capitolo sesto

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Dal 3 di giugno passarono diversi giorni, finché arrivammo al 5, vigilia del giorno dell'ultima interrogazione di matematica. E più che avere l'ansia per me, l'avevo per quello stronzo dal cappelli color cioccolato.

Il nostro rapporto era leggermente cambiato, sembrava quasi che ci tenessi a lui. Certo con questo non intendo che non mi mettesse più in soggezione o che non mi alzasse più il livello di ansia, ma qualcosa era cambiato, forse io o forse lui, o entrambi.

Usciti da scuola non feci nemmeno in tempo a salutare April che mi ritrovai due braccia a circondarmi la vita e un odore inconfondibile invadermi le narici.

"Oggi, io e te abbiamo un appuntamento con il nostro carissimo libro di matematica e Harries, mi devi rispiegare tutto il programma degli ultimi tre anni" rise prima di aprirmi la portiera della sua macchina.

"Intendi che dovrei venire a mangiare a casa tua?" chiesi confusa prima di sedermi

"Ovvio, mio padre è fuori e io sono da solo, e so che non vuoi far soffrire il tuo Zayn" mi fece il labbruccio.

Mio Zayn? Ok, non controllavo più le emozioni.

Annuii prima di accendere la radio.

Le note ci accompagnarono fino alla piccola villetta Malik.

"Mrs. Charlotte, siamo arrivati, la prego di scendere" disse dopo aver fatto il giro della macchina, venendomi ad aprire lo sportello con un inchino teatrale.

"Quando la finirai di fare l'uomo del 1700?" chiesi ridendo.

"Perché mi dovresti privare di questo sorriso?" chiese senza guardarmi, entrando dentro l'appartamento.

Una volta che ci fummo sistemati ci dirigemmo velocemente in cucina per pranzare.

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"Zayn, a me poco" lo supplicai.

"Oh, ma finiscila .. io cucino da Dio e devi assaggiare questa pasta ottima" ammiccò prima di versarmi 200 grammi nel piatto.

Lo guardai male, prima di iniziare a mangiare, un po' controvoglia.

Dopo svariati minuti di silenzio, Zayn lo ruppe.

"Comunque devi ammettere che sono un gran Chef" disse prima di auto complimentarsi con se stesso.

"Egocentrico" dissi prima di lasciare il piatto a metà.

"Abbiamo fatto progressi" disse entusiasta.

"Stai zitto e andiamo a studiare matematica" esclamai prima di riporre le stoviglie usate nel lavabo.

Senza fiatare arrivammo nella sua camera da letto, dove fui accolta da un disordine assurdo.

"Si .. ehm .. scusa ma diciamo che è un po' un casino, non ci fare caso." Rise grattandosi la nuca, buttando un paio di indumenti nel cesto dei panni sporchi, che nel frattempo stavano marcendo su una sedia.

"Non ti preoccupare" Dissi prima di cadere sul letto e prendere un paio di libri dalla mia cartella.

"Allora da dove iniziamo dall'aritmetica, o dalla geometria?"

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Mi svegliai di soprassalto, girandomi di scatto per capire dove fossi. La sveglia di fianco al letto, su cui ero adagiata segnava 10:30 p.m. e un Zayn dai capelli spettinati stava beatamente dormendo, come un piccolo angioletto.

"Zayn .. ehi .. sveglia" sussurrai a bassa voce cercando di svegliarlo, ma niente non c'era nulla da fare, non dava segni di vita.

"Ci siamo addormentati mentre studiavamo, dai .. devo tornare a casa" lo pregai prima che iniziasse a farmi il solletico.

I'm sick of youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora