happy father's day.

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La piccola Darcy era tutta intenta a cercare un pennarello azzurro.
possibile che fra tutti i possibili e immaginabili colori presenti in quell'aula non ne trovasse uno azzurro?
non si può fare un disegno come si deve senza l'azzurro, è escluso!

–allora Darcy, cosa stai disegnando di bello?-, le chiese la signorina Wellington, chinandosi accanto a lei.
la bimba le spiegò velocemente il tutto, facendola sorridere alla fine.
–brava Darcy, è proprio un pensiero carino. Sono sicura che lo adoreranno.-, esclamò alla fine la donna lasciandole una carezza tra i boccoli castani.

la bimba, tutta allegra e finalmente in possesso di un pennarello azzurro, si rimise a colorare, la linguetta stretta tra le labbra per l'impegno.

Quando finalmente, alle quattro del pomeriggio, la campanella suonò, la piccola riccia si precipitò fuori, lo zainetto dei One Direction in spalla, fermandosi nel grande parcheggio in cerca di una figura famigliare.
Quando finalmente in lontananza vide il ragazzo castano dagli occhi azzurri sorrise apertamente, correndo verso di lui, che nel frattempo si era chinato allargando le braccia. Lei ci si tuffò in mezzo, facendosi poi sollevare in aria, volando come piaceva a lei.
–ecco la mia principessa!-, esclamò il giovane Louis, scoccandole un sonoro bacio sulla guancia.
–allora amore, com'è andata la giornata?-, le chiese, dirigendosi alla macchina.
–bene bene! La signorina Wellington mi ha fatto i complimenti!-, si vantò contenta, mentre il ragazzo le allacciava la cintura di sicurezza.
–wow! E come mai?-, domandò felice della sua bambina.
questa sorrise furbetta, strizzando gli occhi e arricciando il nasino.
–non te lo posso dire ora. Quando arriviamo a casa.-, spiegò velocemente, incuriosendo Louis, che mise in moto senza fare obiezioni.

trascorsero il viaggio cantando le canzoni che passavano in radio, mettendoci parole a caso e intonando ogni tanto dei 'lalala' che non c'entravano nulla.

una volta raggiunta la villetta, la piccola corse dentro, esclamando un felice –Papà!-, quando trovò il giovane papà riccio intento a sfornare una teglia di biscotti che aveva preparato per merenda.
Harry sorrise, adagiando la teglia sul davanzale della finestra e togliendosi i guanti da cucina, prendendo in braccio il suo angioletto.
–amore mio, bentornata! È andato tutto bene a scuola?-, la salutò baciandole la fronte, mentre lei gli gettava le braccia al collo. Le era mancato tanto il suo papà più giovane.
era stato via per lavoro per una settimana e la piccola aveva sofferto la sua assenza. Il lettone era vuoto con solo lei e papà Louis.
annuì contro l'incavo del suo collo, stringendo in un pugnetto un ciuffo di ricci del padre.
–e papà Lou? Dov'è tesoro?-, domandò ancora, cullandola un po', accarezzandole la schiena.
–eccolo qui!-, esclamò il maggiore, entrato in quel momento, dopo aver preso la spesa e lo zainetto della bambina dalla macchina.
Il minore lasciò un attimo la piccola sul tavolo della cucina per andare a salutare suo marito, tirandolo su per la vita e baciandolo teneramente sulla labbra, lasciandosi cingere il collo dalle sue braccia.
–mi sei mancato tanto...-, gli mormorò all'orecchio Louis, abbracciandolo ancora più stretto.
–anche tu.- ricambiò il piccolo, sorridendo, per poi baciarlo sulla punta del naso ed andare a sistemare i biscotti su un piatto, accompagnandoli con un succo di frutta per la piccolina.

Fecero merenda tutti e tre insieme, i due padri ascoltando come incantati la loro piccola cucciola che raccontava animatamente di come aveva difeso la sua amichetta Margaret da un bambino cattivo, di come aveva confortato Justin quando si era sbucciato il ginocchio e di come la maestra le aveva fatto i complimenti.

–a proposito. Amore, non dovevi dirmi perché ti ha fatto i complimenti?-, chiese Louis alla piccola, interessato. Darcy si illuminò e annuì felice, saltando giù dalla sedia e correndo a prendere un foglio piegato in quattro nello zainetto, tornando poi al tavolo.
lo porse ai due papà con le guance rosee di imbarazzo, mormorando un tenero –Per voi.-. I due ragazzi guardarono con un sopracciglio inarcato il foglio, per poi aprirlo, curiosi come non mai.
Le reazioni che ebbero furono differenti, eppure così simili.
Louis si portò una mano a coprire la bocca che formava una O perfetta, sgranando gli occhi azzurri, mentre Harry si portava la mano destra al petto, la sinistra che quasi tremava nel reggere il foglio. Su esso c'erano tre omini stilizzati.
Quello di sinistra alto, più della casa sullo sfondo, con un'informe massa scura riccia in testa, due puntini verdi per gli occhi e una mezza luna rossa per la bocca, che dava la mano ad un omino femminile, che gli arrivava al ginocchio, anch'essa con una massa di ricci, due puntini verdi per gli occhi e la bocca rossa, con tanto di gonnellina a fiori.
Quest'ultima dava la mano all'ultimo omino, alto più di lei ma meno del primo, con delle linee castane per i capelli, la bocca rossa e due puntini azzurri per gli occhi. Sullo sfondo c'erano una casa, dei fiori, un fiume e le montagne.

Sopra il primo c'era scritto "DADDY HARRY" tutto sbilenco, su quello in mezzo un "ME" e sull'ultimo "DADDY LOUIS".
Erano loro, era la loro famiglia.

Solo in quel momento notarono il titolo in rosso, troneggiante, al centro del foglio. "Happy Father's Day". –E' il mio regalo per voi per la festa del papà.-, spiegò lei, arricciandosi maggiormente un boccolo attorno ad un ditino, in imbarazzo.

Una lacrima scese dagli occhi azzurri di Louis, mentre Harry si alzava ed andava a stringerla in un abbraccio stritolante, soffocando un singhiozzo nel proprio petto.
–Grazie piccola. Non sai quanto è importante per noi...-, le sussurrò all'orecchio, la voce rotta.
Anche Louis si unì all'abbraccio, lasciando che altre lacrime scorressero lungo le sue guance. Darcy sorrise, stringendosi contro i petti dei suoi papà, inspirando i loro profumi che sapevano di buono, sapevano di casa. Quando l'abbraccio di sciolse, Louis afferrò una calamita a forma di pesce e attaccò il disegno al frigo, esclamando –Ecco fatto! Così ogni volta ci ricorderà quanto siamo belli tutti insieme!-.

Gli altri due sorrisero, prima di preparasi e andare verso i giardinetti, a giocare tutti e tre insieme. i due papà, come al solito, appoggiati sotto al grande albero al centro del parco, osservando adoranti, tra un bacio e l'altro, la loro bambina correre e divertirsi, finché stanca non si accoccolava nel grembo di Louis (che era a sua volta accoccolato sulle gambe incrociate di Harry, ma al riccio non pesava la sua meravigliosa famiglia).

Quella sera, il lettone, non fu più così vuoto per la piccola Darcy, perché da un lato aveva il suo papà Lou, e dall'altra il suo papà Harry. Le due persone che amava più in tutta la sua vita.
Nel contempo, Louis e Harry sorrisero nel sonno, pensando la stessa identica cosa.

Quella era la festa del papà migliore del mondo.

happy father's day ; l.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora