Caro Sherlock,
sai, fa tutto più male senza di te.
Okay, forse non è il modo migliore di iniziare una missiva indirizzata alla tua persona, ma ormai sono quasi due anni dalla tua partenza. Sì, la voglio chiamare partenza, perchè ogni fibra del mio corpo non accetterà mai la tua perdita, per quanto vera questa possa essere. Non ci voglio credere e basta. Quindi, dovunque ora ti trovi, spero tu abbia trovato una persona che tenga a te quando abbia fatto io qui. Anche se forse, io non ho fatto abbastanza.
Sai, Il mondo che tanto amavo non è più bello come prima.
Il sole non è più così brillante, il cielo non è più così limpido, e i fiori non profumano più come prima. Tu mi chiedevi spesso cosa ci trovassi di bello nella natura, nel canto di uccelli, nello sbocciare di un fiore, e i tuoi dubbi erano d'altro canto leciti: io, che ho visto talmente tante morti bastanti per una vita intera, dovrei odiare il mondo...ma la sai una cosa? Il mondo era bello, perchè c'eri tu a farne parte.
Tu eri e rimani il mio intero mondo caro Sherlock Holmes, e io non voglio vedere un mondo in cui tu non ci sei.
Oh Sherlock, mi ricordo ancora l'ultima volta che abbiamo corso insieme, per filo e per segno. La notte era stellata, ma la stella più bella dell'universo si trovava proprio di fianco a me, sulla Terra. Sarò sempre grato all'universo per avermi concesso la possibilità di vedere nella mia vita così tanto splendore, e ora, anche se te ne sei ritornato tra gli astri del cielo, la luce dei tuoi occhi chiari continua ad illuminarmi da lassù.
Dio Sherlock, quella notte non la dimenticherò mai. Tu mi hai toccato, le nostre mani si sono intrecciate l'una con l'altra, e i nostri battiti andavano all'unisono. Il mio cuore quella notte ha trovato una dimora eterna. Durante quella folle corsa nulla più contava, c'eravamo solo io, te, la Luna e le stelle.
La Luna, mia cara vecchia amica: mi ha aiutato molto quelle notti in cui la tua mancanza si faceva sentire ancora di più. Sapevi fosse anche una grande ascoltatrice? Spesso le riferivo dei messaggi indirizzati a te, e chiedevo di farteli recapitare in qualche modo, per filo e per segno, facendoli passare da stella a stella, e spero tanto tu li abbia ascoltati...
Oltre ad essere stata una grande ascoltatrice, è stata colei che ha sciugato le mie lacrime e colei che mi ha ridato la forza, quella forza che nemmeno il tuo pensiero, troppo spesso, riusciva a darmi. Sì Sherlock, lo devo ammettere, non sono più la persona forte che ero prima della tua partenza. In realtà, non sono più l'uomo che credevo di essere.Sherlock, voglio chiarire una cosa: io sono comunque arrabbiato con te.
Più che essere arrabbiato, Io mi chiedo solo il perchè di tutto questo. Perché non lasciarmi spiegazioni, perché non parlarmene prima? avrei potuto aiutarti... Perchè siamo dovuti arrivare a questo punto? Forse io non ti ho dato ciò di cui avevi bisogno? Non è solo il senso di impotenza ad impossessarsi di me, ma di rimpianto. Non ho fatto in tempo a dirti ti amo, per la prima e forse per l'ultima volta. Quindi, ti sto scrivendo questa lettera, anche se so che non basterà mai.
Sherlock, io ti ho amato dal primo istante che ci siamo incontrati: da quel giorno la mia vita è cambiata per sempre.
Mi hai insegnato a ricominciare, hai trovato i pezzi rotti del mio cuore e insieme li abbiamo ricomposti. William Sherlock Scott Holmes, tu mi hai letteralmente salvato. E credimi quando ti dico che mi sono innamorato del modo in cui hai saputo prendere in mano la mia vita, con quel tuo fare semplice, e trasformarla in qualcosa di buono, qualcosa per cui valesse la pena vivere. Io, John Hamish Watson, un uomo mediocre, riscattato solo dal tuo amore, non sono stato abbastanza per te, non lo sarò mai. Tu meriti molto di più Sherlock, meriti più di un uomo che non è riuscito a farti restare, che non è riuscito a fare quello di cui avevi bisogno. Quel giorno, il giorno in cui te ne sei andato, la mia anima se n'è andata via con te. Credimi, farei di tutto per tornare indietro, per tentare, un'ultima fatidica volta, di farti cambiare idea. Mi dispiace tanto Sherlock, è tutta colpa mia...Da quel giorno non ho più messo piede nel 221B, e non ho più visto la signora Hudson, non sono più andato a trovare Molly, Lestrade o Anderson. Ormai ho perso il conto di quante volte mi sono fermato davanti al portone dell'appartamento, con la tentazione di bussare, ma fa troppo male, non voglio tornare in quelle stanze, perchè tutto mi ricorda te. Al tuo funerale, ho chiesto alla signora Hudson di lasciare ogni singolo oggetto nella posizione in cui era prima della tua partenza e di non spostare niente, non mi arrenderò mai alla possibilità di un tuo ritorno. Rare volte, mi è capitato di sentire la tua voce nell'oscurità, talmente reale da chiedermi se non fossi davvero tornato.
Amico mio, la sai una cosa? è stato grazie a te se la mia vita, dopo la guerra in Afghanistan, è tornata degna di essere vissuta, quindi grazie, dal profondo del mio cuore. Non ti dimenticherò mai.
Mi ricordo ancora molto bene le giornate in guerra, là, sotto il caldo sole di quella terra, dimenticata da tutti e persino da Dio. Mi ricordo ancor più bene i primi giorni a Londra, passati a fissare il vuoto, con i fantasmi del passato che mi tormentavano, mentre ogni fibra del mio corpo lottava per mandarli via. Avevo pensato anche al suicidio... ma poi l'incontro con Mike, te, e tutte quelle nostre avventure passate insieme. Cosa dicevi delle coincidenze? Oh sì, l'universo di raro è così pigro...
Oh Sherlock, penso di non essere troppo smielato quando dico che il nostro incontro è stato scritto nelle stelle. Non riesco a darmi, a darci, nessun'altra spiegazione, non riesco ad immaginare come sarebbe andata la mia vita senza di te, e nemmeno ci voglio provare.
È grazie a te se sono ancora qui oggi, ed è grazie a te che continuo ad esserci, perchè mi hai insegnato che c'è sempre qualcosa o qualcuno per cui lottare, e per cui tutto continua ad avere senso.E tu continui ad essere il senso che riesco a dare ad ogni mio giorno, mio caro Sherlock Holmes.
Per sempre tuo,
John H. Watson.
Ti amo.

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Discorso alla Luna - Johnlock
Short Story"La Luna, mia cara vecchia amica. Mi ha aiutato molto, in quelle notti in cui la tua mancanza si faceva sentire ancora di più. Sapevi fosse anche una grande ascoltatrice? Spesso le riferivo dei messaggi indirizzati a te, e chiedevo di farteli recapi...