3º Capitolo

339 12 5
                                    




Robin's Pov.

ormai sono tre giorni che Regina è in coma, nella stanza numero 5 in infermeria, la tengono sotto controllo, a quanto pare non ha ferite gravi, la pallottola che le hanno sparato non l'ha presa in pieno ma solo di striscio quindi ha solo qualche graffio, ma è caduta a terra sbattendo la testa e questo è stato un bel problema. mi sono dichiarato come il suo fidanzato, altrimenti non potevano dare informazioni a nessuno riguardante il suo stato. hanno chiamato i suoi tutori, a quanto pare la storia di Regina non è semplice. questa ragazza, così bella, così strana, misteriosa e carismatica.... mi incuriosisce tantissimo, Regina io sono qui, scaverò nel profondo del tuo cuore e ucciderò tutto ciò che hai di marcio dentro. Una voce mi distoglie dal bellissimo spettacolo che ormai da tre giorni osservavo.
«Hey, Robin»
«Adriana, come stai?»
«Un po' meglio... dovresti riposare, va nel tuo dormitorio, ci penso io a lei» annuisco, in fondo un po' di riposo non può farmi male. mi rilasso tra le note che provengono dalle cuffiete che ho appena messo, facendo partire Quello che vi consiglio vol. 3 in shuffle, mi accascio a letto e dopo aver fatto scomparire i pensieri negativi mi faccio trasportare dalle braccia di Morfeo.

Regina's pov.

un'altra giornata di sole splende a Monaco, oggi. mi alzo, apro le tende della finestra che da sul giardino di casa mia e sorrido, mi piace la mia vita. sento mia mamma chiamarmi e mi spunta un sorrisetto malizioso, ciò vuol dire che è pronta la colazione, mordo le mie labbra e con occhi sognanti mi dirigo verso la porta, da cui esco in fretta e scendo le scale in modo poco altezzoso, vista l'improvvisa fame. ma ciò che vedo mi distrugge, non è il mio solito salotto accogliente, non c'è il mio divano in pelle nera, non c'è la tv a schermo piatto appesa al muro che comprammo qualche anno fa, non c'è nemmeno mia madre. c'è solo una stanza senza porte, finestre, e anche le scale da cui ero scesa sembrano sparite. sento una voce che continua a chiamarmi, una voca rauca, maschile. riconosco benissimo quella voce e inizio ad urlare.
«vai via, cosa vuoi da me? hai già preso tutto quello che avevo, hai già preso mia madre, hai trasformato mio padre nell'uomo che non vorrebbe mai essere stato, hai preso i miei fratelli e li hai portai via da me. non mi avrai, sei solo un lurido pezzente e un giorno tutti sapranno cosa hai fatto alla mia famiglia, Regina Mills parlerà brutto figlio di puttana, non ne uscirai così facilmente»
la rabbia prende possesso di me e quell'immagine scompare, adesso vedo tutto buio e cerco di aprire gli occhi e vedo il viso di Adriana, la mia rossa, guardarmi con preoccupazione ma anche speranza «lo sapevo che ti saresti svegliata piccola Regina, sei forte» sorrido a quelle parole perchè so che è esattamente così. «cosa mi è successo?» chiedo in modo curioso
«devi parlarne con Robin, solo lui sa cosa è successo veramente. era una sera di tre giorni fa e lui ti ha portato qui con dei graffi al braccio e un bernoccolo alla testa e qualche livido, dicendo che eri caduta dalle scale, ma non gli credo molto. tu ricordi qualcosa?» certo che mi ricordo cosa è successo dannazione, i messaggi, il cancello, le voci fuori dalla proprietà scolastica, Robin ferito, l'uomo armato, lo sparo e poi il dolore e subito dopo il buio, la cosa che mi faceva più paura era il buio, perché proprio nel buio avevo visto la mia vita cadere in pezzi, tutto ciò che avevo di importante si era distrutto per colpa di un uomo, a cui ho promesso vendetta
«lo ucciderò con le mie mani» dico guardando un punto fisso con disprezzo, quasi sputando ferocemente le parole.
«farai la cosa giusta» dopo avermi dato un bacio in fronte e avermi congedata mi alzo, prendo le mie cose e vado via assicurandomi che nessuno mi veda, non mi farebbero uscire mai di qui, almeno credo. entro nella mia stanza del dormitorio e prendo carta e penna e scrivo, scrivo perchè so che le mie parole verranno interpretate in modo giusto, con intelligenza e anche un tocco di speranza, scrivo perchè devono sapere. scrivo con le lacrime agli occhi perchè la mia vita è stata troppo oscura, scrivo perchè mai e poi mai un'adolescente dovrebbe avere paura e stare in silenzio, scrivo perchè sono libera. scrivo la mia storia.









-------------------------------------------------------

ciao ragazzi, questo è il terzo capitolo, come vedete Regina è ancora un po' misteriosa, ha una storia molto complicata dietro, più complicata di quanto possiate immaginare, spero che vi intrighi sempre di più. mi ripecchio un po' nel personaggio perchè anche io sono un po' come lei. mi raccomando divertitevi in questo ultimo giorno del 2015, dite addio a tutte le vostre paura, alle persone che vi hanno fatto stare male e abbaìracciate il futuro 2016.

p.s.: se ci sono errori grammaticali o ortografici ditemelo che provvederò nella correzione

ancora buon anno!

baci piccoli Lama.

Storia di una fattona.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora