G-grazie...-

-Ve~ Adesso andiamo, ti farò passare il più bel giorno di sempre!- mentre diceva queste parole Feliciano le prese delicatamente la mano, e con uguale delicatezza iniziò a condurla verso una piazza.

La ragazza inizialmente si immobilizzò, imbarazzata e indecisa se acconsentire al contatto, ma venne presto convinta dalla gentilezza del ragazzo e dal suo caldo sorriso.

***

Non le aveva mentito. Fu davvero una delle più belle giornate della vita di _____: passeggiarono per tutta la città, chiacchierando, ridendo e scherzando. Lui le parlò anche dei monumenti e degli edifici famosi che incontravano, e lei dovette ricredersi: nonostante la sua aria da buono a nulla era davvero una ragazzo sveglio e simpatico, con un ottima conoscenza della storia e dell'arte e incredibili capacità oratorie. In effetti, sarebbe stato una perfetta guida turistica: allegro e vivace, conosceva un sacco di informazioni e curiosità su qualsiasi luogo visitassero e soprattutto riusciva ad esporle in modo interessante e coinvolgente, senza annoiare minimamente né assumere quella fastidiosa aria da "so tutto io" tipica degli insegnanti e degli esperti (e lui doveva sicuramente appartenere a questa seconda categoria, viste le sue conoscenze).

Inoltre, _____ apprezzò davvero il gelato che le comprò per ristorarla dal caldo soffocante e si sentì a dir poco lusingata quando, dopo averlo perso di vista per alcuni istanti, lo vide tornare con una splendida rosa rossa.

- È per te, _____. Il fiore più bello per la più bella, ve~- le disse, posizionandola dietro l'orecchio di lei come una splendida decorazione.

-M-ma che dici...- ribatté lei, arrossendo visibilmente.

-Solo la verità, ve~. A proposito, ormai si è fatto tardi quindi che ne dici se andiamo a cenare insieme?-

-Oh. S-si, mi sembra un'ottima idea...-

-Bene! Conosco il posto perfetto, vieni!- rispose allora lui con un sorriso smagliante, cominciando a condurla verso la nuova destinazione.

Questa si rivelò essere un bellissimo ristorante affacciato direttamente su uno dei più bei ponti che collegavano le rive del fiume che attraversava la città. L'interno era decorato con tutti i toni del rosso e del rosa e su ogni tavolo si trovava un vaso di vetro contenente una rosa. L'atmosfera era resa ancora più romantica dalla musica che fuoriusciva dolcemente dagli altoparlanti nascosti e dall'estrema eleganza che si riscontrava ovunque, dalle divise dei camerieri fin nei più piccoli dettagli, come i ricami delle tovaglie o i quadri appesi alle pareti.

I due si sedettero ad un tavolo leggermente appartato in un angolo del locale e iniziarono a chiacchierare. _____ rimase nuovamente stupita dalla naturalezza che Feliciano riusciva a dimostrare in qualsiasi situazione, formale o informale che fosse, e riuscì presto a superare il disagio dovuto all'eleganza del locale grazie alla sue parole dolci ed ingenue.

***

Come sarebbe dovuta finire la serata

La cena fu deliziosa e assolutamente piacevole, tanto che _____ non si accorse nemmeno del tempo che passava.

Rimase perciò estremamente stupita quando un cameriere si avvicinò e comunicò cortesemente loro che il locale stava per chiudere. Tuttavia la sorpresa si trasformò subito in dispiacere quando si rese conto che doveva separarsi da Feliciano.

Lui però sembrò leggerle nel pensiero e le chiese: -Ehi _____, ti va se ti accompagno a casa?-

-Certamente- rispose immediatamente la ragazza.

Camminarono così mano nella mano fino ad una piccola ma graziosa abitazione.

-È questa- disse lei vagamente malinconica.

-È davvero una casetta carina! Comunque, noi ci rivedremo ancora, vero _____?-

Lei fissò per un attimo prima di sorridere dolcemente. –Ma certo Feliciano. Ciao.-

Nell'aprire la porta però si bloccò e voltandosi improvvisamente verso il ragazzo gli diede un piccolo bacio sulla guancia. Sussurrò quindi un imbarazzato "buonanotte" e sparì dietro la porta.

Feliciano rimase per qualche attimo immobile e con lo sguardo perso nel vuoto, ancora stupito da quel bacio inaspettato, ma presto si riprese e si incamminò verso casa sua.

Prima di andarsene però sorrise dolcemente come solo lui sapeva fare e sussurrò –Buonanotte anche a te, _____-

***

Come è finita davvero

Nel bel mezzo della cena la porta del ristorante si aprì improvvisamente con un sonoro tonfo.

Feliciano non ci badò minimamente, mentre la ragazza si voltò per osservare chi avesse delle maniere così brusche e aggrottò la fronte vedendo un uomo dall'aria scocciata che si guardava in giro come se cercasse qualcuno. A un certo punto i suoi occhi azzurri si posarono proprio sul tavolo in cui i due erano seduti, e la scena lo immobilizzò sul posto.

Per qualche secondo.

Infatti quasi subito si incamminò a passo di marcia verso l'italiano, emanando un'aura a dir poco nefasta. _____ se ne accorse e lo fece notare al suo accompagnatore: -Feliciano, c'è un tipo piuttosto arrabbiato che sta venendo verso di te.-

-Eh? Come sarebbe a dire, non ce nessuno che potrebbe essere arrabbiato con me, v- UAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!!!!!- L'italiano si era per l'appunto girato per vedere chi fosse la persona che lo cercava e si era accorto che forse c'era qualcuno che poteva essere arrabbiato con lui.

-GERMANIAAAAAAAA! UWAAAAH!!!!!-

- ItAliEN... CoSa sTAi FacEnDo...-

-A-ah... I-io s-stavo... uh... s-stavo p-parland...-

-NON VOGLIO SENTIRE LE TUE SCUSE! TU DOVEVI ALLENARTI OGGI!- mentre diceva queste parole il tedesco sollevò di peso l'italiano, che stava piangendo e implorando di avere salva la vita, mettendoselo in spalle e incamminandosi verso l'uscita.

Poco prima che oltrepassassero la porta Feliciano si ricordò della ragazza e sollevando lo sguardo le gridò: -M-mi dispiace _____! Davvero, mi dispiaceeeeeee...-

E così ad _____ non rimase altro da fare se non fissare sconvolta il punto in cui i due erano scomparsi, chiedendosi cosa diamine fosse appena successo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 20, 2015 ⏰

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