Capitolo 1

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Il sapone accarezza la mia pelle, la mia pelle ormai ricoperta di lividi, di colore violastro.

-I vestiti, prendi i vestiti- disse mio padre, guardamdomi da pedofilo, è se ne andó dall'altra stanza.

Alzamdomi presi i vestiti e li infilai nel mio corpo.

Una ragazza come me non merita di essere violentata dal proprio padre,
vivo praticalmente in solitudine, mio padre c'è solo per farlo, tutto qui.

-Il letto- disse sfilandomi la maglietta.
-No- dissi rimettendomi la maglietta, è con uno schiaffo mi buttò ha terra.
Con due catene mi legò le mani, é iniziò ha picchiarmi in faccia, mi tolse i pantaloni e, mi picchio sulle gambe.

-BASTAA- dissi disperata, é con una sua mano mi tappò la bocca, e per la paura aprì la bocca è la morsi.

-Aiuto, aiuto- dissi più forte che potevo, ma nessuna risposta, la casa é siggilata, nessuno può sentirmi, e lui se ne ando dicendomi "puttana", lasciandomi con le catene.

Non posso chiamare nessuno, non posso parlare con nessuno, non abbiamo telefoni, cellulari.
Per paura che chiamo la polizia o qualsiasi altra persona.

La mia vita è un nullo più totale, mi odio, odio me stessa, non mi conosce quasi nessuno.

Avrei voluto conoscere mia madre....
Ma per causa di mio padre non lo mai conosciuta, mi adottò mia nonna, la mamma di mio padre.

Mia nonna mi curò con cura.
A 13 anni mio padre mi prese, é mi portò qui...
In questa casa oscurata dal buio.

La luce non la vedo più, non esco più, sono rinchiusa qui.

E mi ddormentai in un sonno profondo.

La notte sogno sempre mio padre, mio padre che mi violenta, e quando apro gli occhi me lo ritrovo sopra di me.

La mattina dopo, non vedo mio padre.
Ma sono ancora con le catene, la mia paura é che sbuchi a un momento all'altro dalla mia camera.

Siamo molto ricchi, sì.
Ma questo non me ne può fregare niente, sono ricca ma non ho amici, avrei preferito essere povera ed avere degli amici, in cui potersi convidare.

-Alzati, prepara la colazione- disse mio padre, togliendomi le catene dai miei polsi, ormai arrossati.

Non posso disubbidire ad un suo ordine, preferirei non parlarne di questo...

Velocemente preparai la colazione, é la portai ha mio padre.

-Io vorrei assaporarti- disse toccandoni le gambe, é io me ne andai di fretta in un altra stanza.

Piango, piango sempre.
Voglio avere un fidanzato, voglio avere un fidanzato che mi sappia amare, un fidanzato fiero di stare con me.

Una volta lo avevo, ma ler causa di mio padre, ci lasciammo.
Neanche un mese con lui, mio padre mi portò subito in questo posto oscuro.

Anche un migliore amicola avevo.
Si chiamava Desy.
Desy era la migliore, ogni minuto lo passai con lei.
Era un amica fantastica.

Per colpa di mio padre persi tutto, amici, fidanzati, parenti....

Adesso non sono niente, sono praticalmente scomparsa dalla faccia della terra.

Tutti mi hanno sempre detto di essere una ragazza modello, una ragazza molto bella e sicura di se.

Spazio autrice:
Se vi è piaciuto lasciate stelline e commentate!!!
Spero di fare una storia davvero bella, secondo le mie idee dovrebbe venire molto bene.
Ciaoo❤









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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 06, 2016 ⏰

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