prologo.

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LOUIS POV.

Scesi dall'aereo, sorridendo alle tante fan che mi aspettavano lì da ore. Mi fermai a fare foto, a firmare autografi con piacere. Era bello come ci appoggiavano in tutto e come si emozionavano a vederci. In fondo, eravamo solo cinque ragazzi che, sette anni fa hanno inseguito il loro sogno. Salutai l'ultima fan abbracciandola, per poi entrare nella zona per il ritiro bagagli. Guardai il cellulare, erano già le cinque del pomeriggio e l'auto con cui sarei dovuto andare a Londra sarebbe arrivato fra meno di dieci minuti, insieme a Liam. Presi la valigia e mi avviai verso l'uscita, scusandosi con le fan e scarabocchiando qualche autografo veloce.

Uscito dall'aeroporto, trovai la stessa auto nera che accompagnava noi ragazzi due anni fa, aspettarci dall'altra parte della strada.

attraversai senza guardare se c'era qualcuno, infondo ero Louis Tomlinson, no?

Salii nei sedili posteriori, dove trovai Liam intento a massaggiare con Zayn.

I due, avevano fatto pace da poco e si frequentavano di nascosto. Nessuno l'aveva capito ed era un bene, sennò sarebbe scoppiata la terza questa mondiale fra directioner e non.

-ciao Fred!- salutai l'autista, che ricambiò cordialmente.

-Ciao signor Malik!- saluto il ragazzo al mio fianco.

Lui sembra risvegliarsi da un sogno e si gira verso di me, assumendo un'aria seria.

-Sai che stiamo andando da lui, vero?- mi dice e capisco subito a chi si riferisce.

Il mio sorriso svanisce e mi irrigidii, togliendo lo sguardo dal mio amico.

-non capisco perché ti dia così tanto fastidio. Vi stavate riconcigliando e Niall aveva già scritto tre fanfiction sul vostro presunto coming out..- cominciò a parlare, ma io lo zitii fulminandolo con lo sguardo.

-Non ci sarà nessun fottuto coming out.- dissi, guardando fuori dal finestrino. -vuoi sapere cosa ci sarà? Ci sarà un Harry Styles sposato con una delle tante modelle che si portava a letto mentre io soffrivo per lui. Ci sarà un piccolo Harry che non sarà un mio piccolo Harry. E io dovrò far finta che sia tutto normale, di stare bene con quella merda di Briana e Thomas, quel povero bambino che si è ritrovato una madre puttana e un padre gay. Ma sai alla fine chi continua a soffrirci? Io. Io soffro fottutamente tanto riguardando le nostre foto, rileggendo le nostre chat. Sono io che soffro. -faccio una piccola pausa, alzando gli occhi al cielo in modo da non sentirmi le lacrime sulle guance. -è la cosa peggiore è che nonostante tutto io continuo ad amarlo, continua a mancarmi.- conclusi, guardandolo.

Non disse nulla, perché in fondo avevo ragione io.

Tolsi la cover al telefono, facendo cadere un foglio ripiegato su se stesso più volte.

Come la prima volta, quando lo trovai sopra il letto al posto della persona che amavo, mi tremavano le mani ad aprirlo.

La calligrafia era disordinata e v'erano molte cancellature. In alcuni punti l'inchiostro era un po' sbavato a causa, probabilmente, di lacrime.

Ciao Lou,
Come va? Ti scrivo questa lettera di fretta, fra poco sarò a Los Angeles. Sarà una pausa molto lunga questa, non credi? Mi mancherai. So che mi starai aspettando per scriverlo insieme su Twitter, ma non ce la faccio. È troppo grande per me la paura di essere giudicati male. Cosa penseranno di noi? Cosa penseranno del gruppo stesso? Ora, sai che ti amo, ma non sono ancora pronto. Non sono ancora pronto a dire a tutti che sono gay. Non sarei riuscita a dirtelo di persona, quindi ti scrivo una lettera, mentre ascolto 18, la nostra canzone. Mi mancherai, Lou. Mi mancheranno i nostri pomeriggi passati a chiacchierare, le nostre notti passate ad amarci.
Perché è così, siamo dannati, ci amiamo da nudi e litighiamo da vestiti. Molti avrebbero detto che il nostro è solo piacere sessuale, ma io non lo penso. Perché anche quando litighiamo, io non faccio a meno di pensare a quanto tu sia bello, a quanto tu sia mio. Non so come avrei continuato a vivere se non ti avessi incontrato nel bagno di x factor, dove vidi per la prima volta il tuo meraviglioso sorriso. È passato molto tempo, ma io continuo ad avere le stesse emozioni quando sto con te. Quelle farfalle nello stomaco, quella voglia di abbracciarti e di restare lì, magari per ore, intrappolato nel tuo profumo. Che poi, se quella è davvero una trappola, allora preferisco essere dannato a vita e rifare sempre lo stesso errore. Ed è strano, disumano, il fatto che sentendo il tuo nome io riesca a sorridere, dimenticandomi di tutti. Quindi, caro Lou, non penso che quello che c'è fra di noi sia solo sesso. E ora te, confuso, ti starai chiedendo allora perché non dire al mondo del nostro folle amore? Sarà paura. O semplicemente il fatto che io non voglio perderti. Perché davvero, persone omofobe arrivano a uccidere persone gay, solo per il piacere di sentirsi più forte. Il problema è io, senza di te, non son forte.
Ti chiedo di restare Lou. Ti chiedo di amarmi in questo periodo che passerà e di non scordati il mio profumo. Ti chiedo di guardare il tuo bambino e pensare che è il nostro bambino, il piccolo Stylinson. Pensami come io ti penserò.
E se questo mondo ti sembrerà troppo piccolo, ricorda che possiamo ridefinirlo, insieme, ,noi.
Per sempre tuo,
H. xx

Scosso dai singhiozzi, rimisi il foglio al suo posto.

-Lou, è tutto a posto?- Liam mi guardava con aria preoccupata.

No che non è tutto a posto. Mi manca fottutamente troppo una parte di me, quella speciale. Non ho più nemmeno la forza di andarla a cercare, di riprendermela. Pensai, ma non dissi nulla.

Annuii soltanto, sorridendo e sussurrando un "è solo l'allergia".

e forse era pure vero, la felicità è allergica a me.

Passò una mezz'ora in cui nessuno dei Tre fiatò. Poi la macchina si fermò e Fred, guardandoci dallo specchietto retrovisore ci disse che eravamo arrivati.

Sarebbe ricominciato tutto e non sapevo se esserne felice o no, sinceramente.

N/A.

Non ho molto da dire.
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