Parte 1 senza titolo

959 58 5
                                    




                 

Gelosia.

Una parola, sette lettere e un sacco di problemi.

Gennaro lo sapeva, sapeva che il suo ragazzo stava facendo di tutto perché lui facesse un casino o altrimenti non lo avrebbe mia fatto.

Perché Alessio lo sapeva, sapeva quando lui fosse geloso, quanto poco tollerasse chiunque stesse troppo vicino al suo ragazzo da ormai un anno. Ed era assurda la scena che gli si presentava ora davanti agli occhi.

Alessio era arrivato nel salotto del loft un'ora prima con in mano uno dei computer portatili che la redazione aveva messo a disposizione di noi ragazzi, forse stava guardando un film.

Mi aveva ignorato completamente e si era fiondato praticamente da Gio senza neanche salutarmi, infondo tutti sapevano nel loft, e quella era una delle poche volte in cui non c'erano telecamere in giro.

In realtà non che ci avessi badato molto, a volte lo facevo anche io con lui, ma lui di solito poi correva da me e mi si accoccolava contro una spalla fino a che non me lo tiravo addosso.

Solo che era passata un' ora e lui era lì, attaccato a Gio un secondo prima e sulle sue gambe quello dopo con il pc sulle gambe e una cuffietta per uno. La testa di Alex era poggiata sulla spalla del maggiore che ogni tanto passava una mano nei capelli del più piccolo, che sorrideva tranquillo facendo si che il mio stomaco si accartocciasse sempre di più su se stesso.

Ero geloso, geloso da morire.

Alex era sempre stato un tipo da coccole e io per colpa del mio carattere di merda gli riservavo davvero poche attenzioni, e a volte, mi sembrava di non fare realmente nulla per lui. Eppure Alessio si accorgeva anche delle più piccole cose e mi sorrideva, sorrideva in un modo cosi sincero che per un attimo io mi sentivo in grado di fare tutto.

E Alessio meritava tutto quello, meritava qualcuno che lo coccolasse e che si prendesse cura di lui, non uno come me che gli sfogava addosso tutte le ansie del mondo solo perché non si sentiva abbastanza.

Lui sapeva dal primo momento come ero fatto ma dopo un anno era ancora lì.

Poi c'era Alessio, Alessio che gli volta che gli dicevo di non essere abbastanza mi urlava contro che ero il suo mondo, come se io avessi mai potuto dimenticarlo.

Alessio che la mattina appena sveglio mi sistemava le coperte e poi scendeva di sotto a prendermi una tazza di thè caldo con i miei biscotti preferiti.

Lui che si occupava delle mie cose tenendole in ordine nonostante fosse una persona disordinata di natura, lui che sorrideva ogni volta che gli regalavo un bacio inaspettato.

Alessio era semplicemente arrivato nella mia vita, mettendo ordine in tutti quei pensieri che non erano mai stati del tutto positivi. Eravamo arrivati fino a quel punto perché lui mi aveva dato coraggio e mi era stato accanto dopo ogni volta che credevo di aver rovinato tutto.

Sospirai appena cercando di ignorare tutto quello che mi stava nascendo nella pancia in quel momento, ma la mano di Giò era cosi dannatamente vicina alle labbra di Alessio mentre gli sfiorava una guancia. Ed era normale che gli stringesse una coscia in quel modo per non farlo cadere?

Era normale che Alessio sembrasse fare le fusa sotto tutte quelle carezze?

Non ero mai stato bravo a nascondere quello che provavo e non dovevo avere proprio una bella espressione visto che Davide si allontano da me come se avesse paura di prendere fuoco.

"Alè, è troppo carino" la voce di Giò mi distrasse un attimo dalle sue mani ma poi tutto tornò li, lui che sfiorava il mio Alessio.

Sapevo che Giò non avrebbe mai fatto nulla per allontanarmi dal moro, lui più di tutti sapeva quanto Alessio fosse importante per me, lo sapeva.

"Sei il mio principe, Alè."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora