L'alfa più insignificante della storia degli alfa

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Dopo due ore su quella dannata moto, stavo cominciando ad appisolarmi.

Eravamo usciti da Walnut Creek, ed ora stavamo procedendo in un sentiero di campagna pieno di buche, quindi potete immaginare quanto fossi stanca. In lontananza si vedeva il bosco.

In ogni caso, Xander non era quel che si dice una persona di compagnia, e tutto quello che mi disse in non so quanti chilometri di strada fu "Se cadi io non mi fermo".

Riflettendoci giunsi alla conclusione che Meyer era una persona di compagnia, ma io gli stavo semplicemente sul cavolo. Quindi, quando dopo appunto due ore mi liberai del casco – stavo soffocando, gente, e poi anche se fossi caduta le ferite si sarebbero rimarginate nel giro di due minuti... credo – Xander se ne uscì con un:

- Se non te lo rimetti immediatamente, ti stacco la testa.

Questo per dire quanto fosse originale all'epoca.

Feci roteare gli occhi.

- A morsi. – specificò.

Tipico. Xander sembrava un feticista delle punizioni corporali.

- Come siamo simpatici oggi. – brontolai – Sei sempre così indisponente?

Fece una specie di ringhio gutturale che riuscii a sentire solo perché ero appoggiata a lui.

- Solo di venerdì. – fece sarcastico – E solo quando c'è altra gente indisponente.

Mi ci volle un po' a capire se dovevo sentirmi insultata o no.

- Dacci un taglio, Xan. – disse Eder dall'altra moto.

- Ma come, ti ha rotto il naso! – ribatté. In quel momento iniziai a rendermi conto di quanto i gemelli fossero attaccati. Voglio dire, se qualcuno avesse rotto il naso a mio fratello probabilmente sarei andato a fargli i complimenti. Poi lo avrei aiutato a sistemarlo, certo, ma avrei avuto il mio piccolo momento di trionfo ("Fa tanto male se tocco quì?").

Mi sentii improvvisamente sola

- E' già guarito.

- Ma... ti ha rotto il naso! – ripeté perplesso.

- Era spaventata, e non ci ha fatto apposta. – sentenziò.

Xander non rispose, anche se addirittura la posizione delle mani sull'acceleratore esprimeva disapprovazione. A quel punto cominciai a sentirmi a disagio. Nella top ten delle cose strane che mi erano capitate era appena entrata una new entry: stare su una dannata moto con un tipo che mi odia diretti verso il bosco di Walnut Creek.

Comunque, per farla breve, quando arrivammo al limitare del bosco i gemelli fermarono le moto e le buttarono dentro un cespuglio con indifferenza (Eder alzò le spalle e disse "cambiamo spesso veicolo"). Da lì iniziò una scarpinata di due chilometri in un sentierino accidentato della stessa consistenza di una forma di gorgonzola.

E, tanto per concludere in bellezza, la mia nuova casa si rivelò essere un bugigattolo.

I gemelli si fermarono davanti ad una villetta completamente ricoperta di edera, con un bovindo dall'aria molto scozzese che spuntava dal piano superiore. Le persiane pendevano tristemente verso il basso, tenute insieme solo dai rampicanti. Probabilmente, in mezzo a tutte quelle piante soggiornavano diverse famiglie di uccelli e/o pantegane.

- Siamo arrivati. – annunciò Eder.

- Che posto è questo? – domandai.

O almeno, ci provai. Tra il fiatone e tutto deve essere uscita una cosa tipo "E... so... qu...?!". Accidenti, i Meyer non sembravano minimamente affaticati. Raddrizzai la schiena e mi schiarii la voce.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 03, 2016 ⏰

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