Capitolo 4.

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Non la guardare.
Non la guardare.
Non la guardare.

Mamma ha organizzato una festa e fin qui tutto normale poi ha invitato Nina e all'inizio non mi interessava...poi l'ho vista con quel vestito

Cazzo!

Un vestito rosso, stretto e con una scollatura vertiginosa.

Una scollatura che lascia poco all'immaginazione.

«Bel vestito» l'abbraccio da dietro.

Ride.

È il mio suono preferito.

«Non guardarmi le tette» dice tra i denti e sorride falsa ad ogni persona che ci passa davanti.

«Difficile» rido e le do un bacio sul collo.

Mia mamma ci sta fissando.

«Tua mamma ci fissa» sbuffa mentre noto che è arrossita.

«Lo so» mi allontano un po' controvoglia.

Restiamo in silenzio mentre lei beve l'ennesimo bicchiere di champagne.

«Ti ubriacherai»

«Meglio»

Rido.

«Tra mezz'ora in bagno» le parole mi escono da sole e veloci e lei mi guarda confusa.

«Cosa?» chiede, ma non le rispondo allontanandomi.

*

«Cosa vuoi?» finalmente entra in bagno.

È ancora più bella di prima.

Le guance arrossate per l'alcool, i capelli scompigliati per chissà quale motivo, il vestito che sembra sempre più stretto e la scollatura più vertiginosa.

«Allora?» beve il bicchiere di champagne che ha in mano.

La bacio e lei rimane immobile poi si allontana.

«Che fai?»posa il bicchiere sul lavandino e si massaggia le tempie.

«Nulla.»esco dal bagno sbattendo la porta.

Che cazzo ho appena fatto? Sono un cretino,cazzo.

La sento aprirsi e richiudersi dietro di me.

Mi sento afferrare la mano e mi fa girare verso di lei non ho il tempo di parlare che mi ritrovo le sue labbra sulle mie.

Ci baciamo.

È così bello...

Un bacio dove ognuno dà tutto all'altro, un bacio che aspettavo da tanto...forse troppo.

La incastro tra il mio corpo e il muro, lei sussulta a contatto con il muro freddo.

Rido e mi dà un pizzicotto sulla pancia.

«Non farlo mai più» mi lamento e lei.

«Scusa» alza gli occhi al cielo e la ribacio.

La prendo in braccio facendo in modo che le sue gambe circondino il mio bacino.

Stringe forte le gambe e quando sente la mia erezione ride nel bacio.

Le prendo a baciare il collo abbassando sempre più le spalline del vestito mentre lei mi stringe i capelli e si lamenta.

Appena guardo giù e vede che il vestito si è alzato quasi completamente e mostra le sue mutandine, mi fermo.

Ma sono impazzito? Potrebbe essere una delle mie sorelle...

«Non posso.»mi allontano facendola cadere quasi a terra.

Lei mi guarda male.«C-Cosa?» balbetta.

«Hai sentito» vado via.

*
«Louis» sento mia mamma chiamarmi da giù.

Scendo velocemente.«dimmi»

«Accompagna Nina»

Mamma perché mi fai questo?

«Posso andare a piedi, non ti pre...»parla Nina, ma viene interrotta da mia mamma che inizia ad elencare motivi per cui una ragazza non dovrebbe mai camminare da sola di notte.

«Andiamo» dico interrompendo mia mamma.

Esco di casa dirigendomi verso la macchina e sento solamente il rumore dei suoi tacchi dietro di me. Sospiro.

In macchina c'è un silenzio imbarazzante e soffocante.

«Mi dispiace» dico mentre siamo fermi ad un semaforo.

Lei non risponde.

«Nina, io non volevo allontanarmi da te, solo non mi è sembrato giusto quello che stavamo facendo»

«Cos'è giusto per te?» guarda fuori dal finestrino.

«Non quello.»

«Perché?» mi guarda irritata.

«Perché potresti essere mia sorella» sbotto.

«Sei l'unico a cui ho permesso di toccarmi veramente, dopo quello che è successo» sussurra con rabbia verso se stessa.

Non so che dire quindi rimango in silenzio mordicchiando il labbro inferiore per l'imbarazzo.

L'accompagno a casa e senza salutarmi scende dalla macchina.

Ottimo lavoro,Tomlinson...

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