Capitolo 20.

1.2K 54 0
                                    

"Fidati Alice, almeno provaci" mi diceva carlo porgendomi la mano, avevo spostato gli occhi diverse volte tra me e lui prima di decidermi ad affidargli la mia che strinse prontamente. "Un passo alla volta torneremo uniti" sorrideva e io pure, volevo davvero tornare a fidarmi e ad averlo come migliore amico, ne avevo bisogno.
"Inizia con il non uccidermi" ridevamo forte e passo per passo sulla piasta di ghiaccio appena aperta, pulita iniziavamo a pattinare. "Non ti prometto nulla"
«destra, sinistra, destra, sinistra» a ritmo costante seguivo il ritmo che la mente mi dettava mentre cercavo di non uccidere nessuna delle persone che intorno a me facevano i miei stessi movimenti. "Da quanto ci conosciamo?" Avevo un pomeriggio tutto per loro e volevano sfruttarlo al massimo, anche con qualche tuffo nel passato. "4 anni circa, da quando hai lasciato la spagna" Carlo, in cuor suo, sperava che la mora non gli chiedesse nulla su Alvaro o su qualcosa che si poteva collegare ad esso.
"Capisco, e siamo stati amici subito?"
"Siamo andati oltre una volta ma non ne parliamo che poi diventa tutto più difficile. Dobbiamo rincominciare da capo, ricordi?" Le guance della ragazza, ora più rosse, erano uno spettacolo agli occhi di Alvaro che se ne stava seduto nel bar accanto con Maria che insisteva con il parlare del matrimonio.
«cosa succede se la saluto?» si chiese ma scacció subito l'idea e tornó a prestare attenzione alla sua fidanzata.
***
Un urló spezzó le risate, erano finiti a terra i due, ancora. "Dovranno venire a raccogliermi, finiró senza rotule e cose varie" il ragazzo la prese in braccio nonostante i pattini e pattinó fino al bordo dove si tolsero i pattini e si sistemarono leggermente.
"Posso chiederti una cosa?" La ragazza parlava timida, era imbarazzata non poco. "Tutto quello che vuoi, piccola" le accarezzò la mano, quel pomeriggio stava davvero aiutando molto il loro rapporto e ne erano felici.
"Lo vedi il ragazzo seduto sulle gradinate con la sciarpa viola? Chi è?" Gli occhi di Carlo cercarono la figura e piano piano la misero a fuocó. Sbiancó.
"Un calciatore, lasciamolo stare"
"Posso chiedergli una foto, secondo te?"  "È conosciuto perché tratta male tutti, meglio di no"
Ohh.. La ragazza annuì triste, era davvero carino ma no, non poteva.
"Ho avuto qualche amore italiano, tipo?" "Diciamo che a volte il passato non ti abbandona"

alvarito||alvaro morataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora