Passai la notte nell'edificio dei Medicali, dato che Zart era stato spostato nella Gattabuia.
La notte passò velocemente e la mattina dopo mi svegliai abbastanza presto e andai a fare colazione da Frypan.
Qui incontrai Newt, Thomas e Chuck che parlavano sommessamente tra di loro.
Andai a prendere la mia razione di cibo e mi unii al loro tavolo.
"Buon giorno, Pive." dissi attirando la loro attenzione. "Di che state parlando?"
"Del Dolente morto." mi rispose Chuck semplicemente.
"Mh, e così ora lo sanno tutti?" chiesi a Newt.Pensavo dovesse rimanere una cosa segreta.
Lui annuì sovrappensiero. Qualcosa lo turbava.
Appoggiai una mano sulla sua gamba e la accarezzai per rassicurarlo. Lui mi rivolse un sorriso stanco e notai delle profonde occhiaie sotto ai suoi occhi. Sembrava non aver dormito.
"Io avrei una domanda." intervenne Chuck.
"Sì, Chuckie?" chiesi.
"Chi o cosa ha ucciso il Dolente?" domandò rivolto a Newt.Esattamente quello che mi chiedevo io.
Aspettai in una risposta da parte di Newt, che però infilzò le sue uova e le masticò, rimanendo in silenzio. Probabilmente non sapeva cosa rispondere.
Lasciai stare Newt per il resto della giornata. Era ovvio che avesse tanti pensieri e non volevo disturbarlo con le mille domande che avevo in testa.
Passai tutto il giorno ad aiutare Frypan e nonostante fossi concentrata sul non bruciare niente, il mio pensiero vagava continuamente tra Minho, Alby e il Dolente morto.
Era impossibile levarseli dalla testa.
Verso l'ora di pranzo tutti passarono a ricevere le proprie razioni di cibo.Frypan mi ricordò di non dare nulla a Chuck: aveva perso la scommessa e doveva saltare un pasto al giorno.
Gli passai comunque un piatto di pasta fumante mentre Frypan guardava altrove e il bambino me ne fu grato.
Non vidi Newt in fila e questo mi fece preoccupare.
Misi comunque un piatto da parte e, una volta finito di servire, presi il mio cibo e quello di Newt, e andai a cercarlo per la Radura.
Lo trovai vicino alle Faccemorte, che si mangiava le unghie e fissava le porte del Labirinto.
Non lo avevo mai visto così preoccupato."Ehi, pive." lo chiamai. Lui mi fissò per diversi istanti e mi rivolse un debole sorriso.
Gli passai il piatto di pasta che ormai doveva essere tiepido e mi sedetti a terra, iniziando a mangiare. Lui mi imitò distrattamente, ma rimase in silenzio per tutto il tempo.
"Che hai?" chiesi alla fine. In realtà credevo di sapere già la risposta, ma forse parlare lo avrebbe aiutato.
"Alby e Minho sarebbero dovuti rientrare ore fa." spiegò concentrandosi ancora una volta sulle Porte Occidentali.
"Mancano ancora molte ore alla chiusura. Avranno avuto un contrattempo." cercai di tranquillizzarlo.
"Contrattempo?" rise sarcasticamente.Rimasi un po' spiazzata dal suo comportamento, ma cercai di non dargli gran peso.
Era normale che fosse preoccupato per i suoi amici, tuttavia ci rimasi un po' male. I miei tentativi di distrarlo e rassicurarlo sembravano essere completamente vani.
Forse vuole restare solo?
"Sto solo cercando di tranquillizzarti, Newt." spiegai fissando il mio piatto alla ricerca di un'altra frase incoraggiante. Il mio cervello sembrava aver smesso di funzionare proprio in quell'istante.
"Non stare a rincaspiarti troppo. Minho è il miglior Velocista e Alby, da quello che ho potuto vedere, è uno tosto. Vedrai che se la caveranno." riprovai.Lui annuì e per un attimo mi sentii sollevata. Forse ero riuscita a tranquillizzarlo un pochino, a riaccendere una piccola speranza in lui.
Ma in effetti era strano che stessero tardando così tanto. Quanto ci vuole per arrivare a quella caspio di Scarpata, esaminare un Dolente morto e poi tornare alla Radura?
Sentii la sua testa appoggiarsi lentamente sulla mia spalla.
Fui sollevata da quell'improvviso contatto. Significava che avevo torto e che mi voleva al suo fianco in quel momento.
Gli presi la mano e la accarezzai."Perché non mandiamo qualcuno a cercarli?" proposi, pensando che fosse un'ottima idea.
Lui alzò la testa di scatto e mi fissò preoccupato.
"È vietato ed è da pazzi." sputò secco. "Magari si perdono ancora più persone e nel frattempo loro ritornano. Non possiamo rischiare. Non dopo il biglietto. Ora ogni vita è preziosa. Molto più di prima."
Newt aveva ragione, dannatamente ragione.
Dopo una mezz'oretta mi alzai e, una volta assicuratami che si fosse tranquillizzato, gli diedi un bacio. Gli ripetei più volte di non preoccuparsi e che se aveva bisogno di qualsiasi cosa mi trovava da Frypan.Gli consigliai di mettersi a lavorare, tenere la mente occupata lo avrebbe aiutato sicuramente.
Tornai in Cucina per la seconda volta e aiutai Frypan a cucinare del roast beef con purè di patate.
Chiesi ripetutamente l'ora all'Intendente. Col tempo avevo imparato che le Porte si chiudevano ogni giorno alle sette.
