| Capitolo 1 |
Sono Giulia, ho 17 anni e abito a Londra. Ho origini italiane,ma i miei genitori mi hanno concesso di frequentare alcuni anni di scuola qui in questa meravigliosa città,la quale mi stupisce ogni giorno di piú. Mi piace vivere da sola. Finalmente ho i miei spazi e non devo assistere alle ridicole liti dei miei..sono odiosi. Ho un appartamento abbastanza grande nel centro città,poco dista dalla mia scuola. Pur frequentandola da ormai 2 anni,non trovo quasi nessuno simpatico, sono tutti una massa di ipocriti,bravi solamente a parlare alle spalle.
7:00 Am.
Sono le 7:00 del mattino, devo alzarmi. Vado a lavarmi il viso,mettere i miei soliti jeans scuri con gli strappi altezza ginocchio,un maglione semplicissimo di Urban outfitters e le mie tipiche vans nere. Prendo di corsa la giacca dello stesso tessuto dei pantaloni ed esco di casa. Sí,non faccio colazione al mattino in quanto vorrei evitare dolori allo stomaco improvvisi in classe.
7:30 Am.
Sono a scuola,la campanella è appena suonata,sto entrando in aula. Omg. È lui. Sta camminando davanti ai miei piedi abbastanza lentamente, ma non lo voglio superare. Non vorrei il suo sguardo su di me,con la sfiga che ho cadrei e mi spaccherei la faccia. Piano A: lo supero,tanto non mi guarderà nè ora nè mai; Piano B: aspetto, cazzomene che la campanella è suonata da 5 minuti. Che piano attuo? La mia testa è in confusione. Decido di rimanere dietro di lui. Qualcuno mi sta tirando il giubbotto,mi giro e chi vedo? Alex,finalmente. Lo abbraccio e gli faccio notarea presenza di Fabio. Mi ha trascinata in modo da superarlo,lo sto odiando. Ho sentito una risata e sto svenendo.
Entro in classe, il professore era già in cattedra: "Prendete il quaderno degli appunti, potrebbe essere un valido argomento per gli esami." Comunque, ci sta parlando di Dostoevskij e Nietzsche. Amo queste lezioni,amo la letteratura. In particolare ci sta citando il libro dell'autore russo "Memorie dalla casa di morti",penso che andrò a comprarlo appena uscita da scuola.
Le tre ore di lezione passarono come un minuto,è già l'intervallo. Mi accosto davanti la porta in attesa di Alex. È qui con me.
:" Ma perché sei così timida nei suoi confronti? Dovresti trattarlo come un normale amico per stringere i rapporti con lui". Gli ho messo tumultuariamente la mano nella bocca,accompagnata da un'occhiataccia. Sta passando davanti a noi. I suoi capelli rossicci sono illuminati, tanto quanto il suo splendido sorriso, dallo spiraio di luce che trapana dalla serranda del corridoio. Alto,impostato,capelli rossicci,occhi marroni,simpatico e ,come se tutto questo non bastasse, bellezza capace di far svenire chiunque..What else!? Sono sempre più convinta che è lui. Cos'altro posso volere da un ragazzo. Lo amo da impazzire. Io e Alex lo stiamo fissando dalla testa ai piedi,tralasciando i miei film mentali. I nostri sguardi si sono incrociati,accompagnati da un sorriso. Mi sciolgo.
Alex mi ha dato una pacca sulla spalla per far tornare i miei piedi sul suolo terreno. La campanella sta strillando, è l'ora di salutarlo.
Passarono altre tre ore di algebra,e risuonò la campanella per l'uscita. La mia classe esce in contemporanea con quella di Fabio,difatti ci incrociamo sempre. Lo sto scrutando attentamente per cercare,invano,qualche difetto..nulla da fare, è perfetto.
Sono due le cose: ho è un'entità divina scesa sulla terra per volontà di qualcuno di superiore, oppure è tutto frutto della mia immaginazione.
"Suvvia,andiamo a pranzare da Hard Rock". Rifiuto la scelta di Ludovica e propongo un pranzetto light nel mio appartamento. L'ho superato e sono salita velocemente sul cinquantino della mia amica,diretto a casa mia.Spazio autrice.
Heeello everybody.
È corto come capitolo, ne sono consapevole,ma è il primo,e ho in riserva un sacco di sorprese per voi lettrici/lettori. Spero che la storia vi piaccia,se è così fatemelo sapere nei commenti..ma non esitate a farmi sapere le vostre critiche,le quali saranno sicuramente costruttive e mi serviranno per il prossimo capitolo.
Detto questo, bye.
•Giulia.