-Bastardo? Bastardo, dove sei?
Così saluta Lovino Romano Vargas, rientrando a casa dopo una giornata a casa di suo fratello e del "dannato crucco".
-Sono qui, Lovino.
La risposta di Spagna giunge dalla camera da letto, ed è stranamente priva della nota di calore che fa capire al Meridione il significato della parola casa.
-Hai preparato la cena?- chiede Lovino, ignorando lo strano modo di rispondere dell'iberico.
-No. Lovino, io e te dovremmo parlare.
Romano, ancora sulla soglia e intento a togliersi la giacca, gela.
Lo preoccupa quel tono, specialmente se esce dalle labbra perennemente sorridenti di Antonio.
Appende il cappotto dietro la porta e va in cucina.
Finge indifferenza, come da copione.
-E di che, bastardo, di paella e pomodori?
-No, non di quello...
Prima che trovi le parole per ribattere, se lo vede apparire davanti, appoggiato allo stipite della porta.
Ha gli occhi leggermente arrossati ed indossa un sorriso così pieno di rammarico che Romano comincia quasi a tremare. Si morde il labbro e risponde, mantentendo la sua strafottenza.
-Beh, di cosa allora?
Non alza lo sguardo da terra e inizia a parlare.
-Forse...non è il caso che continuiamo...a stare...insieme...
Lovino si convince di aver sentito male. Non può averlo detto. Fa troppo male per poter essere vero. Un dolore atroce lo assale, un dolore che in secoli di storia non ha mai provato.
Non capisce cosa sia andato storto. Si, hanno litigato -e di brutto, ricorda il meridione- ma era non era la prima discussione da quando stavano insieme.
Poi, come un flash, gli tornano in mente le parole che gli ha urlato contro prima di uscire di casa: "Sei un imbecille, gli anni passati con te sono stati uno spreco immane di tempo!!"
Ovviamente non lo pensava, né l'aveva mai pensato.
-Lovino...hai...sentito?
La voce di Spagna lo strappa ai ricordi, sbattendogli la realtà in faccia.
-S-Sí...- pronunciando quelle due lettere non riesce a trattenere un tremito e si deve sedere sullo sgabello lì accanto.
-Allora...io vado...
Romano alza la testa, giusto in tempo per vedere Spagna avviarsi verso la porta di casa loro.
Casa tua Lovino, tua.- si corregge mentalmente.
Sente la maniglia cigolare e si alza d'istinto, senza sapere bene cosa fare. Corre verso l'ingresso e implora:
-Non andare via...ti prego
-Perché no, Lovino? Dopotutto sono stato solo uno spreco di tempo, no?
La sua voce è bassa, come il suo sguardo.
-No. No davvero. Erano tutte cazzate, non l'ho mai pensato. Io ti amo. Più di ogni altra cosa al mondo. Perdonami. Non volevo farti male, gli anni con te sono stati la mia salvezza...non andare...via da me.
-Dici...dici davvero?
-Sì...ti prego...resta.
Si sente nudo, spogliato della sua corazza di insolenza, ma la sensazione di pace che lo avvolge mentre Antonio lo abbraccia e lo stringe a sé valgono la pena. Per Antonio, per il suo bastardo farebbe qualsiasi cosa. Anche chiedere scusa.
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~Bastardo!
RandomCosa succederebbe se Romano, appena tornato a casa, capisse e ammettesse di aver sbagliato, di aver ferito l'amore della sua vita?