Beautiful Nightmare.

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Quando mi sveglio, il rumore della pioggia che sbatte contro i vetri delle mie finestre mi accompagna mentre abbandono il caldo delle coperte per infilarmi un paio di boxer raccattati dal pavimento. A quest'ora della notte staranno tutti dormendo, ma non voglio rischiare di far venire un colpo a mia madre nel caso scendesse in cucina anche lei necessitando un bicchiere d'acqua.

Mi gratto una guancia sbarbata mentre fremo un po' quando i piedi scalzi entrano in contatto con il marmo freddo del corridoio. La camera da letto dei miei è chiusa e in casa non si sente un solo rumore.

Scendo lentamente le scale mentre il rumore di un ramo che sbatte contro una delle finestre mi fa sobbalzare. Le piogge estive sono sempre state le mie preferite dopotutto. Quel leggero fresco che rilasciano dopo il loro passaggio e l'aria pregna di odore di terra bagnata mi è sempre piaciuto.

Cammino in silenzio al buio in direzione della cucina. Questa casa è decisamente troppo grande per sole quattro persone.

Quando attraverso il salone finemente arredato da mia madre mi blocco. Non so cosa sia, ma c'è qualcosa di strano. I mobili sono tutti al loro posto e l'argenteria risplende tetramente sotto la luce della luna che filtra dalle finestre lasciate aperte.

Le finestre.

Mi chiedo come mai l'allarme non si sia attivato. Mi avvicino cautamente guardandomi intorno, improvvisamente turbato dalle ombre sinistre che le candele sistemate sul grande camino proiettano contro la parete.

Chiudo le finestre controllando al di fuori un paio di volte, l'acqua impedisce la visuale, ma oltre gli alberi, in giardino non sembra esserci altro.

I miei piedi sono inzuppati d'acqua adesso. La finestra aperta ha lasciato che una pozza si formasse proprio sotto al davanzale. Mia madre non ne sarà felice quando la vedrà domani mattina.

Asciugo i piedi scalzi sul tappeto sistemato tra i due enormi divani tappezzati e se mia madre mi vedesse non sarebbe felice nemmeno di questo.

Riprendo a camminare in direzione della cucina ma quando sto quasi per varcare l'arco che la separa dal corridoio un click mi blocca.

Aggrotto le sopracciglia e mi volto lentamente, prima la testa e poi, sempre più piano l'intero corpo.

Sul pavimento bianco del corridoio e su parte della parete, adesso c'è una tenue luce che illumina il buio.

Trattengo il fiato istintivamente osservando a destra e a sinistra senza notare nulla, o nessuno.

Il cuore ha iniziato a battermi più veloce dentro al petto e le mani si sono gelate a causa di un leggero strato di sudore che vi si è formato. Deglutisco pesantemente iniziando ad avanzare in direzione della luce, che capisco subito provenire dal salotto in cui mi trovavo poco prima.

I miei passi sul marmo sono il solo rumore che riecheggia per tutta la casa.

Mi fermo appena prima di intercettare la luce che illumina il pavimento. Sono ancora nascosto al buio e questo mi fa sentire più al sicuro. Tento di respirare piano senza farmi prendere dal panico, e poi lo faccio.

Avanzo di un passo e adesso sono anch'io sotto la luce.

Ci metto un attimo a far abituare i miei occhi al cambio di luminosità, ma quando lo faccio la sola cosa che vorrei fare è richiuderli.

Il salotto che fino a poco fa era vuoto, adesso è occupato da cinque persone. O almeno sono quante riesco a contarne a primo acchito.

Riconosco mia madre, mio padre e mia sorella seduti sul divano messo di lato davanti a me. Hanno i polsi legati dietro la schiena e mia madre sta piangendo in silenzio lasciando che le lacrime gli colino lungo tutto il viso. Indossa solamente la camicia da notte e ha ancora i capelli cosparsi di bigodini. Mia sorella ha addosso una mia vecchia maglia e sospetto che sotto porti solo gli slip. Non piange, anzi il suo viso è una maschera di odio. Mio padre è visibilmente terrorizzato e respira a fatica, immagino che muoia dalla voglia di sbottonarsi il primo bottone della camicia da notte.

Beautiful Nightmare ( #Wattys2016 )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora