STORIA DAL PASSATO

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CAPITOLO 12

La strada è ricoperta di sangue un'altra volta, si sentono colpi d'arma da fuoco un'altra volta e un'altra volta si vede Steve con la divisa da SEAL portare dietro una copertura un suo amico ferito. A quanto pare sta rifacendo lo stesso incubo della notte in cui è stato rapito sull'isola.
I due militari si trovano nel bel mezzo di uno scontro a fuoco tra i SEAL e dei sicari armati e incappucciati.
La scena si svolge in un grande giardino rigoglioso e sembra a tutti gli effetti il festeggiamento di una festa militare, facilmente riconoscibile da soldati disposti ordinati, alcuni dei quali suonano delle trombe.
L'ordine viene però infranto dall'esplosione di una bomba, la stessa che ferisce l'amico di Steve. Subito dopo arrivano questi sicari armati ed iniziano a far fuoco sulle persone presenti, civili compresi.
Steve porta finalmente l'amico dietro un riparo e lo incita a rimanere con lui e non svenire iniziando a togliergli il casco, giubbotto antiproiettile e altre cose che gli impedivano di respirare bene. L'uomo adesso è facilmente riconoscibile, si tratta di Finn, l'amico di colore di Steve, divenuto militare insieme a lui.
"I soccorsi stanno arrivando, non mollare ti prego" incita il ragazzo, all'epoca diciannovenne "Resta con me Finn!", il ferito prende il braccio a Steve e gli dice faticosamente "Diventerai il SEAL più grande di tutti i tempi! Ucciderai Wo Fat e vendicherai tuo padre. Se Dio esiste, io ti aiuterò dall'alto".

"Queste sono state le sue ultime parole. Non sono riuscito a fare niente per salvarlo, ma terrò fede a ciò che ha detto, adesso ho davvero la possibilità di uccidere Wo Fat e vendicare mio padre".
Steve non sta realmente sognando a quanto pare ma sta raccontando a Danny una storia del suo passato.
I due vengono interrotti da Mark che scende di corsa le scale per avvisarli "L'antidoto sta funzionando, la febbre a Britney sta scendendo rapidamente" "Finalmente una buona notizia" dice Danny e il militare risponde "Già! Dobbiamo solo fargli un'altra puntura alle adenoidi" vedendo però che i due interlocutori lo guardavano stranamente continua "Sarebbe... la zona tra il naso e la bocca" "Lo sapevo" risponde Danny ma Steve ribatte prontamente "Non è vero" "E allora nemmeno tu" aggiunge il Marines. "Okay... io vado allora, visto che dobbiamo aspettare Daryl e abbiamo finito di fare le valige, voi potete anche continuare la vostra storia". Steve allora continua...

"Basta così! Tornate nei vostri alloggi e mi raccomando, prendete la scorciatoia di sette chilometri nella foresta, non vi voglio stanchi per la nuotata a largo domattina alle cinque", l'uomo a parlare era Joe White. Caro amico del padre di Steve, Joe ha consigliato lui stesso al figlio del suo migliore amico di prendere la specializzazione da Navy SEAL. Si impegnava in continuazione a trattarlo come tutti gli altri, cosa che gli riusciva anche piuttosto bene.
Fisicamente era messo molto bene se considerando l'età, ma non così tanto come ci si aspetterebbe da un istruttore militare. Era calvo, sbarbato e con occhi azzurri, aveva poi delle orecchie grandi ma non a sventola senza risultare brutte. In quel momento indossava dei pantaloni militari, una maglietta grigia a maniche corte e un berretto mimetico con al collo un fischietto.
Il gruppo di militari si trovava su una spiaggia deserta in pieno inverno. In quel momento l'obiettivo degli uomini era quello di sdraiarsi in direzione dell'acqua senza però toccarla tenendosi tra di loro.

Dopo aver passato tanto tempo a descrivere a Danny la giornata tipo, molto faticosa, di un Navy SEAL, Steve fa un salto temporale di svariati giorni, arrivando a descrivere il suo ritorno a casa il fine settimana.
Il giovane soldato, a quel tempo diciottenne, rientra a casa e la madre insieme al fratello corrono all'entrata per abbracciarlo. "Il mio militare preferito, fatti abbracciare" disse la madre e Steve acconsente "Mi siete mancati tutti quanti mamma", poi guarda il fratello minore e gli parla "Non smetti mai di crescere tu eh?".