Erano ormai le sei e mezza quando uscii dalla Cucina.
Andai alla ricerca di Newt per vedere come stesse e trovarlo fu una passeggiata, dato che correva da una Porta all'altra senza cercare di nascondere la sua preoccupazione."Ehi." chiamò una vocina dietro di me.
Mi girai e vidi Chuck con le braccia incrociate e il viso triste. Gli sorrisi debolmente. Ormai era ovvio che tutti fossimo preoccupati per quei due pive che erano ancora nel Labirinto.
"Credi che impazzirà?" chiese indicando Newt.
"È probabile che lo abbia già fatto." spiegai scuotendo la testa.
"Ha ordinato a tutti di andare a mangiare, mentre lui continua a controllare se tornano." spiegò con calma."Secondo te ce la faranno?" chiesi speranzosa.
Ma lui scosse la testa e continuò: "Nessuno lo dice, ma Minho è troppo in gamba per perdersi nel Labirinto. È impossibile. Sono morti."
Morti? Per un attimo mi sorpresi della crudezza e della tranquillità con cui il bambino aveva detto quelle parole. Come poteva dire una cosa del genere con tanta fragilità? Come poteva pensare così in negativo?
D'altronde però aveva ragione. Per quanto spaventoso fosse, probabilmente erano morti, e Newt sembrava non volerlo accettare.Corsi verso il biondino e lo chiamai. Lui mi ignorò completamente e continuò la sua pazza corsa da una Porta all'altra.
Il mio cuore prese a torcersi su sé stesso. La vista della disperazione di Newt era fin troppo per stare a guardare senza intervenire. Mi piazzai davanti a lui e lo bloccai. "Newt, ti prego, fermati." sussurrai.
Vidi le lacrime salire a bagnare i suoi occhi e fui certa di non aver mai visto una persona tanto triste come lo era lui in quel momento.
"Le Porte si chiuderanno tra due minuti." spiegò cercando di non far tremare la sua voce.
In pochi secondi ci raggiunse anche qualche altro Raduraio.
Quasi tutti avevano disobbedito agli ordini di Newt e non avevano cenato.
Ora si erano tutti ammassati su una Porta e fissavano il Labirinto nella speranza di rivedere i propri compagni.Cercai in tutti i modi di non scoppiare a piangere, per dare forza a Newt e la cosa mi risultò molto difficile, ma alla fine ci riuscii.
Ci unimmo entrambi al semicerchio che si era formato attorno alla Porta.
Un silenziò inquietante e pieno di tensione regnò su di tutti.
Persino i respiri sembravano troppo rumorosi.
Mi ritrovai vicino a Thomas, Gally e Newt. Tutti sembravano preoccupati e ansiosi, eppure nessuno osava fiatare.
Un rombo assordante risuonò da tutte le direzioni, rompendo il silenzio in mille pezzi.
Poi arrivò lo stridore della pietra che strofina contro altra pietra: le Porte si stavano definitivamente chiudendo per la notte.
Si sentirono dei sospiri di frustrazione o forse me li immaginai solamente, dato il frastuono che squarciava l'aria.Alcuni Radurai se ne andarono mentre altri continuarono a tenere lo sguardo fisso sul fondo del corridoio del Labirinto.
Feci per andarmene anche io, quando il guizzo di un movimento sulla sinistra catturò la mia attenzione.
Riuscii a distinguere due figure che incespicavano lungo il vicolo, verso la Porta.
Minho, con un braccio di Alby intorno alle spalle, lo stava trascinando dietro.
"Stanno arrivando! Li vedo!" urlò Thomas.
Sentii fuoriuscire dalla bocca di Minho un grido gutturale e strozzato, sicuramente dovuto all'eccessivo sforzo. Vidi Alby cadere a terra e il Velocista cercare in tutti i modi di rimetterlo in piedi, poi infine rinunciare e cominciare a trascinarlo per le braccia sul pavimento in pietra.
Sperai con tutto il cuore che le Porte rallentassero, ma ogni secondo sembravano andare ancora più veloci.Minho e Alby si stavano avvicinando e mancavano quasi due metri per entrare nella Radura.
Le Porte si stavano quasi per toccare quando una figura balzò in avanti lasciando tutti impietriti.
Vidi Gally allungare una mano per afferrare la figura, ma quest'ultima sgattaiolò velocemente tra le Porte.
Quando riconobbi che quella figura fosse Thomas, urlai.
Feci per seguirlo, per tirarlo via dalle Porte che stavano ormai per chiudersi, ma qualcuno mi afferrò in vita e mi alzò da terra, facendomi sbattere i piedi nell'aria.Mi girai e notai Newt che, con uno sguardo scioccato in volto, stava fissando assente le porte che si erano appena giunte con un tonfo in un bacio mortale.
Tre persone sarebbero morte quella notte.
Smisi di cercare di liberarmi dalla presa ferrea del biondino e mi accasciai tra le sue braccia.
Era finita.
Minho. Alby. Thomas. Sarebbero morti.
Nessuno sopravviveva a una notte nel Labirinto.
Nessuno.
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The Maze Runner - Remember
Fanfiction!!! ATTENZIONE: questo è il primo libro di una serie di quattro (Remember, Survive, Run e Live). Ogni libro è stato COMPLETATO e REVISIONATO. Se doveste trovare errori, segnalatemeli per i futuri lettori, grazie e buona lettura! Elena si ritrova nel...