Chapter 23

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"Con te ho imparato che felici, lo si è senza un miracolo".

Diana
Mi sveglio, il dolce ricordo di ieri compare nella mia mente continuamente. Mi giro dall'altro lato e lo vedo, bello come sempre anche di più, i capelli scompigliati e quella barba leggermente incolta che mi fa impazzire. Mi alzo e vado in bagno; la prima cosa che faccio è specchiarmi: sembro strana, diversa, mi hanno sempre detto che quando una persona perde la verginità si capisce subito, spero che nessuno noti questo cambiamento. Faccio una doccia veloce ed esco da lì. Con mia incredibile sorpresa, Danilo sta ancora dormendo, MA SI PUÒ??!! Sono le 12:00. Oggi è lunedì e data la festa di ieri e le ore piccole che abbiamo fatto, non siamo voluti andare a scuola. Devo svegliarlo, mi siedo nel letto e mi avvicino: lascio caldi baci sul suo collo fino ad arrivare alle sue labbra carnose, sento i gemiti di disapprovazione ma decido di continuare il lavoro, mentre gli  stampo un casto bacio sulle labbra sento la sua mano prendermi dalla vita e avvicinarmi a lui trasformando il  "casto bacio" in uno dove di casto non c'è proprio nulla, le sue mani vagano nel mio corpo coperto solo da una maglietta; cerco di staccarmi:
«Dani, la porta è a-aperta». Quel testone non vuole proprio fermarsi, cerco di liberarmi dalla sua presa, cosa inutile dato che è molto più forte di me. Le sue mani si intrufolano dove non dovrebbero;
«Amore ti prego, avremo tempo, andiamo a fare colazione.» Inizia a spiccicare delle parole anche lui:« non mi va, voglio mangiare te, ora.» Scoppio a ridere e mi stacco da lui. Lo vedo sbuffare;«Non mi interessa, adesso tu ti alzi, ti vesti e andiamo a fare colazione». Fa come gli dico e poi si avvicina e mi sussurra all'orecchio in modo seducente:« Dopo però si fa quello che dico io.» La mia faccia diventa color pomodoro, non mi abituerò mai a tutto ciò.

Danilo
Risveglio migliore non si poteva avere, i baci di Diana sono qualcosa di meraviglioso credo che potrei morire senza essi, sono come l'aria che respiro. Pensando a ieri..beh che dire la notte migliore della mia vita. Scendiamo in salone, non mi va di mangiare a casa perciò dico a Diana di andare fuori a pranzo dato che oramai è tardi per la colazione. Entriamo in garage:«Amore perfavore prendiamo la macchina.» La sua richiesta non mi stupisce, so che ha la fobia delle moto,annuisco e prendiamo l'auto del padre e ci avviamo verso il centro. Durante il viaggio penso che dovrò dirle della festa di Jennifer, non la prenderà bene, la odia come Jennifer odia lei. Scegliamo un ristorante molto carino dove pranzare. La vedo radiosa, è contente  e lo sono anche  io, adoro vederla così; sono felice quando lei è felice.
Ci accomodiamo in un posto abbastanza appartato nella sala e ordiniamo. Dopo pochissimo i piatti arrivano; parliamo di tutto fin quando lei mi chiede:« Danilo ma tuo padre? Non mi hai mai parlato di lui». Mi irrigidisco, lo odio, non riesco neanche a pronunciare quella stupida parola. Lei vedendo la mia reazione cerca di riparare:«Scusami, avrei dovuto capire che  non vuoi di parlare di lui.»Prendo la sua mano;«ti voglio dire tutto della mia vita, questo è un argomento delicato, mio padre è in carcere, lui ha avuto problemi con la legge è ha rovinato la mia infanzia, non merita nulla neanche di essere chiamato "papà".» Lei resta a bocca aperta:«mi dispiace tanto.» Le sorrido per rassicurarla. Cerco di cambiare argomento;
«Sai amore, siamo stati invitati ad una festa». Lei mi guarda sorridente ma il sorriso si spegne quando dico "la festa di Jennifer";
«Io non voglio andare.»
«Lo so amore ma sai lei ci tiene, non vorrei neanche io ma ho accettato l'invito.» continuo;«fallo per me».
«Dio, come potrei dire di no ad una faccia del genere.» Si avvicina e mi lascia un lungo bacio.
Dopo aver fatto un giro in centro, decido di portarla in un posto speciale.
«Ehi Dani ma dove stiamo andando??»Mi chiede;
«Nel mio posto preferito».

Diana
Ci troviamo davanti ad una specie di parco. Danilo prende la mia mano e mi fa scendere dall'auto. È un posto molto isolato, non c'è nessuno infatti. Ci siamo solo noi; ci stendiamo sul prato;
«Questo è il posto dove vengo a pensare, non c'è mai nessuno e si può stare in pace, lontano da tutti e da tutto». Lo guardo, mi avvicino e lo bacio, mi stacco e in un sussurro dico:
«ti amo amore mio». Sorride;
«Anche io, moltissimo.» Restiamo lì per un tempo indefinito a baciarci e coccolarci.

Spazio autrici❤️:
Eccoci con un nuovo capitolo,speriamo che vi piaccia,lasciate qualche commento,magari qualche consiglio se vi va. Un bacio
-S&M😘.

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