Tutti erano felici per il suo ritorno a casa ma prima che Steve si addentrasse nei dettagli, fa un altro grande salto temporale nel suo racconto e arriva fino al giorno della festa delle forze armate, svariati mesi dopo. Il SEAL aveva, nel frattempo, già fatto diciannove anni e si trovava in un bar con il suo amico Finn.
I due chiacchierano davanti a delle bottiglie di birra, seduti a un tavolino mentre attendono l'inizio della festa. Steve parla "Te la ricordi la figura di merda che ha fatto Terry l'anno scorso?" Finn comincia a ridere posando la sua birra e dice "Come fosse ieri, speriamo di non fare la stessa fine" "Dai poveretto, poteva capitare a chiunque" risponde il SEAL ma l'amico controbatte "Per fortuna non è capitato a noi". Mentre i due ragazzi ridono e scherzano Joe White entra nel bar e dopo aver salutato il barista si avvicina a loro, poggiando le mani sulle spalle di Finn dicendo "Ragazzi mi raccomando, non voglio che mi facciate fare una figura di merda, comportatevi secondo le regole, non come Terry. I miei cadetti devono essere i migliori" "Ne stavamo appunto parlando" risponde Steve e subito dopo Finn "Capo, io dovrei andare a prepararmi, si sieda pure", Joe saluta e accetta la proposta, successivamente inizia un discorso con il figlio del suo migliore amico "Non essere agitato figliolo, è solo una manifestazione. Tuo padre sarebbe fiero di te", Steve posa la sua birra sul tavolo e dopo un po' risponde "So che non dovrei impicciarmi, ma la tua indagine ha trovato qualcosa di nuovo su questo tizio?" "Steve, il fatto è che non abbiamo prove su Wo Fat. In questura non vogliono avviare un'indagine avendo solo la testimonianza di un bambino. Per loro quindi l'omicidio di tuo padre non ha ancora un assassino" spiega rammaricato l'istruttore e Steve continua "Il fatto è che anche mio padre stava facendo un'indagine di nascosto e tutto questo mi fa capire che ci sono delle cose di lui che ancora non so, questa cosa non fa altro che infastidirmi", Joe ascolta con attenzione ma poi controbatte "Ascolta, qualunque cosa abbia fatto tuo padre, l'ha fatta per proteggere la sua famiglia" "Continuano a ripetermelo tutti" risponde Steve e il suo istruttore spiega "Adesso pensa ad altro, ad esempio c'è quella ragazza che è da quando siamo entrati che ti fissa, va da lei" indicando una ragazza e poi continua "Però mi raccomando, poi sbrigati a metterti l'uniforme, non vorrai mica far tarda alla festa" "Si signore" risponde Steve con tono ironico.

"Quella donna si chiamava Lucy, è stata la mia ragazza fino ad una settimana prima di venire qui" parla lo Steve del presente e finisce poi la sua storia "Dopo siamo andati alla parata militare. Come saprai dai telegiornali c'è stato un attacco terroristico da parte di un commando della neo formata ISIS. Morirono circa sessanta persone, compreso il mio migliore amico Finn".

Tra gli spari si udiva un militare che parlava alla radio "Task Force siamo sotto attacco, ci stanno puntando con bombe e fucili automatici. Sono almeno quindici uomini".
Steve aveva appena perso il suo amico e decisei riunirsi agli altri, facendo fuori anche due nemici nel tragitto. In poco tempo i militari eliminarono la minaccia ma un terrorista stava per sparare alle spalle del giovane SEAL, non riuscendoci però grazie all'intervento tempestivo di Joe White che gli sparò all'istante.
Per Steve è stato un giorno bruttissimo, pari a quello in cui ha perso suo padre.

"Visto che volevi tanto saperlo, questa è la storia che c'era dietro all'incubo per cui mi senti agitare alcune notti" "Wow è terribile. Mi dispiace avertelo fatto raccontare" chiede scusa Danny ma l'amico risponde "Tranquillo. Forse avevo anche bisogno di ricordare. Adesso però, visto che abbiamo tempo, sta a te raccontare una storia del tuo passato".

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