"Al semaforo lampeggia l'arancione
come i miei sbalzi d'umore
gioie e dolore a tempo alterno
se questo é il paradiso portami all'inferno
Ormai ho il cuore freddo come questo inverno
Eh si, io sono uno come tanti
e come tanti punto ad essere qualcuno
giusto per non essere uno di quei tanti
giusto per dire io sono come gli altri"Mika
-Anche io ti amo- sussurra. Apro gli occhi di scatto. Dove sono? Cosa é successo? Sento un fortissimo dolore alla testa. Mi giro verso la porta e vedo un ragazzo che se ne sta andando.
-Chi sei tu?- sussurro. Si gira di scatto e sgrana gli occhi.
-Oh cazzo, sei sveglio!-
Si avvicina velocemente e mi abbraccia, mi stringe forte. Il mio viso e appoggiato al suo petto, ha un buon profumo e ha qualcosa di familiare. -Scusa, posso sapere chi sei tu?- chiedo confuso. A quelle parole si allontana come se avesse preso la scossa, mi guarda freddo e con il viso pallido. -C-cosa?- chiede balbettando. -Io no so chi sei- dico. Apre la bocca e sembra veramente sorpreso. -Mik, se é uno scherzo non é divertente cazzo!- dice alzando la voce. Lo guardo confuso. Mi guarda anche lui e senza dire niente esce dalla stanza e torna dopo cinque minuti con un medico.
-Buongiorno- saluta il medico e il ragazzo resta dietro di lui con lo sguardo perso nel vuoto.
-Buongiorno- sussurro.
-Vediamo so che si é appena svegliato ma puó rispondere ad alcune domande?- chiede più serio. Annuisco. -Ti ricordi come ti chiami?- domanda. -Si, mi chiamo Michael ma tutti mi chiamano Mika- dico sorridendo.
Il ragazzo tatuato alza lo sguardo verso di me. -Qual'é la sua occupazione?- chiede ancora il medico. -Il mio lavoro? Sono un cantante- dico. -Bene, più tardi le faremo alcuni esami per controllare se va tutto bene, okay?- domanda gentile. Annuisco. -Torno tra un po'- accenna un sorriso e scompare dietro la porta seguito dal ragazzo tatuato.Fedez
Seguo il medico. -Perché non si ricorda di me?- chiedo. -Non lo so, sembra che vada tutto bene- dice lui alzando le spalle.
-Adesso avviso la famiglia e vediamo se li riconosce. Gli faremo qualche esame, ha preso una brutta botta.- dice con tono serio e professionale. -Ma perché non mi riconosce? Sembra ricordarsi tutto!- alzo un po' la voce. - Federico calmati. Forse il suo cervello ha rimosso i ricordi legati a te- spiega. -No, non puó essere. Posso andare a parlare con lui?- chiedo. -Si ma non farlo stancare. Era in coma e si é appena svegliato! Quindi vacci piano.- dice severo.
Annuisco e corro verso la stanza.
Entro e mi ritrovo subito il suo sguardo sorpreso addosso. Cosa gli dico? -Ciao...- dico. -Ciao- risponde. -Emh...tu non sai chi sono?- chiedo incerto. -No- risponde convinto. -Cazzo é assurdo!- dico frustrato. -Posso sapere tuo nome?- chiede alzando un sopracciglio. Annuisco. -Federico, ma tutti mi chiamano Fedez o Fede- dico.
Sembra pensieroso. -Tu conosci me bene?- chiede. -Si! Cazzo si! Siamo migliori amici e...no no no é impossibile che non ricordi!- mi passo le mani tra i capelli. Non so se é il caso di dirgli tutto adesso. E se peggioro le cose?
-E?- chiede. -Non credo sia il momento per dirtelo.- sussurro. Lui annuisce poco convinto.Quando arriva la sua famiglia resto in un angolo ad osservare la scena. Li riconosce tutti.
Una delle sue sorelle si avvicina a me e mi mette una mano sulla spalla. -Medico ha detto che lui no riconosce te- dice. Resto sorpreso. -Non credevo parlaste italiano- dico. -Un po' si. Sta tranquilo, tu molto importante per lui. Ricordarà- sorride e torna dal resto della famiglia.Il medico mi ha detto di passare del tempo con lui e cercare di farlo ricordare. Passo a prenderlo a casa sua per andare agli studi di Xfactor. Sale in macchina. -Ciao, Federrico? Giusto?- chiede sorridente. Annuisco sforzandomi di sorridere anche io.
Mika
Il medico ha detto che il ragazzo tatuato deve portarmi in un posto. Salgo in macchina e lo saluto. Sembra a disagio. Lo guardo attentamente sforzandomi di ricordare qualcosa, ma niente. Solo buio.
-Non mi fissare Mik- dice senza guardarmi. -S-scusa- dico imbarazzato. -A cosa pensavi?- chiede. -Io cercava di ricordare te- sussurro. Sospira rumorosamente.