Capitolo 2.

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Non è possibile che quella stronza non mi pensi, non mi guardi e non mi desideri quanto lo faccia io.

Guarda solo i miei fratellini, mi ripeto, ma la immagino in altri contesti.

«Hai più sentito Carl?» Lottie entra in salotto e si siede accanto a Nina, lei annuisce.

«E?» mia sorella sorride, non saprei dire se è un sorriso di malizia o invidia.

Che poi cosa sarà mai 'sto Carl?

Sono meglio io

«Ci sono uscita» fa mangiare Doris.

«Continua» sbuffa mia sorella, impaziente.

«E basta» entra Felicitè.

Lottie sta zitta e guarda entrambe.«Ha chiesto di uscire anche a me.»dice e le due la fissano come fosse disgustosa, alla fine lo è...

«Mi fa piacere» sorride finta, Nina.

Non mi dire che gli piace questo, lei deve venire da me, non da quello.
Ma cosa sto pensando?...

«Anche a me» sorride Lottie ed esce seguita da Felicitè.

«Non fissarmi» sbuffa e mette Doris nella culla in salotto.

«Non lo faccio» mi difendo.

Lei alza gli occhi al cielo.

«Qualcosa non va?»la stuzzico.

«Sta zitto» si risiede sul divano, questa volta mi guarda.

Stiamo in silenzio a guardarci.

Come fa ad essere così bella?

«Sono gelosa» parla all'improvviso risvegliandomi da i miei pensieri per nulla casti e la guardo come per dire di continuare.

«Che ogni ragazzo che io abbia passi sempre dalle tue cazzo di sorelle.» é incazzata
«Carl non mi piace,ma cazzo non sanno tenersela nelle mutande?» rido anche se non dovrei perché sta parlando delle mie sorelle, ma la sua espressione arrabbiata è troppo carina.

«Cazzo ridi?» sbotta sempre più incazzata.

«Tu non sei come loro» le faccio l'occhiolino.

«E cosa sarei?» mi guarda e sembra calma.

«Tutto quello che loro non potranno mai essere.» vado sopra e sento il suo sguardo su di me finché non mi chiudo in camera.

Sarà presto mia.

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