Ti ho mandato un messaggio. Ho messo paura e orgoglio da parte e ti ho scritto.
Il visualizzato può essere considerato una risposta ai giorni d'oggi?
Si, purtroppo.
Non posso darti poi tutto il torto, anzi, sono stata soprattutto io quella a sbagliare, quella impaurita, quella troppo orgogliosa, quella che non era disposta ad aprirsi.
La colpa è soprattutto mia, hai ragione.
Però ti ho amato. Questo non puoi negarlo.
Ti ho amato, ti ho ascoltato, sono stata un'ottima spalla su cui piangere, che alla fine, per me, ciò che contava più di tutto era la tua felicità.
Che lo sai che io mi sono sempre voluta male, che prendo sempre le scelte sbagliate dettate dall'istinto.
Sapevo che non avresti risposto, per questo ero tanto restia a premere "invia".
Il fatto che tu non abbia risposto, semplicemente, mi fa capire quanto tu alla fine non sia cambiato.
Significa che ancora ti conosco, un po'.
Però, avrei voluto chiederti, non avevi neanche un briciolo di curiosità nel sapere cosa avrei voluto dirti?
Sai, avrei voluto chiederti se quando mi hai lasciato dire per prima la "scelta", la tua era seriamente quella di lasciarci andare.
Se hai fatto scegliere me, perché magari anche tu volevi continuare a provarci e non avrebbe avuto senso se l'altro non avesse voluto, se fosse stato solo uno dei due a lottare.
Se non mi avessi fatto parlare per prima, ti avrei detto che non ero felice, è vero, ma semplicemente perché vedevo come stavano andando le cose. Ti avrei chiesto scusa e ti avrei chiesto di perdonarmi per le mie mancanze.
Perché come ragazza faccio schifo.
Ti avrei anche detto che avrei voluto lottare di più.
E invece niente.
Anche l'altro giorno, quando ti ho inviato il messaggio, ero disposta a fare molto di più.
Ti avrei dato l'indirizzo diretto per il mio Tumblr. Avresti visto da solo, anzi, avresti letto da solo ciò che ho passato, i dubbi, la rabbia, la tristezza, i rimpianti ed il dolore.
Era la chiave per entrare nella mia testa, nei miei pensieri più reconditi.
Tutto ciò che avevo serbato per me e me soltanto. Avresti visto quanto tenevo caro ogni nostro ricordo, lo scrivevo, per non dimenticare neanche il minimo particolare.
Avresti visto quante volte ti guardavo e pensavo di dirti ad alta voce che ti amavo, ma poi non l'ho fatto e mi son limitata a sorridere e a stringerti la mano.
Avresti visto me.
Nuda come non mai.
Alla fine, aprirmi con te era l'unica cosa che volevi facessi. Giusto?
Strano, il destino.
Strano, il mio tempismo di merda.
Strana io.Voglio solo che tu sia felice, e se questo significa uscire per sempre dalla tua vita, è ciò che farò.
Sempre tua.
S.
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Lettere mai spedite
RandomTutti gli sfoghi che ho scritto negli ultimi due anni, ho deciso di pubblicarli. Non c'è un motivo preciso, a dire il vero. Avevo utilizzato questa storia, rimasta sempre nelle bozze, semplicemente come una sorta di diario. Qui ho detto tutto ciò...