Ho deciso finalmente di fare qualcosa.
Di dare una svolta alla mia vita.
Sarà la cosa giusta?
Non importa, importa solo il fatto che mi sento oppressa, inutile e voglio scappare da questo muri che mi opprimono.
Dove hai intenzione di andare?
Non ci avevo ancora pensato sinceramente.
Ora che ci penso potrei andare a Manchester, è distante da qui solo un ora, o più se uso altri mezzi.
In più ci ho alloggiato per qualche settimana prima di venire qui.
Non ci penso due volte, prendo i soldi, valigia con dentro le mie cose ed esco.
Chiamo nel frattempo un taxi.
Ed esco di casa.
___________________Finalmente in stazione.
Durante il tragitto da casa mia a qui, in taxi, non ho fatto altro che pensare cosa farò una volta là.
Penso che mi troverò un lavoro e mi pagherò gli studi da sola.
So che sto facendo una cosa da persona incosciente, irresponsabile, ma ne sono felice, voglio solo scappare da tutta questa merda e possibilmente uscirne viva.
Ci ho pensato a fondo, ho ripensato a tutto ciò che facevo e fu lì che mi resi conto che ciò che sbagliavo veramente e che mi riconduceva a rifare gli stessi errori è il fatto che non reagivo e mi mostravo ugualmente debole, magari anche senza rendermene conto.
Ora invece ho reagito, magari anche in modo sbagliato, ma non importa, voglio sentirmi libera ad ogni costo.
Odio sentirmi oppressa, ed è quello che ho sentito per anni.
Guardo l'orario nel cellulare: 3.00 p.m.
Guardo nel tabellone per cercare il treno che partirà tra poco: 3.15 p.m.
Fantastico solo un quarto d'ora e porto.
Spicco le ali come si suol dire.
Sembra che tutto vada per il verso giusto, e spero che continui così.
_____________________Okay, ora mi sto dirigendo verso il treno con le valige e il biglietto in mano.
Sono pronta.
Sempre con la testa al quanto piena di domande.
Entro dentro e mi siedo nel primo posto che trovo, mettendo vicino a me la mia piccola valigia.
Tiro fuori "Il rumore dei tuoi Passi" ed inizio a leggere giusto per togliere un po' d'ansia.
Ma insomma Diana! Hai 17 anni, sei abbastanza responsabile!
Ha ragione il subconscio sta volta.
Ho sempre ragione solo che non lo ammetti.
Improvvisamente sento qualcuno sedersi di fronte a me.
Con estremo disinteresse ignoro la persona.
-Ciao. - mi saluta educatamente.
Alzo lo guardo un attimo giusto per osservarlo un attimo ed indossare un sorriso falso giusto per essere cordiale.
Un ragazzo alto, robusto, occhi blu e capelli castani spettinati perfettamente.
Torno dopo di che a leggere il mio amato libro.
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Games And False Promises
FanficEd eccomi qua, sono Diana sono una persona "normale" e altamente menefreghista, ma forse ci sono diversi punti di vista sull'aggettivo normale. Ero convinta che tutte le persone fossero false e traditori. Avevo una mente contorta ed incompresa, in...