Capitolo 29

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Cercavo di dormire, ma con scarsi risultati: non riuscivo a chiudere occhio; continuavo a rigirarmi nel letto singhiozzando. Quando vidi il celo colorarsi di rosso, a causa dell' Alba decisi di alzarmi e mi diressi verso lo specchio. Appena vidi la mia immagine riflessa nello specchio rimasi sorpresa: le occhiaie rigavano i miei occhi rossi; non potevo credere che l'uomo che diceva di amarmi mi aveva ridotta così. Mi vestii e mi diressi un cucina dove trovai Giulio intento a divorare la sua colazione.

-"Accompagnami a Roma a prendere le mie cose!" sbottai acida.

-" Va bene, rispose lui nello stesso tono. Prese il cellulare e le chiavi della mia auto e ci dirigemmo verso di essa.

-"Non c'è bisogno che tu sia incazzata anche con me, non ti ho fatto niente io!" disse spezzando il silenzio che si era creato tra di noi da almeno un ora.

-"Non sono incazzata con te!" sbuffai. Mi girai verso il finestrino per guardare il paesaggio cercando di trattenere le lacrime che minacciavano di scendere, mentre Giulio si accese una canna.

Quando Giulio aprì la porta della mia ormai vecchia casa, la scena che mi si presentò davanti mi fece rabbrividire: c'erano sedie buttate dappertutto, cocci di vasi rotti e di Giorgio nemmeno l'ombra.

-"Oh cazzo, non pensavo l'avrsbbe rifatto...spero solo non si sia ammazzato! Vado a cercarlo!"

-"Vengo con te!" dissi piangendo. Andammo in cucina, in salotto, in bagno...ma lui non c'era!

-"forse si starà divertendo con la sua Troia!" bofonchiai.

-"Giò, come te sei ridotto fratè! Lè l'ho trovato!" urlò dal balcone. Lo raggiunsi e quando vidi Giorgio disteso a terra inerme mi diressi da lui e gli strinsi la mano sanguinante.

-"Non dirmi che è morto!" dissi balbettando.

-"Nono il cuore batte ancora. Aiutami a portarlo sul letto!" disse prendendolo per le gambe, mentre io lo presi per le braccia. Lo stendemmo sul letto e Giulio andò in bagno e ritorno con una pezza bagnata che poggiò sulla fronte di Giorgio.

-"Dovremmo portarlo in ospedale Giù!"

-"No, non è la prima volta che succede!" disse porgendomi il disinfettante da mettere sulle mani di Giorgio.

-"È quando è successo?"

-"Quando sono morti i suoi genitori, non la smetteva di darsi la colpa...si era ridotto anche peggio!"

-"Ah!" dissi incredula.

-"Lè, lui ti amo cazzo!"

-"Giù è inutile che lo difendi, ha sbagliato, almeno doveva dirmi che si sentiva ancora con la ex! Come pensi che io mi sia sentita quando ho letto sul suo telefono "piccolo" eh? Era l'unica persona di cui mi fidavo veramente, mi è crollato il mondo! Ma ora basta! Sono stanca di essere presa in giro! Tieni, prendi sta pezza e curalo tu! Io mi prendo i vestiti e me ne vado!" urlai sbattendogli la pezza in faccia.

-"Non puoi guidare, non hai la patente!"

-" Tanto se mi ammazzo a chi importa?!"

-"A me importa stronza!" disse avvicinandosi.

-" Giù, io non ce la faccio più! Ho perso tutto ormai...si, per me lui era tutto, ma non era reciproco."

-"Ma secondo perché si è ridotto così eh? Si è pentito cazzo!"

-"Ahahah che ne sai se si è incazzato perché quella Troia non gliel'ha data?" dissi con una risata isterica.

-"Ma ti ascolti quando parli? Hai ragione, lei per lui era una troia, un divertimento, ma da quando ha incontrato te, è cambiato tutto!" urlò

-"E tu come lo sai?" dissi trattenendo una lacrima.

-"Mi ha sempre detto tutto...tutto, mi ha perfino raccontato delle lettere che vi siete scritti!"

-"Non so che fare!" dissi mettendomi le mani tra i capelli.

-"Fa quello che dice il tuo cuore!" e si avvicinò per consolarmi, dato che le lacrime coprivano il mio viso.

-"Il mio cuore dice di perdonarlo...ma voglio che si svegli per parlarne con lui." Dissi asciugandomi le lacrime.

-"Riposati, io ripulisco sto casino."

-"Vado un camera tua..."

-"Va bene!" sbruffò.

Mi diressi in camera sua, mi poggiai sul letto e cercai di addormentarmi.

Pov Giorgio.

Aprii gli occhi, ma quando vidi Leila accanto a me li richiusi di scatto. Sentii tutta la concersazione tra lei e Giulio...era disposta a perdonarmi e ciò mi faceva sentire ancora più male. Quando vidi che andò in camera di Giulio, mi diressi in cucina a prendere un'aspirina.

-"Tu fai le cazzate...e a me tocca ripulire!" sbottò acido Giulio.

-"Grazie brò, non so come ringraziarti davvero, e mi riferisco anche alle parole che hai detto su di me a Leila."

-"Quindi hai sentito tutto?!" disse incredulo.

-"Si e appena si sveglia voglio parlarle."

Ritornai in camera, mi distesi sul letto e cominciai a pensare. Pensai a quanto la amavo, a quanto ero stato stronzo a farla soffrire nonostante lei mi aveva donato tutta se stessa. Qualche lacrima rigò il mio viso e in quel momento la vidi, davanti la porta, che mi guardava rassegnata. Non pensavo che si riducesse così...avevo un viso bianchissimo e le occhiaie che le attraversavano gli occhi.
-"Siediti, devo parlarti!" dissi sbattendo la mano sul letto.
Si sedette accanto a me e mi fissò interrogativa.
-"Parla, avanti!" sbottò acida
-"Ho sbagliato...ho sbagliato a non dirti che Alison continuava a contattarmi. Ma ti giuro che non me la sono scopata. Quando sono tornato ieri sera, lei continuava a chiamarmi ed io le ho detto che non volevo più sentirla, così si è presentata qui e l'ho cacciata. Ti chiedo ancora scusa, ma quando mi hai chiamato "figlio di puttana" sapendo la mia storia, non ci ho visto più dalla rabbia.
Piccola, io non ti merito, non merito una come te, perciò se non vuoi più vedermi, lo capirò.Ma sappi che ti amo come non ho mai amato nessuna.
Pov Leila
Non sapevo che fare: il cuore diceva "perdonalo, infondo non ti ha tradito!" mentre la mia mente era ostinata a prenderlo a schiaffi.
-"Anche io ti amo Giò, ma sto soffrendo troppo, preferisco che non ci vediamo per alcuni mesi, ora voglio concentrarmi sul bambino, non voglio che soffra già da adesso, perciò ho deciso di prendere le mie cose e di andarmene." mi alzai dal letto ma lui mi afferrò il polso.
-"No...non puoi farmi questo!" urlò.
-"Farti cosa?? Cazzo, non capisci che soffro anche io a non svegliarmi accanto a te...che pensi che per me sia facile!" presi le mie valige e lo lasciai lì mentre continuava ad implorarmi di non lasciarlo

•Dopo il buio torna sempre il sole•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora