"Alé, eddai".
Eppure Genn dovrebbe sapere che non cambierà idea, perché Alex non è il tipo da locali e alcol e ragazze che ballano mezze nude. Preferisce serate tranquille e la camera del loft sembra proprio fare al caso suo, lo attira molto più di una squallida stanza con musica di serie zeta che rimbomba nelle orecchie e ragazzine di dodici anni che urlano, ubriache per finta.
"Vieni anche tu che ci divertiamo".
E ancora una volta Alex scuote il capo, rifiutando quella gentile offerta. Non solo non gli piacciono i locali troppo affollati e la musica da quattro soldi - perché un conto sono i dj di un certo calibro e un conto sono le canzoncine commerciali remixate in quelle console da poveracci - ma tra l'altro sa che non possono permetterseli certi svaghi. Non quando la mattina dopo devono svegliarsi alle sette di mattina per provare.
Partecipare a Xfactor non è una passeggiata e Genn non la sta prendendo sul serio questa cosa, continua con la sua vita di tutti i giorni e non capisce che ha bisogno di una mente lucida ed un corpo riposato per potersi esibire decentemente dinanzi ad un pubblico così vasto e al loro giudice, che non vogliono deludere.
"Sai che non mi va. Voi fate quello che volete".
E con "voi" intende Genn, Giò ed Enrica. Anche Luca voleva andare, in realtà, ma con la febbre può fare ben poco e perciò rimane confinato nella sua stanza, sotto le coperte calde.
Insomma, che abbiano voglia di divertirsi alla loro età è normale, Alex stesso vorrebbe un po' più di libertà perché a quasi vent'anni non si può pretendere di stare tutto il giorno in uno stesso appartamento a non fare niente o a fare sempre la stessa cosa. Ma è abbastanza responsabile, al contrario loro, da capire che bisogna rinunciare al divertimento fino a quando non finisce il programma. Alla fine è già passato più di un mese e di tempo ne manca poco prima di concludere questo "viaggio", perciò non capisce perché Genn non se ne possa stare buono per ancora un paio di settimane o poco più.
"Dai, Gennà. Andiamo".
E dopo un ultimo sguardo incrociato, Genn gli volta le spalle per sgattaiolare fuori con gli altri, perché ovviamente escono di nascosto. Non è permesso uscire dopo una certa ora, senza un valido motivo e soprattutto senza scorte e telecamere al seguito.
E' l'ultima notte prima del live show, questa, e i brani li hanno provati si e no tre volte. Non basta. Non basta per affrontare uno show. Soprattutto perché uno dei due brani è in italiano e loro non cantano in italiano. Ma Genn è sempre troppo stanco per sollevare il microfono ed è sempre troppo stanco per sforzarsi a cantare. Dà tutto per scontato perché sa che saranno bravi e sa che il pubblico li adora, perciò se ne lava le mani e questo lo fa innervosire perché per Alex non è altrettanto scontato vincere. Per Alex non è un gioco e potrebbero essere eliminati da un momento all'altro.
Ha provato a parlarci con Genn, davvero. Ma se la prende sempre subito e sta sulla difensiva, non permettendogli di prenderlo a parole neanche per un secondo.
Prenderlo a parole, poi. Come se potesse davvero farlo.
E' troppo buono per arrabbiarsi con lui, per fargli male sgridandolo. O forse non ne ha semplicemente il coraggio perché quando Genn lo guarda con quegli splendidi occhioni azzurri, Alex dimentica anche solo il motivo per cui gli stava parlando in principio.
Insomma, si sente un idiota e forse un po' lo è davvero a pensare queste cose e a farsi certe pare mentali.
Ma comunque, in un modo o nell'altro, Genn l'ha sempre vinta."Sono dei coglioni, madò".
Shorty è seduto al suo fianco e anche lui non approva il loro comportamento ma anche lui non fa nulla di concreto per farli rimanere al loft.
"Finiranno per farsi buttare fuori".
Per quanto sentire quelle parole gli faccia salire la rabbia, perché cazzo, Shorty non le dovrebbe dire certe cose davanti a lui, sa che ha ragione. Se li beccano, è finita. Per Giò, per Enrica e per Genn. Ma anche per lui, perché ha avuto la sfiga di beccarsi un compagno di squadra cretino e non può farci nulla.
"Già.
Vado a dormire, frà. Ci becchiamo domani".
Detto questo, lo saluta con un semplice gesto della mano e se ne va, rifugiandosi nella camera che dovrebbe condividere con Genn ma che in realtà lo ha ospitato solo poche volte perché Genn non c'è mai. Solitamente è fuori di nascosto, a farsi una birra con Giò o a girare per Milano o ad andare a ballare. E se non è fuori, allora sta in sala con gli altri, a cazzeggiare o fare qualche battuta. Sembra andare molto d'accordo con Giosada, comunque. Non che gli dia fastidio, assolutamente. Lui è un grande e sfiderebbe chiunque a non trovarlo simpatico. Solo, vorrebbe riavere il suo amico tutto per sé almeno per un poco. Perché è vero che da quando sono lì le cose sono rimaste le stesse, perché Genn è rimasto il ragazzo a cui piace divertirsi e Alex il ragazzo a cui piace suonare e sono sempre loro, gli Urban Strangers, ma almeno prima riuscivano a vedersi e parlare e avere tempo per loro. Ora o Genn non c'è mai, o ci sono le telecamere di mezzo e Alex non può dirgli quello che vuole veramente perché per dirlo ha bisogno di privacy e non può litigare con Gennaro davanti a tutta la televisione, non può dirgli che rivuole il suo amico perché suonerebbe ambiguo e la gente si farebbe troppe domande e--
Ok, dovrebbe finirla seriamente con le pare mentali.
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I may need you ;
Random[...] E lo vede tremare, con la coda dell'occhio, lo vede paralizzato ma non ha il coraggio di guardarlo in viso perché può immaginarsi la sua espressione. Come all'home visit, quando Alessio aveva smesso improvvisamente di cantare per chissà quale...