L'ultimo cacciatore

10 1 0
                                    

Passarono due anni dall'accaduto e io vivevo nella disperazione più totale,dovevo fare qualcosa. Presi l'arco e il pugnale e mi procurai le razioni necessarie. Partì alla base nemica a Torino.
Cercai di essere più furtivo possibile. Uccisi un soldato con una freccia alla schiena, poi lanciai una razione in testa a un altro per farlo venire verso di me, una volta arrivato gli tagliai la gola. Ero davanti al QG mancava solo quello stronzo del capo. Una volta entrato preparai a scoccare, ma sapeva che ero vivo. Dopotutto era lo zio jhonny il comandante. Io restai immobile per un secondo e gli chiesi perché?
Mi rispose che il mondo aveva bisogno di andare avanti: distruggere città per poi ricrearle senza un briciolo di' erba.
Poi mi disse che se lo avrei ucciso il mondo non potrebbe andare avanti.
Io gli dissi
-IL MONDO E GIÀ PERFETTO COM'È. NON HA BISOGNO DI ESSERE CAMBIATO
lui
-ALLORA MORIRAI
Uscì il suo fucile e sparo, il proiettile mi prese di striscio. Era un miracolo. Aveva finito i colpi era mio. Gettai l' arco a terra e mi armai del mio pugnale. Lui si alzò e cercò di d'armi un pugno, io schiavai e gli infilai il pugnale alla gola.
Liberai il mondo quel giorno,
Le persone devote mi chiamano
'L'ultimo cacciatore'.

I CacciatoriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora