- Non sei tanto male sai?- disse lui mentre faceva un tiro.
-ah no?-
-no- mi fece l occhiolino
-beh..tu si -scpppiai a ridere, gli rubai lo spinello e feci due tiri, prima di buttarlo via perché finito.
-dai scherzo, se non facessi sempre il ragazzaccio, e ti facessi meno il fico, saresti uno a posto; uno con cui farei amicizia volentieri-le parole mi uscivano dalla bocca senza controllo in quel momento,ero sempre stata una ragazza schietta, ma mai fino a certi livelli,che fortunatamente ancora non avevo raggiunto.
-sei anche carina-disse,sicuramente anche lui stava subendo il mio stesso effetto.
-si ma Lucrezia è più bella- dissi triste
-anche questo è vero, ed è anche una che si rapporta con le persone meglio di te, ma è una che se la tira troppo per i miei gusti, che sa di essere fica,e a me la gente così mi sta sul cazzo-fini lui
-si ma anche tu sei così -dissi rassegnata
-infatti mi sto sul cazzo da solo-
Ci fu un momento di silenzio, l unico rumore che si sentiva era quello delle voci dei passanti , mischiate a qualche clacson qua e là.
Con la coda dell' occhio vidi che mi osservava.
-somigli tanto a mia sorella, forse è per questo che mio fratello si è fissato con te, probabilmente gli ricordi lei-
Parlò di punto in bianco.
Non riuscivo a capire il nesso, anche mio fratello assomigliava a Alex ma non per questo lui mi piaceva!
- È morta, l anno scorso in un incidente d auto, una stronza ubriaca l ha investita mentre attraversava la strada.
Erano tanto affezionati lui e lei.
Io ero sempre stato quello che si faceva gli affari suoi,loro erano così uniti..a volte li invidiavo quasi.
Quando lei morì ad Alessandro gli cadde il mondo addosso, cadde in depressione, anche noi eravamo distrutti, ma la superammo;ma lui no.
Ogni cosa gli ricordava lei, così la psicologa consigliò ai miei di cambiare aria, e così successe.
Ci trasferimmo qui e ora eccoci.
Loro ormai non ci degnano più di uno sguardo,ci ignorano completamente, girando continuamente per lavoro,forse per la paura di tornare a casa e non avere più la famiglia che avevano una volta- fini così,mi aveva rivelato una parte della sua vita così importante,lo ammiravo per questo, io non avevo mai avuto esperienze così dolorose nella mia vita.
Certo i miei si erano separati, e da piccola ero stata male,ma ormai mi ci ero fatta una ragione, ero abituata alla situazione e non mi pesava più.
Lo feci istintivamente, senza pensare.
Lo strinsi tra le mie braccia, come se fosse qualcosa di fragile da proteggere.
Fu sorpreso, e io ne fui altrettanto quando lui invece di ricambiare l abbraccio mi scansò.
-Non voglio la tua compassione-disse
-Questa non è compassione, questo è un segno per mostrarti che anche se sei un coglione, ti sarò vicina se ce ne è bisogno.-
Mi guardò per qualche secondo come a valutare quell' opzione.
Mi prese il viso tra le mani e mi baciò, fu un bacio rude, di quei baci dati per bisogno, perché si sta aspettando da troppo tempo.
Con le mani mi accarezzava le guance, mentre io ero immobile come una statua, perché presa alla sprovvista.
Da quando l avevo conosciuto desideravo quel bacio,quei piercing che sbattevano contro le mie labbra, dopo due mesi,finalmente ci eravamo baciati.
E mi era piaciuto, tanto. Ma avrei scommesso anche la mia vita che il giorno seguente ci saremmo comportati come sempre.
In fondo era stato solo uno stupido bacio, influenzato anche dagli effetti dello spinello.
Non era nulla di cui preoccuparsi.
Non sarebbe più successo, e dovevo farmene una ragione.
Ci guardammo negli occhi per qualche secondo, il tempo sembrava infinito, come l azzurro dei suoi occhi, erano diversi da quelli del fratello che erano più tendenti al celeste.
I suoi erano azzurri, sarei potuta rimanere ore, così immobile a fissarli.
Ma ovviamente l acuto di Alessandro che ci chiamava arrivo fino a noi.
Non ci scambiammo nemmeno una parola e come se non fosse successo nulla, ci dirigemmo verso il gruppetto che era all inizio del vicoletto.
~•~•~•~
Ormai erano passate le una e i prof avevano fatto l ultimo contrappello controllando la situazione nelle camere.
I ragazzi erano sul letto matrimoniale,in cerchio che giocavano a carte, ignorandomi completamente.
Meglio così, io intanto guardavo la scena dal mio letto, con le cuffiette nelle orecchie.
Quando nessuno mi calcolava mi piaceva, perché così potevo osservare le persone senza che lo notassero,come ora; potevo vedere le occhiate che Valerio lanciava ad Alessandro senza farsi notare e come quest'ultimo iniziava ad accusare i primi segni di stanchezza,sbadigliando in continuazione,faticando a scegliere la carta giusta,o anche solo a tenere gli occhi aperti.
Ma il centro della mia attenzione l aveva Andrea,o meglio le sue labbra, che mordicchiava quando si concentrava, giocherellando con i piercing.
Dopo circa 20 minuti Alessandro decise di andare a letto,subito seguito da Valerio che si infilo sotto le coperte.
Si addormentarono all unisono, lasciando una me con le cuffiette stesa sotto le coperte,e un Alessadro maglietta a maniche corte e boxer che girava per la stanza con una sigaretta in mano,alla ricerca di un accendino.
Mi alzai e gli consegnai il mio,lui senza dire nulla prese una sigaretta dal suo pacchetto e me la diede.
Uscimmo in terrazza e iniziammo a fumare.
Non parlammo,non ci degnanammo nemmeno di uno sguardo.
Finii prima io, rientrai al calduccio,e mi infilai nel letto.
Chiusi gli occhi e lentamente il mio respiro si regolarizzò.
L ultima cosa che sentii fu un piccolo bacio sulla fronte.Eccoloooo!!
Spero tanto vi piaccia! Se così fosse lasciate una ☆!
=)
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Queen of disaster
RomanceNon ero bella abbastanza per far girare lo sguardo di un ragazzo su di me...ma lui lo fece.