|| FlashForward ||
"Non era così che avrei voluto vivere la mia vita Drake, cazzo non era per niente così." dissi con le lacrime agli occhi.
Lui mi fissò con un sorrisino quasi strafottente "Calmati bambolina, in fondo, c'è sempre stata una parte di te che ha voluto pericolo, avventura. Non vorrai mica tirarti indietro adesso."
Impassibile continuò a guidare, mentre il suono delle sirene della polizia si facevano sempre più vicine.
"Ora ho bisogno del tuo aiuto, le cose potrebbero mettersi male."
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La mia vita non è sempre stata un casino, insomma ero una ragazza brava, a scuola tutto sommato me la cavavo, la mia dose di cazzate la facevo ma mia madre mi ha sempre sostenuta, mio padre venne a mancare quando io avevo 4 anni, ero troppo piccola per poter capire bene l'accaduto ma papà non tornò mai più dal suo 'viaggio per lavoro'.
Fu straziante per me.
Ero al mio ultimo anno e non vedevo l'ora che finisse tutto, mi sarei trovata un lavoro e chissà forse mi sarei trasferita con Collin, il mio ragazzo.
Mi amava, dio quanto mi amava.
Però in tutto questo io ero sempre un po' vuota, mi sentivo incompleta, sentivo come se mancasse sempre qualcosa. E la mancanza di mio padre non c'entrava.
Come potevo sapere che quell'incontro avrebbe cambiato così tanto la mia vita?
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|| Presente||
Un' altra mattinata come le altre, la sveglia suona incessante e mi comunica che una nuova giornata di scuola sta per iniziare.
A fatica mi alzo dal letto e con gli occhi ancora socchiusi faccio colazione, alcuni biscotti e un po' di latte, niente di speciale. Mia madre non è quel genere di persona che si alza presto per preparare i pancake allo sciroppo d'acero.
Finita la colazione mi lavo la faccia e i denti poi torno in camera mia per prepararmi.
Come al solito non so cosa mettermi , e dopo 10 minuti passati a fissare l'armadio scelgo un paio di jeans strappati, con un maglioncino grigio.
Mi trucco velocemente, un po' di mascara, una riga di eyeliner e un po' di correttore e mi incammino verso la fermata dell'autobus.
Quando salgo vedo Jane, la mia migliore amica che mi indica un posto accanto a lei.
Durante tutto il tragitto mi parla di un ragazzo di cui è ossessionata, lo incontra sempre in palestra.
" Mi sembra che sia un pochino più grande di me. Tutte le volte che lo vedo salire sul ring con quell'aria così aggressiva non so che fare. Una volta mi ha sorpresa mentre lo fissavo, che figura."
disse arrossendo, quando mi parla di ragazzi sembra come quelle ragazzine delle medie, è adorabile.
"Ma fa combattimenti questo tipo?"
"Si , mi hanno detto che è stato campione internazionale 3 anni di fila. Poi però gli è successo qualcosa e ha smesso, ora fa solo alcuni combattimenti nella palestra. Nessuno mi ha mai voluto dire l'accaduto."
"Che uomo misterioso" dissi ridendo, ma ero davvero molto curiosa di scoprire informazioni su questo tipo.
L'autobus arriva a destinazione, scendiamo alla fermata davanti alla scuola.
Dopo aver attraversato il cancello , con gli occhi cerco Collin e una volta trovato gli corro incontro per abbracciarlo, devo ammettere che mi è mancato molto nel weekend, dato che non siamo stati insieme.
" Allora, ti sei divertito con i tuoi? " gli chiedo curiosa, a lui non piace trascorrere il tempo con i genitori, non hanno un rapporto molto buono da quando è morto suo fratello.
"Eh insomma, mi sarebbe piaciuto se ci fossi stata anche tu."
"Mi dispiace amore ma questo weekend avevo da fare, te l'ho già detto."
Grandissima cazzata, la verità è che i suoi genitori non mi vanno proprio a genio, specialmente sua madre, la quale ha chiarito fin da subito che secondo lei non ero adatta a suo figlio.
"Mi farò perdonare, promesso."
La campanella suona, saluto Collin con un bacio e vado via.
Prima ora: Educazione fisica, perfetto direi.
Mi cambio velocemente ed entro in palestra. Non amo l'attività fisica, però non la odio nemmeno, diciamo che me la faccio andare bene.
Vedo Jane e vado da lei, è imbambolata, le chiedo che succede ma non mi risponde e mi indica la prof, la quale sta parlando con un uomo.
"Candice..è, è lui il tipo della palestra" dice tutta emozionata
E' un uomo alto, vestito con i pantaloni della tuta, e una cannottiera nera che mette in evidenza i suoi muscoli. Ha i capelli neri, un po' di barba, degli occhi così verdi e penetranti. Sulle sue braccia intravedo alcuni tatuaggi. Non riesco bene a capire il loro significato, sembrano solo delle chiazze di colore. E' un uomo molto attraente. In fondo ora capisco perchè Jane ne è così ossessionata.
"Ragazzi, oggi abbiamo con noi il Signor Brock, è venuto per fare dei corsi di difesa, sarà con noi ogni lunedì per un breve periodo." disse la professoressa indicandolo.
Lui fece un passo avanti e disse : " Ebbene come ha già detto la vostra prof sono qui per aiutarvi, imparerete a difendervi, per ora faremo solo le cose essenziali, più in là passeremo a cose più difficili. Il mio nome è Drake, potrete direttamente chiamarmi per nome."
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Eccomi qui con una nuova storia, un po' di tempo fa ne avevo scritte altre due, ma essendo più piccola non ero ancora del tutto capace di scrivere cose più sensate, insomma erano delle storielle strane. Su questa ho le idee molto chiare, e devo dire che l'adoro già nonostante sia solo all'inizio, ho in mente tantissime cose. Spero molto che sia di vostro gradimento. Al momento ho scritto solo questa breve prima parte, sto aspettando un pochino prima di scrivere la prossima perchè di lettrici ne ho pochissime, ovviamente quando sarete più numerose (lo spero, sennò sarò costretta ad eliminare la storia) aggiornerò presto, perchè so com'è dover aspettare.
Ci vediamo al prossimo capitolo. Bye ^-^
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Nobody said it was easy.
Romance"Non era così che avrei voluto vivere la mia vita Drake, cazzo non era per niente così." dissi con le lacrime agli occhi. Lui mi fissò con un sorrisino quasi strafottente "Calmati bambolina, in fondo, c'è sempre stata una parte di te che ha voluto p...