"Beaaa, hai preparato le valigie?"
Sentii mia mamma urlare dal piano di sotto.
"Si, mamma, solo qualche minuto!"
L'idea di trasferirmi in un altra città, anche se Bari, era un po sconcertante.
Bari era la città del mio idolo, Alberico de Giglio.
Bari era la città nella quale avrei sempre voluto vivere, ma questo adesso significava abbandonare tutto. Amici, posti, parenti, casa, e cavolate varie.
Beh, a Milano mi ero fatta tanti amici, tra cui Federica e Lorenzo.
Ad un tratto dovevo abbandonare tutto, e questo mi sembrava ingiusto.
"Allora, la situazione è questa. Se vuoi, puoi salutare qualcuno dei tuoi amici, intanto noi finiamo di preparare alcune cose. Poi torni a casa, e andiamo verso l'aeroporto"
"Okay ma, ci vediamo dopo"
Uscii di casa e mi scontrai con il gelido freddo di inverno, le mani mi facevano male, e una ventata di aria gelida mi travolse il viso.
"Fede sei a casa? Okay, tra dieci minuti sono da te, aspettami."
Quando arrivai a casa di Fede, era presente pure Lorenzo.
Loro due li volevo salutare, perché dopotutto per sedici anni mi avevano accompagnato dall'asilo alle superiori.
"Promettimi che incontrerai Alberico, premettimi che realizzerai il tuo sogno, me lo devi promettere Bea"
Queste furono le parole di Lorenzo, e non potei fare altro che annuire.
Dopodiché ci riabbracciammo tutti e tre, e io andai via.
Ci eravamo promessi di tenerci in contatto.
.
Quando arrivammo in aeroporto, e durante il viaggio, a qualche lacrima non fu vietata l'uscita.
Mi dispiaceva lasciare tutto. Ripensai ai bei momenti passati insieme ai miei amici, e anche a quelli brutti, perché solo dopo i brutti momenti avvengono cose che ti sorprendono e che ti fanno i felice.
Almeno io l'ho sempre pensata in questo modo.
Mia madre mi risvegliò dai miei pensieri.