Mi guardai attorno, era tutto un completo disastro, avevo rovnato tutto, era tutto confuso, tutto così irreale, e poi c'era lui, che era la figura più nitida e chiara che i miei occhi percepivano, era sul letto e mi guardava, come in cerca di una soluzione.
Sarei voluto semplicemente sparire, dissolvermi nel nulla come una stupida nuvoletta di fumo, m sapevo che sarebbe stato possibile, e me ne stavo a spremermi la testa, cercando una soluzione completamente inesistente.
Mi stavo comportando da immaturo, volevo scappare ma non lo volevo veramente, dovevo andare a lavorare ma non ci volevo andare, quel posto, ancora una volta mi ricordava quanto avesse fatto schifo la mia vita fino a quel momento, rimasi quindi immobile, con lo sguardo perso nel vuoto, come un totale idiota.
Fu lui ad alzarsi, a inginocchiarsi davanti a me e ad abbracciarmi, non era un'abbraccio qualunque, era uno di quegli abbracci che valeva più di mille parole, mi stava scaldando e poco alla volta lo ricambiai anche io, scoppiando nuovamente in un pianto silenzioso e liberatorio sulla sua spalla nuda e profumata.
Nessuno parlò più, mi prese in braccio e mi carezzò la schiena, camminando per la stanza in questo modo per alcuni minuti, per farmi calmare, mi sentì ridicolo ma mi accorsi che mi stavo, poco alla volta calmando, e rilassando, mi faceva bene quel contatto,non avrei permesso più a niente e a nessuno di interromperlo, anche se, sinceramente non si era mai rotto, si era solo allungato, ma siamo finiti per reincontrarci, senza se, e senza ma.
Passò una forse mezz'ora, quando ci stesimo di nuovo a letto, mi passò il braccio dietro il collo ed io mi accoccolai al suo petto, e senza dire una parola chiusi gli occhi, abbandonandomi a quel battito regolare e a quel profumo che mi avvolgevano il cuore, facendomi sorridere appena.
Sentì una coperta calda su di me, e intravidi lui che ci copriva entrambi, tornando poi ad abbracciarmi."Sei riuscito a calmarti hm?"
Sussurrò in modo quasi impercettibile, mentre mi faceva dei teneri grattini dietro la schiena,che sapeva mi facevano impazzire."Scusami..mi sono comportato davvero male.. è stata colpa mia.."
"Ben, sono stato io a baciarti prima, non volevo innervosirti, hai tutte le ragioni di essere arrabbiato con me, perchè lo sono anche io, davvero ma ti prego di stare tranquilloe di non farti venire attacchi di panico come quello di ieri sera, perchè io non posso perderti Ben, lo capisci?"
"Sentiresti quello che ho sentito io, con la differenza che aspettarmi non avrà senso"
"Ti raggiungerei subito.."
"Non lo faresti mai."
"Ti ho già perso una volta"
"Non certoper colpa mia"
"La finisci di fare queste stupide battutine?"
"Sto solo dicendo la verità.."
"Pensi che non sappia che ho sbagliato?"
"Mi auguro di si"
"Lo so benissimo"
"Perfetto"
"Si torna sempre dove si è stati bene"
"Sei uno stronzo, ecco cosa"
"Ah io?"
"Proprio tu"
"Prova a ripeterlo un'altra volta, ragazzetto permaloso"
Con quelle perole ecco che si mise a cavalcioni su di me , bloccandomi le mani sotto le proprie ginocchia."Non ho paura di te, Dean winchester"
"Ah no? tu ridillo.."
"Sei.. uno..stronzo.."
Sorrise e non esitò un attimo a premere le mani sui miei fianchi ed a scavare con le dita procurandomi quel solletico che mi fece dimenare come un'indemoniato, facendo prendere alle mie corde vocali, la retta via verso "CHECCALAND" , facendomi fare versi poco virili e soffocati che riempirono la stanza.
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His green eyes
Fanfiction《Dopo una vita difficile,Benjamin, un ragazzo di appena 25 anni, decide di entrare in polizia, e tutto va bene, fino a quel giorno. Due occhi verdi, un sorriso così perfetto da piegarti in due ed una tutina arancione, stiamo parlando di Dean Winches...