Quando la droga diventa la tua unica dipendenza, non hai vie di scampo, sei consapevole di vivere la tua vita per metà.
Anche qualcosa come l'amore potrebbe diventare un ostacolo se non addirittura un segreto.
«Non possiamo amarci, non in questo
...
Di qualunque cosa le nostre anime siano fatte, la mia e la tua sono fatte della stessa cosa.
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Era molto preoccupato Ian, mentre seduto accanto alla ragazza, cercava di aiutarla in attesa dei soccorsi. Non sapeva ancora la causa di quello svenimento improvviso, ma era molto sicuro che in qualche modo, una delle cause fosse lui. Sì, il troppo stress ed i troppi periodi difficili che stava passando Elena, l'avevano portata a cedere. Forse chiudere gli occhi e dimenticarsi del resto del mondo per un attimo, era la migliore cosa. L'aiutava a stare bene.
L'aula rimase per tutto il tempo in silenzio, gli alunni guardavano la scena molto preoccupati, preferivano fare scena muta e non procurare ulteriori problemi.
Caroline subito mandò un messaggio a Paul, era sicura che lui fosse nel vialetto della scuola e che quindi sarebbe arrivato subito a controllare la situazione. Poi mise via il cellulare e subito corse in aiuto di Elena, era la sua migliore amica, e come gli altri, non poteva stare a guardare.
Ian fece cenno alla bionda di allontanarsi, era già molto confuso, non voleva nessuno attorno.
«Ha sbattuto la testa!» disse agitata lei, indicando il corpo privo di sensi, dell'amica. «Quando è scivolata, ha sbattuto la testa» ripeté ancora, strofinandosi il viso con le mani, aveva tanta paura. Ian sobbalzò un attimo a quelle parole, non si era reso conto di questo e si dannò ancor di più.
«Ian, che cos'è successo? Ci sono i soccorsi» avvisò Paul, correndo subito verso il corpo di Elena. Era preoccupato, magari era una cosa da niente, ma lui era troppo affezionato a lei. Da migliore amico, si sentiva in dovere di proteggerla, lo aveva fatto sempre, continuava a farlo anche adesso.
I soccorsi arrivarono subito e lì stesso diedero aiuto alla ragazza che finalmente si svegliò. Elena aprì gli occhi, era per terra, con la testa sulle gambe di un dottore. Vedeva tutto quanto offuscato, aveva la vista annebbiata, era confusa, non ricordava cos'era successo. Cosa ci faceva lì?
Erano tutti intorno a lei, Paul, Ian e Caroline. Ma sembrava non importagliene. Rimase in silenzio senza nemmeno chiedere spiegazioni, si toccò soltanto la testa, quella faceva tanto male.
«Stai tranquilla, va tutto bene» la tranquillizzò un medico. «Cerca di non riempire la tua testolina di pensieri negativi, sei debole e molto stressata probabilmente. Dai, che tutto si sistemerà e le cose belle arriveranno» disse, regalandogli un sorriso per calmarla.
Ma lei assottigliò lo sguardo, non capiva nulla di quello che gli stavano riferendo, era come essere rinata in una nuova vita. Non sapeva dove era, non sapeva chi era la gente che la stava circondando.
Cos'era successo, si chiedeva. E si dannava perché non lo sapeva.
Si sollevò da terra senza l'aiuto di nessuno, ed i suoi occhi incrociarono soltanto quelli di Ian, che era impaziente di sentirla parlare, di sentirle dire che tutto andava bene.
«Io non» cercò di dire. «Chi sono queste persone?» chiese rivolgendosi ai medici, mentre indicava loro con un dito.
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