Capitolo 2 L'uscita con Simon

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Appena ebbe finito di prepararsi Angelica si sdraiò sul letto controllando il telefono e sperando di ricevere un messaggio di Simon che l'avvisava dell'imminente arrivo dell'amico,appena ebbe constatato che l'amico non le aveva scritto nulla si sentí il suono del campanello e Angelica piombo in piedi e si precipitò giù dalle scale emettendo un cigolio sordo che, avvisava gli altri abitanti della casa dell'arrivo della ragazza in soggiorno.
Si precipitò alla porta e la aprí rapidamente .
Le si staglió davanti la figura familiare dell'amico che indossava una camicia bianca e un paio di jeans impeccabili-probabilmente nuovi-.
Angelica con un filo di voce disse:"Simon!mi sei mancato tanto in questi tre mesi!"e immediatamente buttò le braccia al collo dell'amico che ricambió il suo abbraccio e disse:"anche tu,non sai quanto!"
Subito dopo urló con una voce acuta:"mamma papà io esco!",non ricevette nessuna risposta,ma fu certa che il messaggio fosse giunto ai destinatari perché la sorellina minore di quattro anni si precipitò giú dalle scale e la abbracciò fortissimo dicendole:"torna presto angi!mi mancherai.."
Qualche minuto più tardi Angelica e Simon stavano percorrendo il vialetto in direzione del parco,dove abitualmente lei e l'amico passavano il venerdì pomeriggio dopo la scuola.
Il pomeriggio passó in fretta tra risate e chiacchere,dopo tre mesi lei e l'amico avevano molti argomenti di cui parlare. Passarono un paio d'ore e quando il sole si stava ritirando e Angelica disse :"forse é meglio tornare a casa."
Si alzo dall'erba dove erano rimasti seduti tutto il pomeriggio contemplando il panorama e una mano le sfiró il polso era Simon che la fermò e le disse:"devo dirti una cosa..." E l'amica prontamente rispose:"certo!spara!"
Dopo qualche minuto il ragazzo prese coraggio e con un filo di voce disse:"angi ormai é un po' di tempo che cercavo di dirti una cosa,tu..."
Le parole dell'amico vennero imterrotte da un suono insistente,il telefono di angi.
La ragazza rispose immediatamente e dopo qualche secondo riagganció.
"I miei vogliono che io torni a casa,immediatamente"
"Ma..."-disse Simon
"Sai come sono fatti i miei...é meglio ascoltarli..."
Simon sapeva che Angelica aveva perfettamente ragione perché i suoi genitori erano persone adorabili,ma se non si faceva quello che volevano diventavano molto scontrosi,quindi non oppose resistenza,le mise un braccio sulla spalla com'era abituato a fare e si incamminarono verso casa...

Quando arrivarono sul vialetto di casa Simon tolse immediatamente il braccio dalla spalla della ragazza e la accompagnó fino alla porta.
Appena Angelica suonò il campanello la sorellina minore le aprì la porte e la abbrocció,quasi soffocandola. Simon le diede un abbraccio e un bacio sulla guancia e si limitó a dire:"ci vediamo a scuola signorina Angelica.
Lei ricambiò l'abbraccio e lo salutó con un sorriso e richiuse la porta di casa dietro le sue spalle.
Sapeva perché era così affezionata a Simon perché con lui era sé stessa al  cento per cento e si sentiva tranquilla...

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